Polyscias: l’alberello tropicale che arreda la casa

Pianta facile da coltivare in appartamento, Polyscias regala foglie di colore verde brillante per tutto l'anno. Unica accortezza: ha bisogno di umidità costante, da garantire inserendo un sottovaso capiente colmo di argilla espansa (da mantenere sempre bagnata).

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 10/03/2022 Aggiornato il 10/03/2022
Polyscias

Chi ama le piante con lo sviluppo ad alberello, può coltivare Polyscias, una sempreverde di origine tropicale particolarmente apprezzata per l’eleganza del fogliame e del fusto. Polyscias crescendo tende a produrre sempre meno ramificazioni nella parte bassa, quindi assume l’aspetto di un piccolo albero con tronco eretto e chioma nella parte superiore. La pianta mantiene una forma compatta e ha una crescita contenuta (entro i 150 cm) e quindi si adatta perfettamente agli spazi ridotti delle nostre case.    

Due specie per interni 

Al genere Polyscias, famiglia delle Araliaceae, appartengono circa cento specie di arbusti e piccoli alberi con chiome ampie e dense, apprezzate per l’ombra che offrono. In appartamento, le specie coltivate più diffuse sono Polyscias scutellaria e Polyscias fruticosa. Le due piante si differenziano soprattutto per la forma delle foglie: P. scutellaria ha una lamina intera, mentre P. fruticosa possiede una lamina frastagliata.

P. scutellaria

È rustica e cresce anche in condizioni di coltivazione non ideali, adattandosi ai diversi ambienti, anche in ufficio. Per mantenerla al meglio è necessario posizionarla in una zona parzialmente luminosa. La varietà ‘Fabian’ ha il tronco che assomiglia a quello di un bonsai.

P. fruticosa

Ha un portamento più cespuglioso ed è caratterizzata da rami e foglie sottili. Sviluppa rami a intervalli regolari e piccoli fiori in estate. Per mantenere un accrescimento entro la sagoma voluta, potrebbe essere necessaria una potatura di contenimento.

Posizione e cure

Polyscias deve essere coltivata in ambienti di mezz’ombra oppure alla luce diffusa, ma mai esposta ai raggi diretti del sole. La temperatura ideale non deve scendere al di sotto dei 15 °C: in inverno, quindi, le piante devono essere coltivate in casa, mentre in estate, quando le temperature lo permettono, possono essere spostate all’esterno, in posizione ombreggiata.

Le piante devono essere annaffiate solo quando il terreno è completamente asciutto. Per garantire il grado di umidità necessario, soprattutto d’inverno, nelle case particolarmente calde e secche per via del riscaldamento, è consigliato posizionare la pianta in un grande portavaso, sul fondo del quale si collocheranno alcuni centimetri di argilla espansa, da tenere costantemente immersi nell’acqua: in questo modo l’acqua che evapora lentamente aumenta l’umidità attorno alla chioma.

Polyscias si concima una volta ogni due, tre mesi, utilizzando un concime liquido per piante verdi.

Come si fa – Moltiplicare per talea 

In questo momento è possibile riprodurre le piante per talea. Prelevare dall’apice dei rami porzioni di circa 10 cm di lunghezza, tagliando sotto un nodo.

cimare Polyscias

Le talee vanno preparate eliminando le foglie basali e spolverando la parte inferiore del fusto con ormone radicante. Preparare un vasetto di 10 cm di diametro con sabbia e torba (1 : 3).

talee Polyscias

Inserire 6-7 talee nel substrato e mantenere sempre umido, fino a che non appariranno i primi germogli. Per creare un effetto serra e mantenere costante l’umidità attorno alle foglie, coprire il vasetto con un sacchetto trasparente, da rimuovere solo quando si bagna. Controllare saltuariamente che non si crei muffa. Quando le talee avranno raggiunto l’altezza di 10-15 cm, trapiantarle singolarmente in un vaso di 8-10 cm di diametro.

Il rinvaso

Se le piante non sono state rinvasate da almeno 2-3 anni, in questo periodo si può procedere al cambio del contenitore, utilizzando un vaso poco più grande del precedente e terriccio fresco. È consigliato utilizzare vasi di terracotta, materiale che consente la traspirazione e permette anche di attenuare i danni di eventuali eccessi nell’annaffiatura. Usare solo un substrato acido, come terriccio per acidofile.

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