Pachira acquatica: dall’appartamento al terrazzo

Pianta sempreverde dalle foglie lucide molto ornamentali, si acquista in forma di alberello dal tronco intrecciato, risultato che si ottiene con un paziente lavoro manuale. Adesso deve essere collocata all’aperto.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 13/08/2015 Aggiornato il 13/08/2015
Pachira acquatica

Pachira acquatica è una bella pianta d’appartamento della famiglia delle Bombacacee (la stessa del baobab) originaria del Messico e del nord del Brasile. Nelle zone di origine si sviluppa in piena terra e raggiunge le dimensioni di un albero: può raggiungere anche 20 metri di altezza. Le foglie sono di colore verde intenso della lunghezza di circa 30 cm. In appartamento in vaso, la pianta raggiunge l’altezza massima di 2 metri. Le piante vendute dai vivaisti sono particolarmente decorative grazie a una pratica messa in atto artificialmente: i fusti, facilmente plasmabili, man mano che crescono vengono intrecciati fra di loro e così rimangono.

Temperatura

Quella ideale per la coltivazione della pachira è compresa fra i 18 e i 20°C: così in autunno inverno devono essere tenute in casa, in piena luce, mentre in estate, quando le temperature si sono stabilizzate, dovrebbero essere trasferite all’aperto, in una posizione riparata dal sole che può causare l’ustione delle foglie.

Irrigazione della pachira acquatica

Durante la primavera e l’estate annaffiare abbondantemente, meglio se con acqua non calcarea, facendo in modo che il terriccio rimanga sempre umido ma non fradicio. Attenzione a non lasciare acqua nel sottovaso. È consigliabile appoggiare la pianta sopra a un sottovaso (un po’ più grande della circonferenza del vaso) pieno di argilla espansa da mantenere costantemente umida: questo sistema garantisce un maggior grado di umidità dovuto all’evaporazione dal sottovaso. Durante l’inverno annaffiare con più moderazione mantenendo il terriccio leggermente umido. Tenere la pianta lontana dalle correnti d’aria e dalle fonti di aria calda (per esempio il riscaldamento).

Malattie

Le piante possono subire attacchi di ragnetto rosso, un acaro che colpisce molte piante d’appartamento. Osservando attentamente si notano delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. In questo caso le foglie presentano piccoli punti decolorati su tutta la superficie. Per combattere questo acaro in modo naturale aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni gravi, usare un insetticida specifico.

Rinvaso della pachira acquatica

Le giovani piante vanno rinvasate ogni due anni utilizzando una miscela costituita da tre parti di terriccio universale, due parti di torba e una parte di sabbia di fiume. Quando la pianta avrà raggiunto l’altezza di 1,5 m e un vaso di circa 30-35 cm di diametro e i rinvasi saranno più difficoltosi, aggiungere tutti gli anni nuovo terriccio dopo avere rimosso lo strato superficiale (non più di 2,5 cm) facendo attenzione a non rovinare le radici esterne. Al momento del rinvaso, stendere sul fondo del vaso, dopo avere chiuso il foro di drenaggio con un coccio, uno strato di almeno 5 cm di argilla espansa.

Fusto a intreccio: si può fare

La Pachira è attraente oltre che per il suo fogliame anche per il suo fusto intrecciato. In natura non esistono fusti intrecciati: si tratta del paziente lavoro dei vivaisti che attorcigliano 3- 5 piante in giovane età, quando il fusto è ancora erbaceo e molto tenero. Con molta pazienza e con una certa abilità è possibile ottenere il fusto intrecciato della Pachira anche in casa. Bisogna partire da quattro o più giovani piante (di altezza di 50-70 cm) ottenute da talea oppure acquistate ancora piccole da vivaisti specializzati.

Come si procede

Eliminare tutte le foglie basali fino ad arrivare a circa 15-20 cm dall’apice della pianta che dovrà quindi apparire con un ciuffo di foglie. Inserire delicatamente le 4 giovani piante in un vaso di circa 30 cm di diametro riempito con una miscela costituita da tre parti di terriccio universale, due di torba.
Intrecciare delicatamente tra di loro i fusti realizzando una treccia. Una volta arrivati sotto alle foglie, legare la treccia con un tubino in gomma oppure con un filo di rafia. A questo punto la struttura del tronco è formata e occorrerà aspettare alcuni anni perché i giovani steli si lignifichino.
La parte aerea dovrà essere potata man mano che i giovani germogli si sviluppano. La potatura dovrà essere eseguita in modo simmetrico in modo che l’aspetto della chioma sia ordinato.

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