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Il Ficus Benjamin è una delle più comuni piante da tenere in appartamento per il fogliame ornamentale e, anche se non ha bisogno di particolari cure, talvolta può mostrare segni di indebolimento e sofferenza abbastanza evidenti che vanno prontamente affrontati.
Uno dei sintomi più frequenti è la perdita delle foglie: queste iniziano a ingiallire su tutta la lamina fogliare e finiscono con il cadere. Per evitare che la situazione diventi irreparabile, occorrono alcuni fondamentali accorgimenti. Ecco quali possono essere le possibili cause e come porvi rimedio.
1) Aria secca e spifferi
Molto spesso durante il periodo invernale il riscaldamento artificiale crea un ambiente secco negli ambienti interni che accresce in modo innaturale la traspirazione fogliare. In queste condizioni aumenta il fabbisogno d’acqua della pianta che, se non è soddisfatto, si difende riducendo il numero di foglie, fino a spogliarsi completamente.
La pianta di Ficus è particolarmente suscettibile anche a spifferi e correnti d’aria, sia calda che fredda. Allontanare la pianta da fonti di calore, non tenerla in prossimità dei getti dei condizionatori d’aria accesi o in corrente quando si aprono le finestre.
2) Esposizione
Le piante d’appartamento richiedono molta luce ma soffusa, un’esposizione sbagliata può danneggiarle. Assolutamente non devono mai essere esposte al sole diretto, anche attraverso il vetro di una finestra, perché i raggi del sole sono particolarmente forti e dannosi e provocano bruciature o scottature di foglie e altri tessuti verdi della pianta.
3) Caldo eccessivo
L’aumento delle temperature anche in casa, ha messo a dura prova l’esistenza delle piante: meglio cercare di rinfrescarle nebulizzandone la chioma con acqua non calcarea a temperatura ambiente. Un rimedio utile a mantenere la chioma più umida, considerando che queste piante non amano gli ambienti secchi.
La temperatura non deve comunque essere mai al di sotto dei 10°C. Non bisogna coltivare la pianta in vasi piccoli e non utilizzare terriccio argilloso e male drenato.
4) Poca acqua
Predisporre poi adeguate annaffiature: se il diametro del vaso è di 25-30 cm si deve bagnare una volta alla settimana con circa mezzo litro di acqua; se il diametro è di 10-15 cm, si bagna due volte a settimana con una quantità corrispondente a circa mezzo bicchiere di acqua.
Sempre bene, ovviamente, non esagerare ed evitare di inzuppare troppo il terreno o lasciare acqua stagnante nel sottovaso.
Bisogna sempre inserire nel sottovaso uno strato di argilla espansa da mantenere costantemente umida, facendo attenzione a non fare accumulare acqua nel sottovaso. Infine è importante nebulizzare il fogliame una volta la settimana con acqua non calcarea.
Quando usare un fertilizzante
In linea di massima è sempre bene utilizzare per il Ficus Benjamin un terriccio drenato e fertilizzato, ricco di tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno e che non sempre trova nel terreno in quantitativo sufficiente.
Un concime specifico per piante verdi, in formato liquido, da diluire nell’acqua dell’innaffiatoio e somministrare ogni 10 giorni circa, è il prodotto ideale per aiutare la pianta, soprattutto nel periodo autunnale.
Il controllo sanitario
Cocciniglie e ragnetto rosso sono sempre in agguato sul Ficus Benjamin: ingiallimenti, accartocciamenti e caduta di foglie sono il primo campanello d’allarme ad indicare la loro presenza.
L’utilizzo repentino di un prodotto antiparassitario è necessario per eliminarli: le cocciniglie possono essere allontanate con un prodotto anticoccidico a base di olio minerale paraffinico, mentre i ragnetti rossi con un prodotto acaricida. Si opti per l’utilizzo di PPO (prodotti per piante ornamentali) in formato liquido di pronto utilizzo, comodi ed efficaci.
Le cocciniglie
La defogliazione provocata da attacchi di cocciniglia può essere individuata con un’esplorazione nella pagina inferiore della foglia. In caso di attacco trattare la pianta con un prodotto anticoccidico, anche naturale (a base di propoli).

1. L’eccessiva traspirazione dovuta al caldo secco è una delle cause della caduta delle foglie.

2. Per aumentare l’umidità in prossimità della pianta, appoggiare il vaso con il ficus sopra a un sottovaso pieno di argilla espansa da mantenere costantemente umida.

3. Controllare che la pianta non abbia le cocciniglie soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. In caso siano presenti, trattare con prodotti piretroidi.
Moltiplicare il ficus per talea
Durante la primavera o a inizio estate è anche possibile moltiplicare il FicusBenjamin per ottenere più esemplari. La tecnica migliore è quella della talea.
Si deve scegliere un rametto laterale dalla pianta, sano e rigoglioso. Tagliarlo con una forbice dalle lame ben pulite e affilate, in modo tale da non lasciare sfilacciature del legno, alla lunghezza di 12-15 cm e composto da 3-4 nodi. Il taglio deve essere eseguito appena al di sotto di un nodo. Le foglie basali vengono tolte, lasciandone solo 3-4 nella parte alta della talea. Per favorire la formazione di radici, è bene trattare la sezione basale della talea con un ormone radicante: lo si trova in polvere, venduto entro barattolini presso i centri giardinaggio.

La talea del ficus benjamin può essere messa a radicare direttamente in un terriccio morbido, composto da torba e sabbia in parti uguali, e mantenuto sempre leggermente umido. Il vaso (ne va bene uno del diametro di 13 cm) contenente la talea va conservato in un ambiente luminoso (o semiluminoso) con temperatura di 18-20 °C; condizioni atte a favorirne l’attecchimento.

In alternativa, si può optare per far radicare la talea in acqua, entro vasi in vetro, oppure in vasi forati contenenti argilla espansa mantenuta sempre umida all’interno di vasi contenenti acqua.
Nel giro di 4-6 settimane le radici appena formate del ficus benjamin fuoriusciranno dai fori del vaso più interno. È il segnale per mettere la nuova pianta ottenuta nel terreno, in vasi contenenti substrato di tipo universale, alleggerito con un po’ di sabbia.
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