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Le piante grasse, o succulente, nell’immaginario comune vengono sempre associate a località calde e aride, aree costiere o addirittura desertiche. Invece esistono diverse piante grasse in grado di resistere in climi caratterizzati da temperature molto basse, per esempio sugli Appennini dove il clima invernale può essere molto rigido. È il caso di alcune specie appartenenti ai generi Sempervivum e Sedum, estremamente rustiche e resistenti, particolarmente adattabili a condizioni climatiche rigide e difficili, con temperature vicine ai -20 °C.
Sempervivum
Sempervivum montanum, S.tectorum, S. arachnoideum sono specie con una struttura a rosetta costituita da foglioline succulente inserite strette le une alle altre; sono di colore verde, ma tendono ad arrossare ed imbrunire dall’autunno in avanti. In primavera emettono piccoli fiorellini con tonalità variabile dal rosa al rosso porpora.
Sedum
Sedum pachyphyllum, S. rubrotinctum, S. sieboldii e S. palmeri hanno foglioline di diversa forma (schiacciate e tendenzialmente ovali), carnose, di colori variabili dal grigio al rossastro. Emettono infiorescenze terminali composte da fiorellini stellati di colore variabile dal giallo al rosa.
Graptopetalum
Sempre appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, Graptopetalum paraguayense è una piantina grassa caratterizzata da foglie succulente di color grigio-argenteo; il suo sviluppo contenuto la rende perfetta per la coltivazione in vaso. Richiede pochissime cure ed è molto resistente al freddo, fino ai -20°C. In primavera emette grappoli di fiorellini bianchi.
Delosperma
Un’altra specie succulenta, resistente al freddo fino a -10°C, è Delosperma cooperi (pianta appartenente alla famiglia delle Aizoaceae). È una pianta dal portamento strisciante, tappezzante, in grado di svilupparsi lateralmente andando a occupare ampie superfici che, per tutta la stagione primaverile-estiva, ricopre di vivaci fiori rosa-violacei. Le sue foglioline sono piccole e allungate a cuneo (lunghe 1-2 cm), carnose.
Caratteristiche delle piante grasse
Queste piante grasse appartengono alla famiglia delle Crassulaceae e hanno uno sviluppo molto contenuto, rimanendo abbastanza basse: è questa loro conformazione che le aiuta a resistere al freddo, rimanendo schiacciate al suolo e quindi protette.
Si coltivano preferibilmente in posizioni arieggiate e ventilate, ben esposte al sole, in piena terra o anche in vaso, accontentandosi di pochi centimetri di substrato, al punto che possono essere coltivate anche sui tetti. Si adattano a vivere con terreni poveri e grossolani, meglio se tendenzialmente ghiaiosi, sicuramente ben drenanti.
Attenzione all’acqua
Il nemico principale di queste piante grasse non è il freddo ma l’umidità, sia quella atmosferica sia del terreno.
Non bisogna mai bagnarle in questi periodi: l’acqua, gelando, provocherebbe danni irreversibili ai tessuti della pianta, compromettendone la vitalità.
Per lo stesso motivo, è importantissimo che il terreno sia perfettamente drenante, quindi poroso e non pesante o compatto: il ristagno di acqua nel terreno è dannosissimo sia perché può provocare lo sviluppo di marcescenze a livello radicale e del colletto della pianta, sia per il rischio di congelamento dei tessuti della pianta.