La giornata mondiale delle api

Il 20 maggio si celebra la giornata mondiale delle api. Per capire meglio la grande importanza di questi insetti e per imparare ad aiutarle, mettendo a disposizione fiori ricchi di nettare anche nel nostro giardino.

Alexandra Griotti
A cura di Alexandra Griotti
Pubblicato il 19/05/2022 Aggiornato il 19/05/2022
api

Domani 20 maggio è la Giornata mondiale delle api, data scelta perché coincide con la nascita di Anton Jansa, che nel XVIII secolo fu un pioniere delle tecniche di apicoltura moderna nel suo paese natale, la Slovenia.

Obiettivo principale della giornata mondiale delle api è ricordare a tutti che grazie alle api e altri insetti impollinatori come bombi, farfalle e colibrì, è possibile la maggior parte dei processi di impollinazione tra specie vegetali e che molte, in particolare frutta e verdura, senza questi insetti non potrebbero riprodursi.

L’importanza di proteggerle è stata messa in evidenza anche dall’ONU in quanto molte attività umane ne minacciano l’esistenza. In particolare l’uso di diversi pesticidi usati in agricoltura e l’agricoltura intensiva monospecifica che hanno due effetti importanti: diminuiscono la diversità di fiori presenti in una determinata zona, impedendo alle api di bottinare su più specie diverse, e costringe le api a bottinare solo in un solo periodo, quello che corrisponde alla fioritura della specie coltivata.    

Per la loro salvaguardia quindi è molto importante tutelare l’ambiente, favorire la biodiversità e ridurre al minimo l’uso di insetticidi: azioni molto semplici, possibili anche sul nostro balcone.

Le piante mellifere 

Le api esplorano una zona ampia ma non infinita e il loro raggio d’azione, circa un chilometro intorno all’arnia, deve offrire fonti alimentari ricche e continue dalla primavera fino all’arrivo del freddo quando le api si ritireranno dentro le arnie. Il vostro giardino non potrà sostenere da solo le api ed è necessario conoscere la campagna intorno. Non tutte le piante sono indicate per nutrire le api, esiste una flora dedicata, detta flora apistica, che si deve succedere mese dopo mese. Sono importanti tutti gli alberi da frutto, compreso il castagno e gli agrumi, gli alberi selvatici ed ornamentali come il tiglio, la robinia, l’ippocastano, la pawlonia, l’acacia, piante erbacee e arbustiva a fioritura precoce come le eriche e il tarassaco, il trifoglio, quelle a fioritura prolungata come timo, rosmarino, ginestre, malva, ranuncoli, veroniche, viburni, timo e cardi. Prestate attenzione alla presenza di noccioli ed edera perché queste piante a fioritura precoce e tardiva sostengono le api nei periodi più difficili. Soprattutto l’edera produce, seppure la fioritura sia poco evidente, una gran quantità di polline consentendo agli alveari di creare scorte in vista dell’inverno. Le piante a fioritura primaverile sostengono la colonia nel momento cruciale della nutrizione della covata che ridarà forza allo sciame.

Le bulbose più ricche di nettare

  • Nectaroscordum siculum 'Bulgaricum' - ibulb.org
  • Muscari latifolium - ibulb.org
  • Narcissus 'Bridal Crown' - ibulb.org
  • Crocus 'Ruby Giant'
- ibulb.org
  • Allium sphaerocephalon
  • Allium unifolium
- ibulb.org
  • Nectaroscordum siculum 'Bulgaricum'
- ibulb.org
  • Muscari 'Mount Hood'
- ibulb.org
  • Tulipa 'White Parrot'
- ibulb.org
  • Allium sphaerocephalon
- ibulb.org

Curiosità e iniziative più interessanti

La storia

L’uomo ha sempre cercato le api per il miele, la cera e non solo. Per conoscere come si praticava l’apicoltura una volta, con quali mezzi e tecniche si riusciva a “rubare” i prodotti dell’alveare si può visitare il Maso Plattner, che ospita il Museo dell’apicoltura, sull’altipiano del Renon, magnifica località di montagna raggiungibile in meno di 12 minuti di funivia da Bolzano.  In un’antica stalla del maso, completamente ristrutturata, è esposta una collezione storica di attrezzi per l’apicoltura, dalle arnie di paglia a quelle di legno, dalle presse per la cera agli smielatori, gli affumicatori, le spazzole, i coltelli e le forchette per disopercolare i favi, il cui uso viene accuratamente spiegato durante la visita guidata. Nella parte del fienile dell’edificio una grande raccolta sull’apicoltura altoatesina fornisce tutte le informazioni sulle api e le operazioni di smielatura, mentre la pittoresca collina circostante il maso, ospita vecchi apiari e un percorso didattico all’aperto con pannelli informativi lungo il quale è possibile osservare l’attività solerte delle api.

