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A ottobre le fioriture rimaste risaltano con una forza inconsueta, sovrastando le foglie che ancora non hanno raggiunto il viraggio di colore che presto le accenderà. Alcune piante, prima confuse fra tante, adesso acquistano una preziosità inaspettata grazie alle fioriture che ci regalano. Ma perché giungano a fiorire, o continuino a farlo da mesi, sono necessarie cure che in questo momento non possono essere trascurate. Fra tutte le possibili fioriture ne abbiamo selezionate dieci, le più particolari, da non perdere tra gli acquisti di ottobre.
I garofanini: sul terreno pietroso
Nelle aree rocciose, sui muretti a secco e nei terreni ben drenati, dall’estate continuano a fiorire i Dianthus, varietà ‘Tequila Sunrise’. Si tratta di una pianta perenne e sempreverde, con vegetazione a cuscino di colore grigio verde e foglie lineari, che raggiunge nel giro di due anni la sua altezza massima, circa 50 cm. I fiori, profumati, grandi, fino a 5 cm di diametro, hanno una corolla formata da sei petali dal margine finemente seghettato, dal particolare colore albicocca chiaro con un cerchio centrale vermiglio delicato che separa due zone: una di colore più chiaro virata verso il giallo, all’interno, e una più carica, all’esterno. Sempre al sole, i dianthus prima dell’inverno andranno puliti dal secco senza tagliare sul verde. Ripulite il terreno sotto i cespugli e aggiungete uno strato di terricciato organico fresco come protezione dal freddo e forma di restituzione.
Dahlia ‘Mary Eveline’ è resistente
Le dalie sono tornate fra le piante preferite dagli italiani grazie alle lunghe fioriture che cominciano in estate, di continuare fino all’arrivo del freddo vero. Poco importa se è necessario quasi ovunque togliere dal terreno le zampe prima del gelo e conservarle in sacchetti di carta in un luogo asciutto e a temperatura stabile e fresca per mesi. ‘Mary Evelin’, semplice ma di grande effetto, capace di autosostenersi, ha fiori di media grandezza fra il rosso e il bianco. Va posta in pieno sole con terreno fertile, ricco di sostanza organica, mantenuto fresco con bagnature regolari senza infradiciare il terreno. All’arrivo del freddo tagliare le piante al piede e toglierle dal terreno con l’aiuto di una forca a denti larghi. Si mettono a dimora a primavera inoltrata quando il terreno si è già scaldato.
Liriope muscari ‘Big Blue’
Resistentissimi al freddo, tanto da poter essere lasciati nel terreno, sono i Liriope muscari della famiglia delle Convallariaceae. La varietà ‘Big Blue’, capace di raggiungere un’altezza di 50 centimetri, vincitrice di un Award of Garden Merit, ha lunghe foglie verdi arcuate e decombenti che formano cespi folti ed eleganti da cui emergono spighe di fiori fra il viola e blu, che raggiungono progressivamente la piena colorazione, seguiti da bacche scure di color nero-violaceo. La fioritura può iniziare già in agosto e, molto duratura, copre anche il mese di ottobre. A caratterizzare questa varietà è il rapido sviluppo stolonifero che ne fa un’ottima coprisuolo, indicata in quei punti declivi dove è necessario contenere l’erosione del terreno e il ruscellamento delle acque piovane. Pianta adattabile anche al sole è di solito proposta per la mezz’ombra e l’ombra.
Chrysanthemum ‘Pico Exota’: effetto prato fiorito
Fra le margherite autunnali in fiore non possono mancare i crisantemi che sono sempre una scelta facile, economica e vincente: sono resistenti, hanno vegetazione rigogliosa e fioritura di lunga duratura. ‘Pico Exota’, disponibile in bianco, giallo e arancione, è una selezione caratterizzata dal disco centrale con occhio centrale marrone. Questi crisantemi sono perfetti per essere mescolati con le graminacee per ottenere un effetto di prato fiorito a fine stagione. Desiderano un’esposizione luminosa, ma anche senza sole diretto riescono a fiorire con generosità. Desiderano un terreno fertile e ben drenato, mantenuto leggermente umido per tutto il tempo di coltivazione con bagnature regolari. All’arrivo del freddo la pianta perde la parte aerea e tornerà a vegetare tardi in primavera.
