Coltivare l’edera all’aperto

È una pianta rustica, sempreverde, estremamente longeva, dalla crescita veloce, rampicante senza bisogno di supporti ma anche tappezzante o ricadente, resistente al freddo, economica e facile da moltiplicare. Insomma, l’edera ha solo pregi. Ecco come coltivarla.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 23/08/2015 Aggiornato il 23/08/2015
coltivare edera

L’edera merita una grande considerazione nella realizzazione di giardini e terrazzi grazie ai suoi molteplici aspetti positivi, in primo luogo la facilità di coltivazione e l’estrema longevità. Le edere sono piante perenni, sempreverdi, a crescita di tipo rampicante, molto rustiche e facili da mantenere, adatte, a seconda delle varietà, sia alla permanenza all’aperto, sia in casa. Ecco come coltivare le edere da esterno.

Tre caratteristiche da apprezzare dell’edera

1- Le edere da esterno hanno crescita veloce, raggiungono grandi altezze e sono generalmente più robuste di quelle d’appartamento. Riescono a sopportare anche ambienti urbani molti inquinati ed eventi climatici estremi.
2- Crescono anche nelle situazioni “limite”, caratterizzate ad esempio da scarsità di luce o da limitato spessore del substrato di coltivazione.
3- Grazie al ridotto sviluppo dell’apparato radicale, possono facilmente adattarsi anche alla crescita in contenitori, sia a quelli posti a terra, sia a quelli appesi, sfruttando in questo caso l’effetto ornamentale della vigorosa ricaduta della vegetazione.

Come si coltivano

ESPOSIZIONE

Le edere vogliono ambienti moderatamente ombreggiati, spesso riuscendo a vegetare bene anche in luoghi molto scuri, quali ad esempio le aree al di sotto di grandi alberi sempreverdi, dove non cresce il tappeto erboso. Le varietà a foglia uniformemente scura vogliono posizioni più ombreggiate rispetto a quelle con fogliame variegato, che possono essere piantate anche in posizioni mediamente soleggiate.
La maggior parte delle varietà non sopporta l’insolazione diretta, capace di causare rallentamenti di crescita o disseccamenti fogliari anche estesi. In terrazzo, per la collocazione in fioriere, vanno predilette le posizioni a nord-est ed evitate quelle a sud.

TEMPERATURA

Le edere resistono bene a temperature basse, riuscendo a sopportare anche prolungati carichi di neve, valori termici di poco sotto lo zero e ritorni improvvisi di freddo a fine inverno. Le temperature ottimali di sviluppo sono attorno ai 20-24 °C mentre valori costantemente al di sopra dei 30°C possono compromettere il ritmo di crescita e il vigore vegetativo.

IRRIGAZIONI

Le piante di edera vogliono ambienti mediamente umidi e pertanto richiedono un’irrigazione frequente in primavera ed in estate, quando il substrato deve essere mantenuto uniformemente umido nei primi 2-3 centimetri, però mai intriso di acqua. L’acqua distribuita va ridotta di circa la metà durante il periodo autunno-invernale, quando le piante sono in stasi vegetativa e riescono a sopportare anche una moderata siccità.
Durante i periodi estivi siccitosi è opportuno bagnare regolarmente anche il fogliame e particolarmente quello delle varietà con variegature, onde evitare l’insorgenza di seccumi per colpi di calore.
È importante eliminare sempre l’acqua che ristagna nel sottovaso delle fiorire o di altri contenitori, poiché potrebbe favorire lo sviluppo di marciumi radicali generati da funghi.

TERRICCIO

Le edere si adattano a terreni e substrati di varia natura, preferendo quelli freschi e mediamente fertili, anche moderatamente argillosi. Vanno evitati i suoli sabbiosi o incoerenti, scarsamente fertili, non in grado di fornire apporti nutritivi e troppo permeabili. Per la coltivazione in fiorire esterne si consigliano terricci molto fertili e torbosi in grado di trattenere adeguate quantità di acqua soprattutto in periodo estivo.

NUTRIMENTO

Se cresce in substrato fertile e di buon struttura, la pianta è scarsamente esigente per quanto riguarda l’apporto di elementi fertilizzanti. Maggiormente sensibili a carenze nutritive sono le varietà a fogliame variegato, che vanno concimate di più rispetto a quelle a foglie completamente verdi.
Una concimazione con un fertilizzante liquido, specifico per piante verdi da esterno, a base principalmente di azoto, eseguita una-due volte in primavera (tra marzo e maggio) risulta più che sufficiente per stimolare una crescita regolare e per mantenere la vegetazione in buone condizioni. La concimazione non va mai effettuata in inverno e durante i mesi più caldi dell’anno. Le piante coltivate in fioriere o contenitori vogliono un maggior apporto nutritivo, da soddisfare con un’ulteriore concimazione a fine estate.

POTATURA

Gli esemplari di vigoroso sviluppo, e soprattutto quelli a crescita più disordinata, possono essere contenuti con tagli di potatura, anche energici, da eseguirsi in marzoaprile, eliminando i rami più vecchi, quelli eventualmente disseccati ed il fogliame deperito.

MOLTIPLICAZIONE

Tutte le varietà di edera si moltiplicano molto facilmente mediante talea di stelo, da prelevare in un periodo compreso tra metà primavera e fine estate. Dalla parte terminale di fusti di 2-3 anni e dotati di fogliame sano integro, vanno prelevate talee lunghe 10-12 centimetri, tagliate appena poco sotto un nodo. Dopo aver eliminato le foglie più basse, vanno fatte radicare in gruppi di 4-5 in vasetti, riempiti con un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali e poi mantenuti alla temperatura di circa 20-22 °C in ambiente semiombreggiato. A distanza di un anno dalla messa in radicazione, si hanno piante già ben sviluppate e adatte ad essere trasferite nei contenitori definitivi.
Le talee di edera radicano molto facilmente anche in acqua: dopo la formazione di un buon apparato radicale, le talee vanno trasferite in substrato terroso, facendo molta attenzione a non rovinare le radici, molto più fragili rispetto a quelle che si formano nel terriccio.

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