Il vialetto pedonale in giardino: stili a confronto

Spesso si sottovaluta l'importanza del vialetto pedonale del giardino. Invece deve essere realizzato in uno stile coerente con la casa e con l'impostazione del giardino. Vediamo qualche esempio.

Francesca Meinardi
A cura di Francesca Meinardi
Pubblicato il 09/02/2021 Aggiornato il 09/02/2021
Il vialetto pedonale in giardino: stili a confronto

Quando si studia la composizione del giardino uno degli elementi più trascurati è spesso il vialetto che lo attraversa. Si tende a sottovalutare l’importanza dei camminamenti pedonali che possono invece contribuire, in base alle loro caratteristiche estetiche, a rafforzare in modo peculiare lo stile scelto per il giardino.

Il giardino informale

Se l’ambiente è rustico, con la vegetazione dislocata secondo un ordine non regolare, con accostamenti di piante grandi e piccole, a portamento arbustivo o arboreo, arricchite di fiori e bacche, e accanto ci sono un orto e una piccola radura di fiori spontanei, ci troviamo di fronte a un giardino dall’aspetto informale. Un vialetto realizzato in questo giardino sarà ben contestualizzato se rivestito in pacciamatura di corteccia o in ghiaia fine.

prato con vialetto con pacciamatura di corteccia

La pacciamatura di corteccia è un materiale grezzo con un elevato potenziale decorativo. Lo svantaggio è che si consuma con estrema rapidità, pertanto va utilizzata preferibilmente se la si può reintegrare con frequenza, o se il vialetto sarà poco battuto.

Il minimalista

È il giardino dalle forme pulite e geometriche, con poca vegetazione oltre al prato, uniforme per colore e forma, ordinatamente disposta. Per non essere snaturato, questo giardino deve essere attraversato da vialetti in materiale possibilmente monocromo e di forma regolare. Possono essere utilizzate grosse lastre di pietra, tagliate in forma geometrica, appoggiate direttamente sull’erba, oppure piastrelle per esterni in gres porcellanato antiscivolo.

prato con vialetto di pietre disposte regolarmente

Lastre in pietra o piastrelle per esterni potranno spiccare su un prato all’inglese se vengono posate non accostandole una all’altra, ma distanziandole a intervalli regolari, in modo da creare un andamento lineare e semplice ma non banale.

Il giardino giapponese

Si tratta di una progettazione particolare che coinvolge forme animate e inanimate della natura, piante e pietre. Ogni elemento contribuisce a creare un insieme di mistica perfezione. I percorsi all’interno di questi giardini sono creati dai “passi giapponesi”, pietre scelte con cura e di forma armonica con il contesto dello spazio progettato.

prato con vialetto di pietre disposte in modo irregolare o passo giapponese

I cosiddetti passi giapponesi sono pietre irregolari distanziate una dall’altra, anche volutamente rialzate rispetto al piano di calpestio: chi li percorre deve prestare attenzione al suo cammino, all’atto che sta compiendo, e alla contemplazione e comprensione del luogo in cui si trova.

In forma geometrica

Un modello di giardino “all’italiana”, con aiuole geometriche e filari di alberi molto regolari, piccole fontane come punti focali delle scenografie disegnate a tavolino, ben si sposeranno con un vialetto in ghiaino fine monocromo oppure con ciottoli bicromi neri e bianchi, con cui creare dei disegni simili a ricami.

Il sottofondo: quando serve e quando non serve 

Tutti i vialetti devono essere più o meno strutturati, a seconda dei materiali, perché le piogge non disperdano o dilavino i suoi componenti, oppure l’uso frequente non li disconnetta. Serve pertanto un sottofondo ben strutturato, che permetta il mantenimento del vialetto nel tempo.

Corteccia e ghiaino

Nel caso della pacciamatura in corteccia o del ghiaino, si dovrà provvedere alla stabilizzazione, ovvero a fare, lungo il tracciato, uno scavo di almeno 10 cm di profondità, da riempire con un sottofondo di 6-8 cm di spaccato di medie dimensioni. È consigliabile perimetrare lo scavo con filette di metallo per evitare che eventuale materiale friabile possa fuoriuscire dalla sede.

Pietra e piastrelle

Per quanto riguarda le lastre e i passi giapponesi, si può evitare di stabilizzarli come descritto, quando il materiale avesse già un certo spessore e un conseguente importante peso, in grado di assicurarne una buona stabilità. Se però le lastre fossero sottili , il rischio che si rompano o vengano scalzate dalla sede di posa è elevato, e a quel punto è necessario un lavoro di stabilizzazione puntuale con scavo e spaccato di fondo. Nel caso invece del sentiero in ciottoli, le pietre composte su uno strato di sabbia verranno poi rese solidali tramite un legante cementizio.

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