Mettere a dimora le conifere

Ad agosto è possibile mettere a dimora le conifere e le piante sempreverdi in modo che si affranchino prima dell’arrivo del freddo. La scelta della specie e della varietà dipende dalle dimensioni del giardino e dallo spazio a disposizione, tenendo presente quello che occuperà la pianta una volta diventata adulta.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 13/08/2016 Aggiornato il 13/08/2016
conifere

Le conifere sono piante arboree e arbustive di cui fanno parte circa 50 generi e circa 550 specie quasi esclusivamente sempreverdi, con foglie squamiformi o aghiformi.
La scelta della specie e della varietà da mettere a dimora dipende dalle dimensioni del giardino e dallo spazio a disposizione, tenendo presente quello che occuperà la pianta una volta diventata adulta, oltre alla giusta distanza dal confine del terreno, dagli edifici (consultare a questo proposito il codice civile ed eventualmente i regolamenti comunali vigenti) e dagli altri elementi circostanti. Infine prestare attenzione alle caratteristiche del terreno d’impianto: anche se queste piante si adattano bene a terricci molto poveri, bisogna evitare quelli troppo pesanti oppure troppo ricchi di calcare che possono provocare ingiallimento del fogliame.

Le conifere più conosciute

Tipici esempi di conifere sono il cipresso, il pino, il cedro, l’abete: tutte piante che raggiungono grandi dimensioni e adatte a grandi spazi. Vediamole meglio:  
cipresso: ha il tronco diritto, a colonna, con rami eretti e vicini al tronco che partono fin dalla base, che gli conferiscono la classica forma a candela;
pinus nigra, il pino austriaco, ha forma larga e conica e i suoi aghi ricoprono tutto il fusto
con un verde intenso;
pinus cembra (pino cembro) ha dimensioni medio-grandi e un’altezza di 10 metri; le foglie verdi hanno riflessi bianchi;
pinus pinea (pino domestico) ha la classica chioma a ombrello ed è adatto ai giardini sul mare; ha aghi verdi e riuniti a gruppi di tre e coni globosi;
cedro deodara o cedro dell’Himalaya supera i 30 metri d’altezza con rami e parte finale del fusto penduli;
picea pungens o abete del Colorado, è un abete con fogliame a sfumature blu ed è caratteristico per la sua forma a palla alta un metro e larga poco di più;
pinus excelsa o abies è l’abete rosso, ossia l’albero di Natale, è un abete che può raggiungere in pochi anni altezze considerevoli. È adatto per l’alberatura di montagna.

Conifere nane, per piccoli giardini

Chi ha uno spazio ridotto e vuole avere un angolo di conifere può puntare sulle varietà nane. Sono sempreverdi, con le foglie di vari colori, crescono con grande lentezza e sono adatte al giardino roccioso. Le più comuni sono chamaecyparis, cryptomeria, juniperus (c’è anche la varietà tappezzante), thuia, picea. Attenzione perché le conifere non tollerano le potature.

Come si mettono a dimora

Conifere, buca 80 cm x 80 e una profondità di almeno 80 cm

1. Le conifere devono essere inserite in buche di dimensioni adeguate non meno di 80 cm x 80 e una profondità di almeno 80 cm.

Conifere, buca con terriccio e argilla espansa

2. Eliminare sassi e altro materiale presente e stendere sul fondo uno strato di 6-8 cm di terriccio universale integrato ad argilla espansa.

togliere telo juta Conifere

3. Se le radici delle conifere sono avvolte da un telo di juta occorre toglierlo. Poi collocare la zolla nella buca in modo che il colletto sia a livello del terreno.

comprimere terriccio Conifere

4. Riempire la buca con il terreno di scavo e comprimere il terriccio con i piedi attorno alle conifere.

Annaffiare conifere copiosamente: occorrono circa 30 litri di acqua per esemplare.

5. Annaffiare copiosamente le conifere: occorrono circa 30 litri di acqua per esemplare.

 

E dopo?
Quando le piante sono adulte la concimazione è indispensabile soprattutto se coltivate in terreni alcalini o se sono utilizzate a siepe e quindi sottoposte a tagli frequenti. Concimare da marzo fino a luglio (una volta al mese) e riprendere una volta a settembre e una a ottobre con concimi granulari complessi da distribuire alla base della pianta.

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