Aster puniceus: alto, anzi altissimo
Per questa caratteristica Aster puniceus è una pianta apprezzata da chi ama il giardino con un tocco naturale. I suoi fiori, di colore fra il blu ed il viola, con disco centrale giallo, esercitano un forte richiamo sulle farfalle tanto che questa specie può essere inserita in un apposito giardino per lepidotteri come fioritura tardiva. Negli Stati Uniti è apprezzata anche dagli apicoltori perché è una delle ultime piante che nutrono le api prima del riposo invernale. I fiori riuniti in ombrelle rade apicali sono portate da fusti alti 250 centimetri e più. Il terreno deve fresco, fertile, leggero, ben drenato. Non teme il ristagno d’acqua ma soffre la presenza di calcare attivo. Richiede irrigazioni abbondanti e frequenti tanto che il terreno non deve mai seccare completamente. Per le piante poste in pieno sole sono necessarie bagnature quotidiane.
Rosa ‘Rosalita’: semplice e nostalgica
Alcune rose sembrano incuranti dell’arrivo dell’autunno, delle giornate più corte e più fresche e fino all’arrivo del gelo continuano a fiorire. Intonata con il carattere nostalgico e pensieroso del giardino autunnale è la rosa ‘Rosalita’ ibrido di Moschata, selezionata da Lens nel 1996. A fiore semplice con seducenti corolle color bianco crema è facile da governare e a maturità forma cespugli arrotondati con altezza e diametro paragonabili intorno al metro e mezzo. Desidera un’esposizione in pieno sole, mentre in fatto di terreno è adattabile. I migliori risultati si hanno in quelli di medio impasto con l’utilizzo al momento della messa a dimora di fertilizzanti a lentissima cessione come cornunghia o cuoio torrefatto. Bagnare con regolarità, passando a due interventi la settimana con temperature sopra i 30 °C. Non teme il gelo più intenso.
Geranium ‘Rise and Shine’: fiori fino al gelo
Piante instancabili, i geranium se ben tenuti sono in grado dopo il caldo estivo di tornare a coprirsi di fiori. ‘Rise and Shine’, varietà di Geranium wallichianum, colpisce per il colore intenso e luminoso della corolla giocato sul contrasto fra l’occhio centrale bianco percorso da venatura fra il rosa e il magenta e il contorno blu cobalto. Invecchiando le corolle virano su tonalità rosa carico. Adatto ad essere coltivato anche in mezz’ombra inizia a fiorire dall’estate per spingersi fino all’arrivo del gelo. I fiori sono portati su ricchi cuscini di foglie profondamente incise. Si allarga sul terreno ed è ottimo come primo elemento di una bordura o lasciato ricadere da un muretto. Le radici rizomatose sono piuttosto superficiali e vanno rispettate evitando qualunque lavorazione del terreno. Si riproduce facilmente per divisione dei cespi a primavera.
Anemone hupehensis ‘Pretty Lady Julia’: la leggerezza e il colore
In un giardino che voglia sfoggiare una livrea fiorita anche a ottobre non possono mancare gli anemoni giapponesi. Fra le nuove introduzioni Anemone hupehensis ‘Pretty Lady Julia’, che va ad incrementare le referenze della serie Pretty Lady, ha fiori doppi, ricchi con le serie di petali non appiattiti uno sull’altro, di colore rosa luminoso, arrotondati nella parte distale, segno di riconoscimento della specie. Le corolle raggiungono i cinque centimetri diametro, mentre la pianta, ben ramificata e robusta, raggiunge un’altezza contenuta, fra i 40 e i 45 centimetri così da poterla utilizzare come bordura fiorita o contorno ad una vigorosa varietà a fiori bianchi posta come fontana centrale. Forma un cespo di foglie basali divise in tre segmenti mentre le foglie caulinari sono in numero esiguo, di solito da tre a quattro, così che il fiore è portato da steli quasi nudi.
