Mettere a dimora il pino mugo

Il pino mugo è la conifera più bassa. È una pianta poco esigente e rustica, estremamente adattabile, dalla crescita lenta e ridotta, che regala un bel cespuglio sempreverde con pochissime cure.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 22/11/2019 Aggiornato il 22/11/2019
Mettere a dimora il pino mugo

L’autunno è il periodo migliore per mettere a dimora in giardino il pino mugo, Pinus mugo, conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae. La temperatura è ancora sopportabile e, soprattutto, le piante sono già in riposo, hanno interrotto la loro attività vegetativa e possono essere messe a dimora con il minimo rischio di stress… avranno il tempo di assestarsi nella loro nuova dimora per riprendere a crescere con l’arrivo della primavera.

Dove è valorizzato il pino mugo

Il pino mugo è una pianta molto rustica e resistente ai climi rigidi del settentrione; sopporta bene il vento e la neve forse proprio grazie alla sua tendenza a rimanere basso, a contatto con la terra (ci riferiamo sempre alla varietà ‘Pumilio’). È la pianta ideale da mettere a dimora in un giardino del Nord, e richiede pochissime cure e manutenzione; inoltre è molto resistente anche all’inquinamento atmosferico. L’ideale è porre il pino mugo al centro del prato, dove potrà fungere da protagonista allargandosi a formare un cespuglio sempreverde. Pinus mugo ‘Pumilio’ è comunque adatto a coprire anche zone difficili del giardino, quali aree ripide in dislivello o scarpate.

Pino mugo di altezza limitata

Come tutti i pini, le sue foglie sono aghiformi, dure e pungenti, di colore verde scuro, lunghe in media 4-8 cm e raggruppate in coppie a formare ciuffi fitti. Ad aprile-maggio produce piccole pigne, o coni, di colore bruno-rossastro, lunghi circa 5 cm. La sua folta chioma ha una forma irregolare e cespugliosa, con portamento tendenzialmente prostrato: la varietà Pinus mugo ‘Pumilio’, in modo particolare, tende a rimanere abbastanza bassa, allargandosi lateralmente fino a raggiungere un ingombro laterale di circa 4 m di diametro. I rami del pino mugo tendono a rimanere quasi a contatto col terreno, strisciando nello spazio che hanno a disposizione. La sua altezza raramente arriva ai 2 m e i suoi rami sono alquanto contorti.

Posizione e terreno del pino mugo

Chi volesse mettere a dimora il pino mugo deve valutare per prima cosa la posizione che deve essere spaziosa e illuminata, anche se non necessariamente sotto il sole; la pianta si adatta in condizioni di mezz’ombra. Tutte le conifere gradiscono suoli a reazione acida e, soprattutto, ben drenanti: evitare terreni pesanti, compatti o soggetti a ristagni idrici. Vanno bene anche terreni ghiaiosi e poveri.

L’impianto

Una volta procurata una giovane pianta, acquistata presso un vivaio, si procede a scavare la buca d’impianto nel giardino. È bene considerare l’ingombro che questa pianta raggiungerà a maturità, prima di procedere con lo scavo della buca, così da ponderare bene e scegliere la posizione più adatta nel giardino. I rami della pianta giovane sono di colore verde e flessibili, ma tendono a irrobustirsi e a imbrunirsi con la crescita, comunque lenta, di questa pianta.

piantare pino mugo

La buca, scavata con una vanga, deve essere poco più grande rispetto al pane radicale (nel caso di pianta acquistata con radice nuda), o al vaso della piantina acquistata.Sul fondo della buca si distribuisce uno strato di un paio di cm di ghiaia, o argilla espansa seguito da uno strato di terriccio a reazione acida di 3-4 cm di spessore. Quindi si alloggia il pino mugo svasato. Gli spazi vuoti della buca vanno infine colmati con ulteriore terriccio specifico per conifere (a reazione acida). Una volta premuta bene la terra, così da farla aderire bene all’apparato radicale della pianta, si innaffia abbondantemente. È bene eseguire quest’operazione in tarda mattinata, in modo tale da sfruttare le ore più calde della giornata.

Il concime per il pino mugo

Per ottenere un pino mugo ben sviluppato e robusto, si consiglia di incorporare al momento dell’impianto un po’ di concime organico nella zona di terreno in cui si vuole mettere a dimora la pianta, almeno un paio di mesi prima di eseguire l’operazione (durante l’estate). Questo provvedimento è utile ad arricchire il terreno e renderlo più accogliente e nutriente per la giovane pianta nel primo periodo di assestamento e sviluppo. In seguito si potrà procedere con concimazioni periodiche; solitamente è sufficiente un solo intervento da eseguire ogni primavera, somministrando un concime granulare completo e bilanciato, seguendo sempre le dosi indicate in etichetta.

 

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