Coltivare i fiori da essiccare

Coltivare in giardino i fiori più adatti all'essiccazione è una soluzione per realizzare composizioni floreali estremamente durature a costi molto bassi. Adesso è il momento di seminare le piante che più si prestano a questa pratica.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 18/09/2022 Aggiornato il 18/09/2022
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Per chi ama le composizioni di fiori secchi, spesso la difficoltà è reperire il materiale del colore giusto o della forma adatta senza spendere troppi soldi. Una soluzione economica e pratica, anche se richiede tempo e pazienza, è l’autoproduzione del materiale essiccato, dalla semina alla raccolta, dall’essiccazione alla conservazione dei fiori preferiti. In più, imparare a essiccare elementi vegetali potrà scatenare la nostra fantasia e la nostra creatività, per realizzare bouquet e composizioni originali e duraturi, non solo mazzi monospecifici di rose, ortensie, lavanda e statici. Imparare la tecnica dell’essiccazione è facile, basta sapere quali fiori possono essere trattati e conoscere alcune informazioni basilari.

Le più facili e le più difficili da seccare

Le piante difficili da essiccare sono tutte quelle con organi carnosi e ricchi d’acqua, che richiedono tempi lunghi o tecniche apposite e che con facilità ammuffiscono. Anche le erbacee con steli e dischi molto spessi impiegano tempi lunghi e non sempre danno risultati soddisfacenti. Le piante con corolle molto complesse e con più volumi sovrapposti, come le orchidee, durante l’essiccazione perdono la forma.
Le piante più facili da essiccare sono quelle con forma definita, poco aggredite dalle muffe, corolle piccole o compatte e quelle che, seccandosi sulla pianta, rivelano una consistenza cartacea (come l’ortensia). L’essiccazione ripropone un processo naturale ma in modo anticipato e al riparo dal sole e dalla pioggia, che danneggerebbero colore e forma.

ortensia

Come si fa: il processo di essiccazione

Per essiccarli in modo naturale, i fiori raccolti vanno posti in un luogo ventilato, fresco e al riparo dai raggi solari diretti. L’essiccazione in un luogo buio conserva meglio i colori, ma non sempre in tali condizioni si riesce ad avere la ventilazione necessaria e i tempi si allungano di molto. L’ideale è appendere i fiori singolarmente o in mazzi aperti e lassi a testa in giù o, per le specie sostenute come lavanda, velo da sposa e ortensie, metterle in un vaso e lasciare che secchino in modo naturale, con solo un dito d’acqua sul fondo, per evitare che le foglie si accartoccino.

Una volta essiccati i fiori possono essere rinforzati applicando della lacca per capelli (ma ha un po’ di profumo) o una lacca apposita per fiori secchi.
Chi vuole aumentare la cromia, può utilizzare vernici spray o colori all’anilina da sciogliere in alcool (bisogna immergervi i fiori e poi farli essiccare nuovamente). Per aggiungere una nota di profumo utilizzare essenze concentrate.

Le specie già presenti in giardino

Con buona probabilità nei nostri vasi o in piena terra sono già presenti piante in grado di fornire materiale di pregio da seccare. 

Le prime sono di certo le rose: almeno una volta tutti hanno provato a far essiccare un mazzo, magari proprio il bouquet del matrimonio. Le rose da seccare devono essere senza difetti sui petali, non molto aperte, già tagliate della lunghezza definitiva e private delle foglie basali.
Le ortensie raccolte in piena fioritura e poste in un vaso vuoto, o su una grata, sono molto belle. Quelle con fiori sterili evidenti, grandi e di forma particolare, possono essere separate in rametti più piccoli, per entrare in composizioni fiorite. Una volta seccate, si mantengono anni.
Tutte le lavande se recise in piena fioritura e messe a essiccare a testa in giù, o in un vaso, danno ottimi risultati. Quelle a fiori piccoli, appressati uno all’altro, sono più durature.
Le achillee con fiori ben distinti, come Achillea ptarmica ‘Nana Compacta’, possono offrire materiale interessante come riempitivo in mazzi e composizioni. Alta fino a 20 cm, ha corolle bianche e semidoppie. Ideale per giardini rocciosi, bordure basse e come coprisuolo, la pianta ha richieste idriche limitate e manutenzione ridottissima.
Danae racemosa chiamata anche Danae laurus o Ruscus racemosus, è un arbusto perenne, sempreverde, che riesce a vegetare in condizioni proibitive per molte altre piante. Raggiunge l’altezza di un metro e si presenta con fusti sottili e flessibili, di colore verde scuro, che portano foglie verde intenso apprezzate per la loro naturale lucentezza.
Fra gli ultimi arrivi come perenne da coltivare in giardino, Craspedia globosa: può essere coltivata a partire da seme anche nei nostri climi, specie laddove gli inverni sono miti e può diffondersi e ripresentarsi per anni. Il colore giallo luminoso delle infiorescenze sferiche, seccandosi, tende a spegnersi un poco.

achillea ptarmica

Achillea ptarmica

Precauzioni di raccolta

I fiori da essiccare si raccolgono al mattino, appena il sole ha asciugato la rugiada e le corolle non sono più umide. Non raccogliere fiori bagnati o dopo un giorno di pioggia e non annaffiare la sera prima, per ottenere materiale meno umido. Usare un paio di forbici per eseguire tagli netti e scegliere solo fiori perfetti, perché durante l’essiccazione gli eventuali difetti tendono ad accentuarsi.

Sempre da acquistare

Alcuni materiali sono difficili da produrre in proprio e si possono sempre acquistare presso fioristi o negozi specializzati. In particolare le foglie e i fiori sbiancati e quelli stabilizzati, che conservano nel tempo un colore vivido e inalterato.

Tre piante facili da seminare adesso

Gli appassionati possono anche dedicare un’aiuola alla coltivazione delle piante da fiore da essiccare. Fra le diverse specie possibili, le tre che vi proponiamo daranno risultati sicuri: sono specie facili da reperire come semente, semplici da coltivare, fiorifere e durevoli, una volta essiccate.

Limonium

Noti come statice o fiore di carta, in passato coltivati solo per produrre fiori secchi, oggi sono proposti come fiore reciso e come pianta da giardino. Bianco, giallo, azzurro sono i colori più diffusi. Lo statice si semina in contenitori alveolati, oppure nel terreno affinato e arricchito in sabbia, perché il ristagno è frequente causa di marciumi. Per conservare i fiori recidere i fusti alla base e appenderli singolarmente.

Gomphrena

Le diverse specie del genere Gomphrena sono riconoscibili per l’infiorescenza di colore violetto acceso e la consistenza cartacea, capace di restare sulla pianta fino all’arrivo del gelo, di diametro contenuto, decorativa per la nota squillante che contrasta sul verde vellutato delle foglie. Ne esistono a fiori bianchi arancioni, rosa, rosso e albicocca. Pianta resistente al secco e amante del caldo, si può seminare in piena terra o in vaso. Richiede un terreno ben drenato e ben concimato.

Helicrysum bracteatum

Specie annuale, è conosciuto anche come “perpetuino”, per l’incredibile durata dei fiori, una volta essiccati. I capolini, larghi fino a 5 cm, si aprono nelle piante nate da seme da luglio in poi. Sono di colore bianco, rosa, rosso, giallo, arancione o bicolori, con contrasto fra il disco e la corolla. Si seminano a una temperatura di almeno 12 °C, si coltivano in vaso o si trapiantano al sole in posizioni calde e soleggiate. Temono il ristagno e, all’ombra, ingialliscono.

limonium

Limonium

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