Edera all’aperto: sempre bella

Facile da coltivare e longeva, l'edera è una pianta perenne, sempreverde, a crescita di tipo rampicante, molto rustica, adatta sia alla crescita in piena terra, sia in vaso.

Mauro Cavagna
A cura di Mauro Cavagna
Pubblicato il 01/06/2017 Aggiornato il 01/06/2017
edera all'aperto

L’edera è una pianta molto rustica, in grado di crescere come pianta strisciante oppure, se trova un supporto, grazie alle sue radici avventizie, si sviluppa come pianta rampicante e può raggiungere altezze e dimensioni del fusto considerevoli; si sviluppa ovunque, su muri, pietraie, fusti di alberi e arbusti. L’ edera all’aperto si adatta a tutte le esposizioni, ed è apprezzata come ornamentale per il fogliame verde scuro lucido, in alcune varietà con variegature color crema o gialle. In ottobre, produce piccole infiorescenze giallastre e con un leggero profumo amarognolo, cui succedono bacche nero-bluastre che maturano alla fine dell’inverno, appetite dagli uccelli che se ne cibano. Si presta alla realizzazione di cassette ornamentali con piante fiorite

Tre motivi per apprezzare l’edera

1- L’ edera all’aperto ha crescita veloce ed è generalmente robusta; riesce a raggiungere dimensioni ragguardevoli e a sopportare anche ambienti urbani fortemente inquinati ed eventi climatici estremi.
2- Cresce anche nelle situazioni “limite”, caratterizzate ad esempio da scarsità di luce o da limitato spessore del substrato di coltivazione.
3- Grazie al ridotto sviluppo dell’apparato radicale, l’edera all’aperto può facilmente adattarsi anche alla crescita in contenitori, sia a quelli posti a terra, sia a quelli appesi, sfruttando in questo caso l’effetto ornamentale della vigorosa ricaduta della vegetazione.

Le più diffuse

Le specie da esterno si differenziano tra loro soprattutto per l’aspetto del fogliame e la dimensione della pianta. Le più diffuse sono:
Hedera helix. È la più comune e rustica, a rapida crescita, alta sino a otto-dieci metri, adatta per pareti verticali, che vengono velocemente ricoperte e idonea a tappezzare ampie superfici di terreno. Le foglie sono di colore prevalentemente verde scuro, a volte con macchie argentee lungo le nervature. Da questa specie sono derivate numerose varietà, a fogliame verde uniforme o con variegature bianche o gialle, molte delle quali adatte anche alla permanenza in ambienti protetti. Tra le più note Hedera helix ‘Goldheart’ con foglia piccola e variegata di giallo chiaro.
Hedera canariensis. Tipica delle Isole Canarie e dell’Africa settentrionale, alta  sino a 5-7 metri, molto vigorosa e vistosa, con fogliame di grande dimensione. Adatta per climi invernali non particolarmente rigidi ed ampiamente utilizzata per pergolati e tralicci divisori in terrazzi o giardini. La varietà più nota è la “Gloria di Marengo” a foglie verdi scuro al centro e con macchie esterne color avorio.
Hedera colchica. Specie originaria dell’Iran, a rapida crescita, fino a 6-9 metri, con foglie molto grandi, lunghe sino a 25 centimetri e larghe 15, ovate o cuoriformi, di colore verde cupo.

Perfette alla mezz’ombra

L’ edera all’aperto vuole ambienti moderatamente ombreggiati, spesso riuscendo a vegetare bene anche in luoghi molto scuri, quali ad esempio le aree al di sotto di grandi alberi sempreverdi, dove non cresce il tappeto erboso. Le varietà a foglia uniformemente scura vogliono posizioni più ombreggiate rispetto a quelle con fogliame variegato, che possono essere piantate anche in posizioni mediamente soleggiate.
La maggior parte delle varietà non sopporta l’insolazione diretta, capace di causare rallentamenti di crescita o disseccamenti fogliari anche estesi. In terrazzo, per la collocazione in fioriere, vanno predilette le posizioni a nord-est ed evitate quelle a sud.

