Se l’ortensia ingiallisce

L’ortensia è caratterizzata da fiori vistosi e duraturi, di grande valore ornamentale. Generalmente è rustica e semplice da coltivare. In condizioni ambientali non idonee può essere soggetta a carenze nutrizionali che possono comprometterne la crescita e la fioritura.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 11/06/2013 Aggiornato il 11/06/2013
Se l’ortensia ingiallisce

L’ortensia più comune, nome botanico Hydrangea macrophylla, è una pianta sempre molto apprezzata per i grossi cespugli dai fiori vistosi che riesce a formare in poco tempo. Più adatta alla piena terra, tollera discretamente anche la coltivazione in contenitore purché questo sia molto capiente e più profondo che largo. Generalmente considerata rustica e semplice da coltivare, l’ortensia per fiorire in tutto il suo splendore non va trascurata e deve essere sottoposta a cure regolari. Uno dei problemi più frequenti che possono comprometterne lo sviluppo è l’ingiallimento fogliare che in genere è dovuto a carenze nutrizionali.

Carenza di ferro

Noto anche come “clorosi ferrica”, è il problema più frequente se la pianta vive in terreni calcarei, poco fertili o con persistenti ristagni idrici. Si manifesta con ingiallimento del tessuto fogliare compreso tra le nervature, che però rimangono verdi; se non si interviene subito la pianta rallenta la crescita e le nuove foglie, già ingiallite, diventano biancastre e seccano; nei casi gravi la fioritura viene bloccata.

Rimedi: distribuire al terreno prodotti ricchi in ferro, in polvere o liquidi (solfato di ferro, ferro chelato); aggiungere torba al terreno; non eccedere con l’irrigazione.

Carenza di azoto

Le foglie più in basso e vecchie ingialliscono in modo uniforme; gli internodi non si allungano e la crescita rallenta; la formazione delle infiorescenze è ridotta; i margini delle nuove foglie assumono colorazione rossastra; nel suo insieme la pianta appare deperita e può essere facilmente attaccata da parassiti fungini.

Rimedi: distribuire concimi liquidi ricchi in azoto (2-3 interventi al massimo) e poi fertilizzare con prodotti specifici per acidofile.

Esigenze dell’ortensia

Terreno

L’ ortensia esige un terreno acido, fertile, ricco di humus e di torba, non troppo leggero, ma senza eccesso di argilla. Vanno evitati i suoli calcarei, quindi con pH superiore a 7,5 poiché questi risultano poveri in ferro ed alluminio, due elementi minerali indispensabili per una rigogliosa crescita delle parti verdi e dei fiori. L’intervento sull’acidità del terreno (grazie alla somministrazione di particolari concimi o di elementi minerali) permette di variare il colore dell’infiorescenza, passando dal rosa pallido sino al blu attraverso differenti tonalità.

Esposizione

L’ortensia predilige i luoghi freschi, moderatamente umidi e semiombreggiati. Essendo pianta spogliante è particolarmente resistente al freddo: teme solo le precoci gelate autunnali quando non è ancora a riposo e quelle tardive primaverili, quando è già in fase vegetativa avanzata. Soffre inoltre l’esposizione ai venti freddi.

Acqua e fertilizzanti

Necessita di frequenti ed abbondanti irrigazioni, soprattutto a partire dall’inizio della fioritura. Le fertilizzazioni devono essere regolari: ogni due settimane, a partire dall’inizio della vegetazione e sino alla comparsa delle infiorescenze, vanno distribuiti prodotti specifici per acidofile.

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