Come coltivare ed essiccare i fiori decorativi per la casa

Coltivare in giardino i fiori più adatti all'essiccazione è una soluzione per realizzare composizioni floreali estremamente durature a costi molto bassi. Vediamo quali sono i fiori più facili da coltivare e da essiccare!

A cura di Francesca Scarabelli
Pubblicato il 18/07/2024 Aggiornato il 19/07/2024
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Per chi ama le composizioni di fiori secchi, spesso la difficoltà è reperire il materiale del colore giusto o della forma adatta senza spendere troppi soldi. Una soluzione economica e pratica, anche se richiede tempo e pazienza, è l’autoproduzione del materiale essiccato, dalla semina alla raccolta, dall’essiccazione alla conservazione dei fiori secchi preferiti. In più, imparare a essiccare elementi vegetali potrà scatenare fantasia e creatività per realizzare bouquet e composizioni originali e durature, che non si limitino a mazzi monospecifici di rose, ortensie, lavanda e statici.

Imparare la tecnica dell’essiccazione è facile, basta sapere quali fiori possono essere trattati e conoscere alcune informazioni basilari per la loro coltivazione, in modo da ottenere fioriture abbondanti e coloratissime. Tra i fiori più facili da coltivare e da essiccare, che quindi possiamo tenere nel nostro giardino o sul balcone, ci sono le rose, le ortensie, la lavanda, il limonium, la gomphrena, l’helichrysum bracteatum, l’achillea, la danae racemosa e la craspedia globosa.

Quali sono i fiori da coltivare e poi essiccare?

Non tutti i fiori sono adatti ad essere essiccati e tenuti in casa sotto forma di decorazioni. Le piante difficili da essiccare sono tutte quelle con organi carnosi e ricchi d’acqua, che richiedono tempi lunghi o tecniche apposite e che ammuffiscono con facilità. Anche le erbacee con steli e dischi molto spessi impiegano tempi lunghi e non sempre danno risultati soddisfacenti. Le piante con corolle molto complesse e con più volumi sovrapposti, come le orchidee, invece, durante l’essiccazione perdono la forma.
Le piante più facili da essiccare sono quelle con forma definita, poco aggredite dalle muffe, con corolle piccole o compatte e quelle che, seccandosi sulla pianta, rivelano una consistenza cartacea come ad esempio l’ortensia. L’essiccazione ripropone un processo naturale ma in modo anticipato e al riparo dal sole e dalla pioggia, che danneggerebbero colore e forma.

Tra le specie di fiori più adatte ad essere coltivate e poi essiccate ci sono:

  • rosa;
  • ortensia;
  • lavanda;
  • limonium;
  • gomphrena;
  • helicrysum bracteatum;
  • achillea;
  • danae racemosa;
  • craspedia globosa.

Vediamo nel dettaglio alcuni di questi fiori, alcuni dei quali potrebbero già trovarsi nel vostro giardino.

Le rose

Le rose sono tra i fiori più popolari per l’essiccazione: molti hanno provato almeno una volta a conservarne un mazzo, magari proprio quello del matrimonio. Per essere adatte all’essiccazione, le rose devono essere prive di difetti sui petali, leggermente chiuse, già tagliate alla lunghezza desiderata e prive delle foglie basali.

Le ortensie

Come seccare i fiori di ortensia? Le ortensie raccolte durante la fioritura piena e poste in un vaso vuoto o su una grata sono particolarmente affascinanti. Le varietà con fiori grandi e dalla forma particolare possono essere separate in piccoli mazzi per composizioni floreali. Una volta essiccate, le ortensie mantengono la loro bellezza per anni.

ortensia

La lavanda

Le lavande, se raccolte durante la fioritura piena e appese a testa in giù o disposte in un vaso, risultano eccellenti per l’essiccazione. Le varietà con fiori piccoli, densamente disposti, sono particolarmente durevoli nel tempo.

Il limonium

Il limonium, conosciuto anche come Statice, è ideale per l’essiccazione grazie alla sua capacità di mantenere il colore intenso dei fiori per lungo tempo. Quando raccolto durante la fioritura piena e appeso a testa in giù o disposto in vasi, il limonium aggiunge un tocco di vivace colore a composizioni floreali secche.

limonium

Limonium

La gomphrena

La gomphrena, con i suoi fiori globosi e brillanti, è altrettanto adatta all’essiccazione. Raccolta durante la fioritura piena e messa a essiccare in un vaso o su una griglia, conserva il suo aspetto decorativo per lungo tempo ed è perfetta per creare composizioni floreali durature.