Tibouchina semidecandra, meglio in vaso
Alle mostre e nei garden viene proposta come pianta da esterno non in grado di resistere al gelo. Nelle zone fredde quindi o è trattata come annuale (cioè si butta alla fine della stagione) oppure si coltiva in grandi vasi e ritirare in serra luminosa, come un agrume. Tibouchina semidecandra raggiunge i 100 cm, ha fusti quadrangolari, foglie che al tatto si presentano vellutate e intriganti fiori color blu uniforme luminoso che continuano ad aprirsi fino a novembre. Il segreto per avere piante sane, di rapida crescita e fiorifere è il rinvaso che si esegue tutti gli anni a marzo con un mix in parti uguali di terriccio di qualità per piante da fiore, sabbia e torba. Si pone in piena luce riparata dai raggi del sole diretti nel mezzogiorno e si bagna con generosità fino a quando la pianta continua a fiorire evitando i ristagni. Prima di ritirarla si accorciano i rami di un terzo della lunghezza.
Clerodendrum myricoides ‘Ugandense’: super chic
Spesso conosciuta e presentata Rotheca myricoides, è un arbusto di origine africana, sempreverde, capace di una fioritura ricca e prolungata che può essere coltivato solo in vaso perché non sopporta il gelo. Inizia a fiorire a luglio e continua fino a quando le temperature si manterranno miti. Va posto in mezz’ombra e in posizione calda e riparata. I fiori, davvero unici, portati da un sottile peduncolo, sembrano tante piccole farfalle celesti, blu e violacee: non a caso i francesi lo chiamano “bleu papillons”. Gli stami sporgenti ne completano l’incanto. In coltivazione può raggiungere e superare l’altezza di 250 centimetri. Desidera un terreno fresco, fertile e ben drenato. Le foglie sono ovate di colore verde con riflessi bluastri nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore.
Le cure che non devono mancare
Acqua
Irrigare regolarmente può non essere necessario se le piogge sono efficaci e distribuite uniformemente, ma quando questo non accade è necessario irrigare. Fatelo sempre al piede e con quantitativi limitati preferendo ripetere l’intervento a pochi giorni di distanza. Evitate di infradiciare il terreno perché con una ridotta attività vegetativa che si traduce in minori consumi e con temperature più basse impiegherà più tempo ad asciugarsi.
Pulizia
Rimuovete dalle aiuole tutti i detriti perché possono rappresentare un inoculo per la proliferazione delle problematiche sostenute da funghi, eliminate i fiori sciupati e tutte le parti secche evitando di tagliare sul verde perché riaprireste una nuova ferita che adesso la pianta faticherebbe a richiudere. Se non intendete raccogliere i semi eliminate i fiori una volta sciupati così che le piante non disperdano energie nella loro formazione ma accumulino negli organi svernanti maggiori sostanze di riserva che serviranno per garantire buone probabilità di sopravvivenza e una vigorosa ripresa primaverile.
Concime
Evitate di somministrare fertilizzanti chimici a rapido effetto ma, dopo aver ripulito il terreno ed eliminato dalle aiuole le malerbe, eseguite una rapida sarchiatura e dove necessario rincalzate il piede delle piante così da ricoprire le radici scoperte. Distribuite invece i concimi organici come compost, letame maturo e i loro terricciati mescolandoli allo strato superficiale del terriccio.
Tutori e segnali
Dotate di tutori le piante erbacee più alte che con la fioritura appesantiranno le cime e saranno più facili ad allettarsi sotto l’effetto della pioggia battente e del vento. Le piante a fusto singolo andranno fissate alla canna in più punti e in particolare se hanno fiori grandi in posizione terminale sotto il capolino. Le piante cespitose potranno essere sorrette mettendo tre canne a triangolo unite fra loro a diverse altezze da un legaccio così che siano libere di oscillare ma solo entro certi limiti. Ponete dei segnali, ad esempio piccoli picchetti colorati, per segnalare quelle piante che presto scompariranno del tutto e potrebbe essere facile non ricordare con il rischio di disturbarle e danneggiarle nel lavorare il terreno.