Gaura: le cure di ottobre

Le cure di ottobre per la gaura si concentrano sulla pulizia dai fusti sfioriti; si possono poi suddividere le piante più grosse per ringiovanirle e per creare nuovi esemplari.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 12/10/2022 Aggiornato il 17/10/2022
Gaura lindheimeri

Una delle specie ornamentali più rustiche e resistenti alle condizioni climatiche del Sud, calde e siccitose, è la gaura, Gaura lindheimeri (famiglia delle Onagraceae), specie erbacea perenne. La pianta è caratterizzata da cespi di fusticini eretti e flessibili, che si sviluppano da una rosetta basale. Il valore ornamentale è dato dalla fioritura estiva: piccoli fiori di quattro petali rosa-porpora che si aprono ininterrottamente, riuniti in spighe, all’apice di fusti mobili che si muovono al vento. Terminata la bella stagione e diminuite le ore di luce giornaliere, gaura rallenta il suo sviluppo e arresta la fioritura; la stagione del riposo invernale è vicina e la pianta richiede alcune cure. Gli esemplari più grandi possono essere ringiovaniti con la divisione del cespo.

Gaura: come pulirla

Per prima cosa è necessario risistemare i cespugli che per tutta l’estate ci hanno regalato la bella fioritura. I fusticini secchi devono essere eliminati tagliandoli alla base. Si procede poi a potare la pianta, accorciando tutti gli steli di circa metà della loro lunghezza, utilizzando una forbice da giardinaggio dalle lame ben affilate e pulite. La pianta così resisterà al freddo e, a primavera, riprenderà a vegetare.

Rinnovare un vecchio cespo e creare nuove piante

estrarre il cespo di gaura1. Le piante più grosse e sviluppate, adesso possono essere estratte dal terreno e suddivise. Si otterranno così diversi esemplari più piccoli, in grado di crescere e svilupparsi. La prima cosa da fare è estrarre il cespo dal terreno completo di tutto l’apparato radicale. Occorre intervenire con una vanga, incidere il terreno attorno alla pianta mantenendo circa 5 cm attorno al cespo e poi approfondire di circa 20 cm. Procedendo con calma e con attenzione, si potrà fare leva sulla vanga e sollevare l’intera pianta, con tutto il suo apparato radicale.

dividere pianta di gaura

2. La vecchia pianta deve ora essere divisa in porzioni, due o più, in base alle dimensioni della zolla radicale. La divisione si esegue aiutandosi con un seghetto o con un coltello, poiché a mano risulta essere un’operazione un po’ difficoltosa. Si ottengono quindi più cespi separati, ognuno dei quali dotato di radici e fusticini, che costituirà una singola pianta. A questo punto non resta che metterli a dimora in aree differenti del giardino, oppure anche vicini, per creare una macchia di colore. In quest’ultimo caso, si consideri una densità d’impianto di circa 4 piante al mq.

La messa a dimora dei nuovi esemplari

Per chi acquista una pianta in vivaio in questa stagione, oppure deve mettere a dimora le porzioni ricavate con la divisione del cespo, occorre scavare una buca d’impianto profonda almeno 20 cm, considerando lo spazio necessario a contenere la zolla radicale di ogni singolo cespo. Sul fondo della buca viene sistemato uno strato di argilla espansa (2 cm sono sufficienti), poiché la Gaura richiede un terreno ben drenante e privo di ristagni idrici; quindi una base di terriccio misto a concime organico (stallatico o letame in pellet) per garantire una moderata fertilità alla pianta, soprattutto nelle fasi iniziali di sviluppo. Infine, viene alloggiato il cespo al centro della buca e vengono colmati gli spazi vuoti con terra da giardino, premendo bene ai bordi. Completa l’operazione di messa a dimora un’abbondante annaffiatura, eseguita al fine di far attecchire bene le piante al suolo. Durante il riposo invernale non sarà necessario bagnare fino alla ripresa primaverile, quando ogni nuovo cespo messo a dimora inizierà a germogliare e a fiorire.

 

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