L’Helicrysum bracteatum

L’Helicrysum bracteatum è un’ottima scelta per l’essiccazione grazie ai suoi fiori colorati e duraturi. Quando viene raccolto durante la fioritura e essiccato a testa in giù o in vasi, l’Helicrysum mantiene la sua forma e il suo colore vivace ed è ideale per composizioni floreali secche.

L’achillea

L’achillea è ideale per l’essiccazione grazie ai suoi fiori a grappolo che mantengono il loro colore anche dopo l’essiccazione. Raccolta durante la fioritura piena e appesa a testa in giù o posta in vasi, è perfetta per aggiungere una nota naturale e duratura alle composizioni floreali.

achillea ptarmica

Achillea ptarmica

La Danae racemosa

La Danae racemosa è apprezzata per i suoi rami decorativi e le sue bacche rosse. Come fare per seccare i fiori di questa pianta? Per ottenere un buon risultato bisogna raccogliere i rami durante l’autunno o l’inverno, rimuovere le foglie danneggiate e appenderle a testa in giù in un ambiente fresco e ben ventilato. È meglio lasciare che i rami si essicchino completamente per diverse settimane prima di usarli per decorazioni o composizioni floreali secche.

La Craspedia globosa

La Craspedia globosa, o Bacche d’Oro, è nota per i suoi fiori sferici gialli che mantengono il loro colore brillante anche dopo l’essiccazione. Raccolta durante la fioritura e essiccata a testa in giù o in vasi, la Craspedia può essere utilizzata per creare composizioni floreali secche che aggiungono un tocco vivace e luminoso a qualsiasi ambiente.

Le cure necessarie

In generale quelli che abbiano elencato sono piante abbastanza semplici da coltivare in vaso o in giardino; basterà qualche piccolo accorgimento per avere un abbondante raccolto di fiori profumati e colorati da far seccare per creare le vostre opere. La prima cosa da fare per tutte le piante che vorrete coltivare è scegliere la posizione più confacente, controllando se è una pianta che ama il sole, l’ombra o la mezzombra.

Le rose

Le rose necessitano di un terreno ben drenato, ricco di materia organica, e di una posizione soleggiata, con almeno sei ore di luce diretta al giorno. Prima di piantarle in giardino è consigliabile lavorare il terreno fino a una profondità di circa 30-40 cm, aggiungendo compost o letame ben maturo. Se coltivate in vaso, invece,è importante scegliere un contenitore abbastanza grande, con un diametro di almeno 40 cm, e utilizzare un buon terriccio per piante da fiore. Durante la stagione di crescita, le rose necessitano di annaffiature regolari ma senza ristagni d’acqua e di una concimazione ogni 4-6 settimane. La potatura è essenziale per stimolare nuove fioriture e mantenere la pianta in salute: va eseguita alla fine dell’inverno, eliminando i rami secchi, deboli o malati e accorciando quelli principali per favorire una crescita vigorosa. Proteggere le piante dai parassiti, come afidi e oidio, con trattamenti specifici o rimedi naturali completa le cure necessarie per ottenere rose rigogliose.

Le ortensie

Le ortensie preferiscono un terreno ben drenato, ricco di humus e leggermente acido. È importante scegliere una posizione con luce indiretta o parziale ombra, evitando il sole diretto delle ore più calde. Prima di piantarle in giardino si consiglia di arricchire il terreno con compost o torba per migliorarne la struttura e la fertilità. Se scegliete di coltivarle in vaso è essenziale optare per un contenitore ampio e profondo e utilizzare un terriccio specifico per piante acidofile. Le ortensie richiedono annaffiature regolari, mantenendo il terreno costantemente umido ma mai inzuppato; durante l’estate, può essere necessario aumentare la frequenza delle irrigazioni. La concimazione va effettuata in primavera e in estate, utilizzando fertilizzanti specifici per piante acidofile, ricchi di potassio e fosforo. Ma come togliere i fiori secchi delle ortensie? La potatura varia a seconda della specie: per le varietà che fioriscono sui rami dell’anno precedente, la potatura si effettua subito dopo la fioritura; per quelle che fioriscono sui nuovi rami è meglio potare alla fine dell’inverno.

