Nolina, la pianta che depura l’aria

Di aspetto buffo, questa specie, coltivata in buone condizioni, presenta un ciuffo fogliare rigoglioso che ha anche la capacità di depurare l’aria. Ma deve essere ben curata e posta in un ambiente idoneo.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 02/03/2023 Aggiornato il 02/03/2023
nolina beaucarnea recurvata

Beaucarnea recurvata, comunemente chiamata nolina, è una pianta verde appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, originaria del Messico. È formata da un tronco dalla base allargata a fiaschetta, simile a quello delle palme, che si allunga verso l’alto fino a portare un ciuffo di foglie verdi nastriformi, lunghe oltre 1 metro e larghe 1-2 cm, riunite in una decorativa rosetta apicale, ricadente verso il basso. In natura, questa pianta può raggiungere le dimensioni di un albero, ma nei nostri ambienti viene coltivata in vaso in appartamento, dove si mantiene entro 1 – 1,5 m di altezza. Nolina si apprezza sia per l’aspetto buffo (viene anche spesso chiamata “piede d’elefante”), sia per la sua presunta capacità di depurare l’aria dalle impurità, motivo per cui viene definita una “pianta mangiafumo”, con riferimento al fumo di sigaretta. Inoltre, la nolina è una pianta davvero facile da coltivare, e chiunque ne potrà possedere una con elevate probabilità di successo.

Come coltivare la nolina, pianta antismog

Nolina ama tanto la luce e ne ha bisogno per mantenere il suo fogliame rigoglioso e verde. In caso di carenza di luminosità, inizierà a mostrare segni di sofferenza, con ingiallimenti fogliari, caduta e chioma rada. Attenzione a tenerla lontana da fonti di calore o da correnti d’aria fredda, quindi termosifoni o aria condizionata, o da zone con spifferi d’aria. In estate è possibile spostare la pianta all’esterno, sul balcone, in posizione luminosa, dove non venga raggiunta dai raggi diretti del sole nelle ore centrali della giornata.

Non ha bisogno di grandi spazi: il vaso deve essere appena più largo (di 2-3 cm al massimo) rispetto alla base del tronco della pianta, meglio di terracotta perché più pesante e stabile, e che consente una corretta traspirazione a livello radicale. Se si opta per un vaso in plastica, meglio appesantirlo con uno strato di ciottoli sul fondo (utili anche per il drenaggio). Tutti i vasi devono essere dotati di fori basali per lo sgrondo di eventuale acqua in eccesso: il drenaggio è importantissimo per la salute della pianta. Bisogna evitare gli eccessi idrici e i ristagni di acqua nel sottovaso.

Vuole umidità e concime

Richiede pochissima acqua, soprattutto d’inverno, poiché il suo fusto succulento e ingrossato alla base ne contiene già molta. Dalla primavera, con l’innalzarsi delle temperature, le sue richieste idriche aumenteranno e si dovranno incrementare anche le irrigazioni, ma sempre con molta moderazione.
La permanenza in un ambiente caldo e asciutto favorisce lo sviluppo degli acari, o ragnetti, tra le foglie. Nel caso di attacco si potrà notare tra queste la presenza di sottili ragnatele e, nei casi più gravi, la decolorazione della lamina fogliare dovuta all’attività di suzione di questi parassiti, che si nutrono a spese della pianta succhiandone la linfa. È necessario intervenire con un prodotto acaricida, il cui utilizzo sia ammesso in ambiente domestico. Per evitare il proliferare degli acari, è necessario aumentare l’umidità ambientale ricorrendo all’utilizzo di umidificatori e nebulizzazioni della chioma con acqua demineralizzata a temperatura ambiente.
Considerata la poca quantità di terra che la pianta ha a disposizione in vaso, serve la concimazione: da fine febbraio a ottobre, occorre fornire ogni 15-20 giorni, un fertilizzante specifico per piante verdi, meglio in formato liquido, da diluire nell’acqua d’innaffiatura.

Attenzione alle foglie

Il folto fogliame della nolina può apparire spento quando l’accumulo di polvere ostruisce i pori dei tessuti fogliari: in questa condizione diminuisce l’efficienza fotosintetica e conseguentemente la depurazione dell’aria in casa. Pertanto è importante spolverare regolarmente le foglie della pianta con un panno morbido e leggermente inumidito per eliminare la patina di polvere e pulviscolo che vi si è depositata. Anche i lucidanti fogliari possono essere utili se usati correttamente.

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