Forti anche al freddo

L’ edera all’aperto resiste bene a temperature basse, riuscendo a sopportare anche prolungati carichi di neve, valori termici di poco sotto lo zero e ritorni improvvisi di freddo a fine inverno. Le temperature ottimali di sviluppo sono attorno ai 20-24 °C mentre valori costantemente al di sopra dei 30°C possono compromettere il ritmo di crescita e il vigore vegetativo.

Tanta umidità

Le piante di edera all’aperto vogliono ambienti mediamente umidi e pertanto richiedono un’irrigazione frequente in primavera e in estate, quando il substrato deve essere mantenuto uniformemente umido nei primi  2-3 centimetri, però mai intriso di acqua. L’acqua distribuita va ridotta di circa la metà durante il periodo autunno-invernale, quando le piante sono in stasi vegetativa e riescono a  sopportare anche una moderata siccità.
Durante i periodi estivi siccitosi è opportuno bagnare regolarmente anche il fogliame e particolarmente quello delle varietà con variegature, onde evitare l’insorgenza di seccumi per colpi di calore. È importante eliminare sempre l’acqua che ristagna nel sottovaso delle fiorire o di altri contenitori, poiché potrebbe favorire lo sviluppo di marciumi radicali generati da funghi.

Terriccio fresco

Le edere si adattano a terreni e substrati di varia natura, preferendo quelli freschi e mediamente fertili, anche moderatamente argillosi. Vanno evitati i suoli sabbiosi, scarsamente fertili, non in grado di fornire apporti nutritivi e troppo permeabili. Per la coltivazione in fiorire esterne si consigliano terricci molto fertili e torbosi in grado di trattenere adeguate quantità di acqua soprattutto in periodo estivo.

Poche concimazioni

Se l’ edera all’aperto cresce in substrato fertile e di buon struttura, la pianta è scarsamente esigente per quanto riguarda l’apporto di elementi fertilizzanti. Maggiormente sensibili a carenze nutritive sono le varietà a fogliame variegato, che vanno concimate di più rispetto a quelle a foglie completamente verdi.
Una concimazione con un fertilizzante liquido, specifico per piante verdi da esterno, a base principalmente di azoto, eseguita una-due volte in primavera (tra marzo e maggio) risulta più che sufficiente per stimolare una crescita regolare e per mantenere la vegetazione in buone condizioni. La concimazione non va mai effettuata in inverno e durante i mesi più caldi dell’anno. Le piante coltivate in fioriere o contenitori vogliono un maggior apporto nutritivo, da soddisfare con un’ulteriore concimazione a fine estate.

Potatura: quando serve

Gli esemplari di vigoroso sviluppo, e soprattutto quelli a crescita più disordinata, possono essere contenuti con tagli di potatura, anche energici, da eseguirsi in marzo-aprile, eliminando i rami più vecchi, quelli eventualmente disseccati ed il fogliame deperito.

Talee per moltiplicarla facilmente

Tutte le varietà di edera si moltiplicano molto facilmente mediante talea di stelo, da prelevare in un periodo compreso tra metà primavera e fine estate. Dalla parte terminale di fusti di 2-3 anni e dotati di fogliame sano integro, vanno prelevate talee lunghe 10-12 centimetri, tagliate appena poco sotto un nodo. Dopo aver eliminato le foglie più basse, vanno fatte radicare in gruppi di 4-5 in vasetti, riempiti con un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali e poi mantenuti alla temperatura di circa  20-22 °C in ambiente semiombreggiato. A distanza di un anno dalla messa in radicazione, si hanno piante già ben sviluppate e adatte ad essere trasferite nei contenitori definitivi.
Le talee di edera radicano molto facilmente anche in acqua: dopo la formazione di un buon apparato radicale, le talee vanno trasferite in substrato terroso, facendo molta attenzione  a non rovinare le radici, molto più fragili rispetto  a quelle che si formano nel terriccio.

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