La lavanda

La lavanda preferisce un terreno ben drenato e povero di nutrienti, con un pH neutro o alcalino. È essenziale posizionarla in un luogo soleggiato, dove possa ricevere almeno sei ore di luce diretta al giorno. Prima di piantarla è necessario lavorare il terreno fino a una profondità di circa 20-30 cm e aggiungere sabbia o ghiaia per migliorare il drenaggio. Se coltivata in vaso, è importante scegliere un contenitore con fori di drenaggio e utilizzare un substrato specifico per piante mediterranee, mescolato con sabbia. La lavanda necessita di annaffiature moderate: è meglio lasciare asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra, evitando ristagni idrici che possono causare marciumi radicali. La concimazione deve essere leggera, utilizzando fertilizzanti a basso contenuto di azoto una o due volte durante la stagione vegetativa. La potatura va effettuata dopo la fioritura, tagliando circa un terzo della lunghezza dei rami per mantenere la pianta compatta e favorire una nuova crescita. Inoltre è utile rimuovere regolarmente i fiori appassiti per stimolare ulteriori fioriture.

Il limonium

Noto anche come statice o fiore di carta, il limonium in passato era coltivato solo per produrre fiori secchi; oggi è invece proposto come fiore reciso e come pianta da giardino. Bianco, giallo, azzurro sono i colori più diffusi. Predilige terreni ben drenati, sabbiosi o calcarei e una posizione soleggiata. In vaso si può invece usare un terriccio leggero con sabbia e un contenitore con fori di drenaggio. Questa pianta resistente alla siccità richiede annaffiature moderate, lasciando asciugare il terreno tra un’irrigazione e l’altra. È bene fertilizzare mensilmente il terreno durante la crescita per favorire la fioritura e rimuovere i fiori appassiti per mantenere la pianta ordinata. Il limonium è resistente ai parassiti e alle malattie, ma bisogna evitare l’eccesso di umidità per evitare il marciume radicale.

La gomphrena

Le diverse specie del genere Gomphrena sono riconoscibili per l’infiorescenza di colore violetto acceso e la consistenza cartacea, capace di restare sulla pianta fino all’arrivo del gelo, di diametro contenuto, decorativa per la nota squillante che contrasta sul verde vellutato delle foglie. Ne esistono a fiori bianchi arancioni, rosa, rosso e albicocca. Questa pianta, nota anche come Amaranto Globoso, preferisce terreni ben drenati e posizioni soleggiate, dove possa ricevere alcune ore di luce solare diretta al giorno. Se coltivata in vaso, è consigliabile utilizzare un contenitore con fori di drenaggio e un terriccio leggero, arricchito con un po’ di sabbia per migliorare il drenaggio. La gomphrena è resistente alla siccità e richiede annaffiature moderate, permettendo al terreno di asciugarsi tra un’irrigazione e l’altra. Durante la stagione di crescita, una concimazione leggera ogni 4-6 settimane aiuterà a promuovere una fioritura abbondante. Generalmente resistente a parassiti e malattie, la gomphrena richiede poca manutenzione, cosa che la rende perfetta anche per giardinieri principianti.

Helicrysum bracteatum

Specie annuale, è conosciuto anche come “perpetuino” per l’incredibile durata dei fiori una volta essiccati. I capolini, larghi fino a 5 cm, si aprono nelle piante nate da seme da luglio in poi. Sono di colore bianco, rosa, rosso, giallo, arancione o bicolori, con contrasto fra il disco e la corolla. Preferisce terreni ben drenati e posizioni soleggiate, con alcune ore di luce solare diretta al giorno. In vaso è importante utilizzare un contenitore con fori di drenaggio e un terriccio leggero, possibilmente arricchito con sabbia per migliorare il drenaggio. L’Helichrysum è resistente alla siccità e richiede annaffiature moderate, lasciando asciugare il terreno tra un’irrigazione e l’altra. Durante la stagione di crescita, una concimazione leggera ogni 4-6 settimane favorisce una fioritura abbondante e duratura. I suoi fiori, noti per la capacità di mantenere colore e forma anche da essiccati, sono ideali per composizioni di fiori secchi.

