Moltiplicare le echinacee per divisione dei cespi

Adesso è il momento giusto per moltiplicare le echinacee con la tecnica della divisione del cespo, operazione indispensabile per alleggerire i cespugli e garantire loro fioriture abbondanti e di qualità.

Francesca Meinardi
A cura di Francesca Meinardi
Pubblicato il 15/02/2019 Aggiornato il 15/02/2019
Moltiplicare le echinacee per divisione dei cespi

Le Echinacee, di cui la più conosciuta e diffusa è la specie purpurea, sono piante estremamente rustiche che si adattano anche a condizioni difficili. Hanno fiori semplici del diametro di 10-12 cm, simili a margherite, i cui petali si sviluppano intorno a un disco centrale ruvido e robusto, e fanno capolino su steli rigidi di circa 80 cm di altezza. Fioriscono da fine estate, per tutto l’autunno. Le foglie sono composto da lamine lanceolate, scure e coriacee. L‘apparato radicale, molto robusto e resistente, è composto da radici fascicolate e ramificate. L’apparato vegetativo non sopravvive all’inverno, e solitamente viene reciso alla base in autunno. Da metà febbraio, inizio marzo, la pianta ricaccia nuove gemme ed è proprio questo il momento in cui è possibile moltiplicare le echinacee, procedendo alla divisione dei cespi.

COME SI FA A MOLTIPLICARE LE ECHINACEE

Attorno alle nuove gemme di echinacee che compaiono subito sopra il colletto, scavare un intero ciuffo radicale

1. Attorno alle nuove gemme di echinacee che compaiono subito sopra il colletto, scavare un intero ciuffo radicale. L’apparato radicale completo va estratto mediante un forcone con i denti piatti.

Muovere il cespo radicale della echinacea per pulirlo dalla terra

2. Muovere il cespo radicale della echinacea per pulirlo dalla terra, fino a che si possano distinguere le radici singole: si faccia attenzione a pulirle con meticolosità.

suddividere il cespo do echinacea in modo che ogni cespo contempli almeno due o tre gemme

3. Con una lama affilata, suddividere il cespo do echinacea in modo che ogni cespo contempli almeno due o tre gemme. A questo punto si dovranno cospargere le parti della pianta che devono cicatrizzare con polvere fungicida. Rimettere ogni porzione ottenuta a dimora in piena terra nella posizione definitiva nel giro di poco tempo.

Dove posizionare le porzioni ottenute

Echinacea ama le posizioni soleggiate ma si adatta bene anche a mezz’ombra. Attecchisce in qualsiasi tipo di substrato anche se, più questo sarà ricco e fertile, maggiore sarà lo sviluppo della pianta; l’importante è che suoli argillosi o sabbiosi non presentino ristagni idrici. Il pH non è determinante per il successo del suo sviluppo e il terreno può quindi essere alcalino, acido o neutro.

Il terreno adatto

Le nuove piante ottenute dalla divisione dei cespi andranno messe a dimora in un terreno soffice e ricco, che favorisca quanto più possibile l’attecchimento dei nuovi esemplari. Sarà fondamentale assicurare alle piante un perfetto drenaggio del suolo. 

Quando procedere

La divisione dei cespi si può operare ogni due tre anni circa, a partire dal terzo anno di età della pianta, quando si sarà formato un apparato radicale forte e ben sviluppato. Una divisione regolare darà vita a piante più vigorose e in buona salute, in grado di andare a fiore già durante l’estate prossima, anche se la fioritura dell’anno successivo sarà decisamente più copiosa.

Approfondimento – Tanti metodi di propagazione

Oltre che per divisione dei cespi radicali, per moltiplicare le echinacee si può procedere anche con altre tecniche, per seme e per talea.

Per seme

La riproduzione per seme è molto diffusa; se si procede alla semina nel mese di febbraio è opportuno ubicare il semenzaio in un ambiente che abbia una temperatura stabile non inferiore ai 14 °C. I germogli dovrebbero fare capolino entro un paio di settimane, venti giorni al massimo, per essere trapiantati dopo 25-30 giorni o in recipienti sufficientemente grandi, o direttamente in piena terra, se la temperatura fosse di almeno 21 °C.

Per talea

Pr moltiplicare le echinacee si può anche prelevare dalla pianta madre una talea, con o senza radici. Nel primo caso, il rametto erbaceo da prelevare dovrà avere una parte della radice, e dovrà essere messo a dimora in un recipiente con un diametro di circa 10 cm.

Il substrato

Benché l’Echinacea si adatti a suoli poveri e siccitosi, per l’attecchimento e lo sviluppo, necessita di terriccio fertile e drenante. In caso di talea erbacea senza radici, andrà utilizzato un radicante in polvere da spennellare sul taglio della talea, o da mischiare al terriccio di impianto.

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