Orchidea “scarpetta di Venere” fiorisce in inverno

L'orchidea Paphiopedilum per mantenersi bella per almeno due mesi richiede posizioni semiombreggiate, concime e ambienti ben idratati. Tuttavia troppa acqua potrebbe favorire la comparsa di marciumi radicali: occorre trovare un giusto equilibrio.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 25/12/2022 Aggiornato il 25/12/2022
Orchidea scarpetta di Venere

Appartenenti alla sottofamiglia delle Cypripedioideae, le orchidee del genere Paphiopedilum, sono comunemente coltivate in serra per la produzione di fiori recisi. Anche la coltivazione in vaso, in casa, può offrire molte soddisfazioni, se viene condotta nella maniera corretta. Tra le tantissime orchidee presenti in commercio, e i generi limitati che crescono nelle nostre case, Paphiopedilum è chiamata anche “orchidea scarpetta” o “pantofola di Venere”, per la forma particolare che ha il labello del fiore, rigonfio e allungato proprio come una pantofola. In questo periodo i Paphiopedilum sono in fiore e, come tutte le orchidee, la loro fioritura è sempre piuttosto prolungata, fino a 6-8 settimane. Dopo, generalmente, si sviluppano nuovi germogli laterali all’interno del vaso, che piano piano cresceranno andando a sostituire i ciuffi  delle foglie più vecchie. 

Quanta luce per paphiopedilum? 

I Paphiopedilum sono piante che amano la luce tenue e vivono bene anche in condizioni semiombreggiate. In questa stagione poco luminosa, è bene sistemare il vaso vicino a un’ampia finestra, cercando sempre di evitare che venga raggiunta dai raggi diretti del sole, anche se in questa stagione sono più deboli. La temperatura media ideale per questa pianta si aggira tra i +20 e i +22 °C, valori che si hanno generalmente nelle case riscaldate. Tollerano temperature minime di +10 °C circa.

Il substrato per orchidee

Le specie e gli ibridi di Paphiopedilum più diffusi (la specie più nota è Paphiopedilum insigne) sono di tipo terrestre, non epifita e in natura vivono non su terra vera e propria, ma su un insieme di materiale organico derivato dalla decomposizione di residui vegetali. Le orchidee in vendita in vaso hanno un substrato di coltivazione generalmente formato da frammenti di corteccia di pino miscelati a foglie di faggio sminuzzate, sfagno e perlite, per riprodurre il sottosuolo su cui vivono nei paesi d’origine. Si tratta di un substrato dotato di una buona porosità e un ottimo drenaggio, per evitare di far marcire le piante e il loro apparato radicale. Questo substrato deve essere rinnovato ogni 2 anni circa, poiché tende a degradarsi con l’elevata umidità in cui viene mantenuto e col tempo rischia di perdere il suo potere drenante e diventare asfittico per le radici. Per rinnovarlo occorre acquistare il substrato specifico per orchidee.

Orchidee, attenzione all’eccesso di umidità  

Per creare le condizioni ambientali più favorevoli per la vita in casa di tutte le orchidee, l’umidità corretta è indispensabile. La percentuale di umidità relativa nell’ambiente deve essere elevata, almeno il 60%, meglio se più alta. Per mantenere il livello di umidità costante, un accorgimento sempre funzionante è quello di appoggiare il vaso in un sottovaso dai bordi alti, riempito di argilla espansa (o ghiaia) e acqua. Così si garantisce l’umidità giusta e necessaria alla pianta, senza dover ricorrere alle irrigazioni, almeno in inverno. Se nella stanza in cui viene coltivata la pianta c’è un termosifone acceso, è consigliabile applicarvi un umidificatore, per mantenere l’aria meno secca possibile. Se risultasse comunque troppo secca, può essere necessario nebulizzare la pianta con acqua non calcarea a temperatura ambiente. Inoltre, se in casa vi sono altre piante, è un ottimo consiglio quello di tenerle tutte vicine le une alle altre. Attenzione però: l’umidità costante richiesta da queste piante, può favorire lo sviluppo di malattie fungine. Per prevenirle, somministrare ogni 2 mesi circa un prodotto fungicida, possibilmente di origine naturale, seguendo le modalità indicate in etichetta. Le zone più suscettibili allo sviluppo delle muffe sono l’apparato radicale e il colletto.

Concimare le orchidee

Ogni 3 settimane circa è bene nutrire la pianta con un fertilizzante specifico per orchidee: si consiglia sempre di diluire il prodotto poco di più di quanto viene indicato in etichetta. Il prodotto diluito nell’acqua dell’annaffiatoio verrà fornito tramite irrigazione.

Il riposo vegetativo delle orchidee 

Al sopraggiungere dell’estate, le orchidee hanno terminato la fioritura e si apprestano a trascorrere un periodo di stasi vegetativa sino a fine settembre-primi di ottobre.  

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