L’achillea

Alta fino a 20 cm, l’achillea ha corolle bianche e semidoppie. È ideale per giardini rocciosi, bordure basse e come coprisuolo. Si tratta di una pianta semplice e gratificante da coltivare, che predilige terreni ben drenati, preferibilmente sabbiosi o leggermente calcarei, e una posizione soleggiata. Se coltivata in vaso bisogna usare un contenitore con fori di drenaggio e un terriccio leggero mescolato con sabbia per favorire il drenaggio. L’achillea è resistente alla siccità e richiede annaffiature moderate, che permettano al terreno di asciugarsi tra un’irrigazione e l’altra. Durante la stagione di crescita, una concimazione leggera ogni 4-6 settimane aiuta a sostenere la fioritura.

La Danae racemosa

La Danae racemosa, chiamata anche Danae laurus o Ruscus racemosus, è una pianta perenne che preferisce terreni ben drenati e ricchi di humus, con una posizione ombreggiata o di mezz’ombra, evitando il sole diretto. Se coltivata in vaso richiede vasi con fori di drenaggio e un terriccio fertile, arricchito con compost per migliorare la struttura del terreno. Necessita di annaffiature regolari, mantenendo il terreno costantemente umido ma non inzuppato. La potatura non è strettamente necessaria, ma rimuovere regolarmente le foglie e i rami secchi può migliorare l’aspetto della pianta. Generalmente resistente a parassiti e malattie, la Danae racemosa necessita di poca manutenzione; le sue foglie decorative e i suoi rami flessibili sono spesso utilizzati nelle composizioni floreali, a cui aggiungono un tocco di verde.

La Craspedia globosa

La Craspedia globosa, conosciuta anche come Bacche d’Oro o Billy Buttons, è una pianta perenne che prospera in terreni ben drenati, preferibilmente sabbiosi o ghiaiosi, e che necessita di una posizione soleggiata con almeno sei ore di luce diretta al giorno. In vaso, assicuratevi di utilizzare un contenitore con un efficace sistema di drenaggio e un terriccio leggero arricchito con sabbia per migliorare la permeabilità. La Craspedia è tollerante alla siccità e richiede annaffiature moderate, permettendo al terreno di asciugarsi tra una irrigazione e l’altra. Non è necessaria una potatura regolare dei fiori appassiti, ma questa operazione può stimolare ulteriori fioriture e mantenere un aspetto ordinato della pianta. I suoi caratteristici fiori gialli sferici sono perfetti per composizioni floreali fresche o essiccate perché conservano il loro vibrante colore per lungo tempo.

Come essiccare i fiori

Come far seccare i fiori che abbiamo coltivato? Cominciamo da alcune precauzioni per la raccolta: i fiori da essiccare si raccolgono al mattino, appena il sole ha asciugato la rugiada e le corolle non sono più umide. Meglio non raccogliere fiori bagnati o dopo un giorno di pioggia e non annaffiare la sera prima, per ottenere materiale meno umido. È poi necessario usare un paio di forbici per eseguire tagli netti e scegliere solo fiori perfetti, perché durante l’essiccazione gli eventuali difetti tendono ad accentuarsi.

essiccare i fiori

Se vi state chiedendo come seccare i fiori freschi in maniera naturale, il modo migliore è quello di porre i fiori raccolti in un luogo ventilato, fresco e al riparo dai raggi solari diretti. Per seccare i fiori mantenendo il colore, l’essiccazione in un luogo buio è ideale, ma non sempre in tali condizioni si riesce ad avere la ventilazione necessaria e i tempi si allungano di molto. L’ideale è appendere i fiori singolarmente o in mazzi aperti e lassi a testa in giù o, per le specie sostenute come lavanda, velo da sposa e ortensie, metterle in un vaso e lasciare che secchino in modo naturale, con solo un dito d’acqua sul fondo, per evitare che le foglie si accartoccino.

Una volta essiccati, i fiori possono essere rinforzati applicando della lacca per capelli (tenendo conto che ha un po’ di profumo) o una lacca apposita per fiori secchi.
Chi vuole colorare i fiori secchi per aumentare la cromia può utilizzare vernici spray o colori all’anilina da sciogliere in alcool: bisogna immergervi i fiori e poi farli essiccare nuovamente. Per aggiungere una nota di profumo si possono invece utilizzare essenze concentrate.
Alcuni materiali sono difficili da produrre in proprio e si possono acquistare presso fioristi o negozi specializzati, ad esempio le foglie e i fiori sbiancati e quelli stabilizzati, che conservano nel tempo un colore vivido e inalterato.

 
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