Dove? Maso Plattner a Costalovara (BZ) http://www.museo-plattner.com/it

  • Il Museo del Maso Plattner
Foto Achim Meurer
  • Antiche arnie
  • Antichi oggetti per apicoltura
  • Antichi oggetti per apicoltura

 

Miele in regalo

Fiskars, azienda conosciuta in tutto il mondo per gli attrezzi di giardinaggio, cucina e creatività, lancia la campagna Happy Bee, per aiutarci a conoscere e sostenere le api e a salvaguardare l’ambiente in cui vivono. Fino al 31 maggio, con l’acquisto di 50,00 euro di attrezzi per il giardinaggio Fiskars in un unico scontrino, l’azienda premia i consumatori con un Kit Salva Api gratuito. Caricando la ricevuta sul sito fiskars.it/promozioni si riceverà a casa una confezione con i seguenti prodotti: Trapiantatore per semi SolidTM di Fiskars, una busta di semi di fiori nettariferi, un leaflet ricco di informazioni su come realizzare un giardino ospitale per gli insetti impollinatori e un vasetto di miele Mielizia. Per questa campagna promozionale, infatti, Fiskars ha stretto una collaborazione con Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori che promuove un’apicoltura sana e sostenibile oltre a rappresentare un’importante modello di filiera del miele con il marchio Mielizia.

Per saperne di più: http://www.fiskars.comFiskars trapiantatore per semi

 

La salute dall’alveare

Sull’altipiano del Renon amano le api. Qui è possibile provare l’esperienza dell’apiterapia, un metodo naturale che sfrutta le proprietà terapeutiche delle api per prevenire, curare e alleviare molte patologie in particolare quelle respiratorie. Apicoltore di lunga esperienza, Paul Rinner è l’unico in Italia a offrire questa particolare forma di apiterapia: si tratta di inalare, attraverso un’apposita mascherina, l’aria dell’alveare ricca di oli eterici, flavonoidi e aromi e dal delicato profumo di cera d’api, un toccasana per chi ha problemi di respirazione, soprattutto per i soggetti allergici. Comodamente sdraiati nell’apiario immerso nel bosco, con vista sulla natura e avvolti dal delicato ronzio delle api, si respira il flusso d’aria proveniente dall’apiario che ha una straordinaria azione antibatterica e benefica per le vie respiratorie, rafforza il sistema immunitario, allevia disturbi come l’emicrania e aiuta a superare lo stress. Bastano 6 sedute per avere i primi effetti.

Dove? Apipura Hotel Rinner, a Costalovara (BZ). http://www.hotel-rinner.it

  • La casetta dell'apiterapia immersa nel bosco
  • Arnie per la cura dell'apiterapia
  • Le api nell'alveare producono anche la propoli
  • L'apicoltore Paul Rinner con le arnie
  • Il Beecurasystem per praticare l'apiterapia
  • La camera nel bosco in cui fare l'apiterapia

 

Una casa per i bombi

In genere quando si parla di insetti impollinatori si pensa alle api. Invece sono moltissimi gli insetti impollinatori e tra i più efficienti ci sono i bombi, più grossi delle api, non aggressivi e in grado di lavorare anche con la pioggia. In particolare alla fine del secolo scorso si è scoperto che i bombi sono i migliori impollinatori per i pomodori grazie alla particolare tecnica d’impollinazione “per ronzio” con vibrazione del fiore. E oggi vengono utilizzati per l’impollinazione di oltre cento diverse colture in tutto il mondo. Così i bombi vengono allevati e venduti o “affittati” alle grandi aziende agricole per favorire questo processo indispensabile alla crescita dei frutti. La curiosità è che l’azienda di illuminazione Slamp si è impegnata a favore dei bombi con il progetto TO BEE OR NOT TO BE. 

L’azienda Slamp da quasi 30 anni produce sistemi di illuminazione che coniugano il design con un criterio di sostenibilità accuratamente implementato in tutte le fasi della produzione: dalla selezione dei materiali e dei processi, fino al riciclo dei ritagli di materiale. A partire dal 2020 Slamp, grazie a un accordo con DS Group srl che si occupa di riciclo degli scarti di produzione, i residui della lavorazione vengono raccolti e sottoposti a macinatura, poi nelle fasi successive, il materiale viene fluidificato e quindi solidificato in forma di arnie per bombi. Negli ultimi 2 anni sono state così prodotte oltre 140.000 arnie che hanno contribuito ad ospitare circa 18 milioni di bombi a partire da materiale di scarto.

Per saperne di più http://www.slamp.com/it/sostenibilita

  • Il bombo è un ottimo impollinatore
  • Gli scarti di lavorazione di Slamp - foto Pedo Sadio
  • Foto della campagna to bee or not to be

 

 

 

 

 

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