Portare all’aperto le orchidee Phalaenopsis

Le orchidee Phalaenopsis sono tra le piante d'appartamento più belle più comuni. Se trovano la posizione ideale possono vivere a lungo in casa con noi, ma in questa stagione l'ideale è spostarle all'aperto in luogo ombreggiato.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 09/07/2020 Aggiornato il 09/07/2020
Portare all’aperto le orchidee Phalaenopsis

Le orchidee Phalaenopsis sono molto di moda: vengono apprezzate sia per la bellezza dei loro fiori e delle loro foglie carnose, sia per la facilità con cui possono essere coltivate in casa richiedendo poche cure e regalando grandi soddisfazioni. Devono essere, però, trattate nella maniera corretta e sistemate nella posizione più adatta alle loro esigenze. Una volta trovata la posizione giusta, con temperature calde, umide e luce intensa ma non diretta, fioriranno ogni anno andando a costituire un elemento d’arredo fondamentale per la casa. In questo periodo, quando la temperatura notturna non scende al di sotto dei 14-15 °C anche di notte, possono essere trasferite all’aperto sul balcone o sul davanzale.

La posizione

Le orchidee Phalaenopsis sono piante di origine tropicale e sono tra quelle che più soffrono il freddo. Ora è possibile spostare le orchidee all’esterno, ma assolutamente in una posizione dove non vengano mai raggiunte dai raggi diretti del sole, più caldi e intensi che mai in questa stagione: ne scotterebbero le foglie, danneggiandole.

 Si scelga una posizione luminosa ma semiombreggiata (eventualmente è possibile coprirle con un telo ombreggiante), dove le piante possano godere di un po’ di aria più fresca che in casa, pur considerando che queste piante detestano gli spifferi o le correnti d’aria: si scelga, dunque, una posizione riparata. L’umidità notturna ed eventuali piogge estive, poi, costituiscono un vero toccasana per queste piante, amanti dell’umido, preparandole a rifiorire il prossimo autunno.

Le annaffiature

Considerate le temperature particolarmente alte, è necessario bagnare le piante con più frequenza in questo periodo. Le orchidee, più di altre piante, non sopportano i ristagni idrici e sono dotate di radici aeree: i frammenti di corteccia che costituiscono il substrato di coltivazione (chiamato “bark”) rappresentano per queste piante un sostegno più che una fonte di nutrimento. La bagnatura delle orchidee va eseguita per scorrimento, inumidendo il bark con acqua non calcarea a temperatura ambiente e lasciando defluire quella in eccesso dai fori basali del vasetto: in questo periodo può essere necessario eseguire la bagnatura con maggiore frequenza, anche a giorni alterni.

Inoltre, la pianta può trovare giovamento da nebulizzazioni giornaliere eseguite con acqua (sempre non calcarea e a temperatura ambiente) direttamente sulle foglie.

La concimazione

È importante, soprattutto in questo periodo, che in genere segue la fioritura: la pianta è indebolita dopo i mesi passati tra le quattro mura domestiche e richiede un apporto di nutrienti in più. Con la fertilizzazione è possibile fornire gli elementi nutritivi che la pianta richiede. Esistono prodotti specifici per le orchidee, prevalentemente in formato liquido, da somministrare in media ogni 7-10 giorni alla pianta, seguendo sempre le indicazioni in etichetta. Alcuni prodotti devono essere diluiti (si seguano le dosi consigliate in etichetta) nell’acqua d’irrigazione, anche nello spruzzino utilizzato per nebulizzarne le foglie; altri, sempre in formato liquido, non necessitano diluizione, ma vanno somministrati in gocce direttamente nel vaso.

Attenzione agli insetti

Il caldo e la permanenza all’esterno favoriscono il proliferare degli insetti. Le orchidee vengono facilmente attaccate dalle cocciniglie, di diverso tipo: quelle scudettate si fissano sulle foglie, sia sulla pagina superiore che in quella inferiore, mentre quelle cotonose, mobili, si spostano e si dispongono lungo tutti i tessuti della pianta, nascondendosi preferibilmente all’inserzione delle foglie.

È bene controllare con una certa frequenza le piante per verificare la presenza delle cocciniglie ed intervenire eliminandole prima che si moltiplichino abbondantemente: le punture di suzione delle cocciniglie, infatti, indeboliscono la pianta. Possono essere eliminate manualmente, con l’aiuto di un po’ di cotone leggermente inumidito o, in casi più gravi, utilizzando un opportuno prodotto anticoccidico, da spruzzare sulla pianta colpita seguendo le istruzioni fornite in etichetta.

Attenzione anche alle lumache! È bene verificare che non si nascondano sotto i vasi: solitamente agiscono durante le ore notturne, alimentandosi dei tessuti verdi delle piante e divorandone le foglie.

Per composizioni originali 

Le orchidee per la loro bellezza e per le minime cure che richiedono, sono molto usate per composizioni originali. Per esempio noi vi proponiamo una boule di vetro con una mini-orchidea e altre piantine. Oppure una composizione mista di orchidee e piante verdi da tenere in soggiorno in un grosso vaso. 

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