Come fare la pacciamatura contro il caldo e in che periodo

Una pratica che viene eseguita per scopi diversi, secondo la stagione. Durante il periodo estivo serve per conservare l’umidità del terreno, ridurre le annaffiature, evitare che attorno al colletto della pianta crescano erbe infestanti e altro ancora.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 20/06/2025Aggiornato il 20/06/2025
Come fare la pacciamatura contro il caldo e in che periodo

La pacciamatura è la copertura del terreno con materiali di varia natura: se durante l’autunno e l’inverno ha lo scopo di proteggere le radici e il colletto delle piante dal freddo, in primavera e in estate aiuta a conservare l’umidità del terreno rallentando l’evapotraspirazione dovuta al sole e al vento e ridurre così le annaffiature, ma anche per evitare che attorno al colletto della pianta crescano erbe infestanti capaci di attirare acqua e nutrimento a scapito delle piante che vorremmo coltivare.

Inoltre consente di evitare il compattamento del suolo ad opera dell’acqua piovana o d’irrigazione e riduce l’erosione in caso di piogge torrenziali. Infine se si usano materiali di origine organica, la pacciamatura aiuta a migliorare il terreno col rilascio di nutrienti, protegge le radici superficiali delle piante dal caldo in estate ed infine mantiene ordinato l’aspetto del giardino.

Il periodo migliore per farla 

È bene procedere con la pacciamatura estiva nel periodo compreso fra aprile e luglio, quando è massima l’attività di crescita dei vegetali.
Prima di stendere il materiale, togliere tutte le erbe infestanti comprese le radici, lavorare il terreno aiutandosi con una zappa e annaffiare abbondantemente.

I materiali

Per pacciamare il terreno è possibile utilizzare materiali diversi. Alcuni sono completamente biodegradabili e, nel tempo, si disgregheranno lasciando il terreno più ricco.

Tra questi la corteccia di aghifoglie (materiale stabile che tende ad acidificare il terreno e a migliorare anche l’aspetto estetico) e gli scarti delle piante, ricchi di carbonio e poveri di azoto, come il fogliame secco, la torba, la paglia, l’erba tagliata essiccata e compost ben maturo opportunamente distesi.

I materiale non biodegradabile che si possono usare per pacciamare sono ghiaia e ciottoli, adatti ad essere stesi attorno al tronco degli alberi e di alcuni arbusti come il bambù. Per potenziare l’azione pacciamante stendere sotto la ghiaia alcuni centimetri di torba miscelata a terriccio universale.

Come stendere il pacciame

Il pacciame deve essere steso alla base degli arbusti in uno strato spesso almeno 6-8 centimetri, in modo uniforme (usare un rastrello) e va rinnovato regolarmente non appena si nota una riduzione dello spessore: questo non deve mai essere inferiore a 3-4 cm.

Non pacciamare in prossimità dei getti e del tronco delle piante: lasciare un margine di 10-15 cm intorno alla base delle piante anche per evitare ristagni idrici.

1. La corteccia di aghifoglie è particolarmente indicata per le piante acidofile quali azalea, rododendro, camelia perché tende ad acidificare il terreno e migliora l’aspetto estetico delle aiuole.

1. La corteccia di aghifoglie è particolarmente indicata per le piante acidofile quali azalea, rododendro, camelia perché tende ad acidificare il terreno e migliora l’aspetto estetico delle aiuole.

2. Anche paglia, legno tritato e altre sostanze organiche possono essere utilizzate per pacciamare.

2. Anche paglia, legno tritato e altre sostanze organiche possono essere utilizzate per pacciamare.

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