Moltiplicare le lithops

Le Lithops, chiamate comunemente “pietre viventi”, sono piante succulente, rustiche e di facile coltivazione, dalla forma caratteristica: le due foglie opposte sono fuse insieme in modo da formare un cono rovesciato suddiviso nella parte centrale da un setto, più o meno inciso.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 20/03/2016 Aggiornato il 20/03/2016
lithops

Le Lithops appartengono alla famiglia delle Aizoaceae e sono originarie delle zone desertiche dell’Africa meridionale. La pianta ha una forma caratteristica costituita da due foglie opposte, fuse insieme in modo da formare un cono rovesciato suddiviso nella parte centrale da un setto. La specie più coltivata è Lithops optica con foglie profondamente incise di colore grigio scuro. I fiori sono bianchi e sbocciano in autunno.

L’acqua è il segreto di coltivazione

Durante il periodo invernale le Lithops devono essere coltivate in casa garantendo una temperatura minima di 4-5 °C e alla luce per poi essere trasferite in terrazzo o in giardino durante la primavera ed estate in posizione ventilata e protette dal sole diretto nei mesi più caldi.
Le corrette annaffiature sono alla base della buona riuscita di coltivazione. Nella tarda primavera e all’inizio dell’estate, occorre ridurre le annaffiature.
Durante l’estate non annaffiare perché la pianta entra in riposo vegetativo e sospende tutte le attività, bagnare solo in caso si noti un inizio di raggrinzimento fogliare.
Quando in settembre la pianta esce dal riposo vegetativo e la fessura tra le due foglie diventa più evidente, riprendere le annaffiature in maniera graduale. Dalla fessura comparirà una gemma che originerà il fiore. Poi inizieranno a formarsi due nuove foglie che con il passare delle settimane diventeranno sempre più grandi.
Terminata la fioritura ridurre le annaffiature fino a sospenderle del tutto per tutto l’inverno. In questo periodo si ha la crescita delle nuove foglie che per svilupparsi utilizzano l’acqua accumulata nelle vecchie che nel tempo si seccano e devono essere tolte. È importante lasciare seccare naturalmente le vecchie foglie perché in questo modo cedono l’acqua alle nuove.

Come si moltiplicano le lithops

La pianta può essere riprodotta in questo periodo dell’anno attraverso semina.
Utilizzare vasetti di circa 10 cm di diametro riempiti con un substrato specifico per piante grasse (a base sabbiosa) che in occasione della semina deve essere ben setacciato (in modo da eliminare le parti grossolane).
Comprimere bene il substrato ed inserire in ogni vasetto circa 40 semi, infine, comprimere la superficie con uno strato sottile di sabbia grossolana e, per garantire una temperatura costante, coprire i vasi con un foglio di plastica trasparente, senza sigillarlo, in modo da poterlo alzare regolarmente per togliere la condensa che si forma.
Inumidire il terriccio utilizzando un nebulizzatore riempito con acqua non calcarea.
Dopo circa una settimana all’emergenza delle nuove piantine togliere la plastica e lasciare che s’irrobustiscano mantenendo sempre il terreno umido e l’ambiente ben areato.
Dopo circa un mese ridurre le annaffiature e dopo altri 4 mesi le piante avranno le foglie sufficientemente carnose e simili alle piante adulte. Travasare in singoli vasetti se le piantine sono troppo fitte.

Approfondimento: Le succulente

Le piante succulente, o piante grasse, sono dotate di particolari tessuti succulenti (parenchimi acquiferi) attraverso i quali possono immagazzinare grandi quantità di acqua. L’acqua, assorbita durante i periodi di pioggia, viene conservata mediante alcuni accorgimenti, tra cui l’ispessimento epidermico dato dalla secrezione di cere protettive e la produzione di peluria, e amministrata durante i periodi di siccità. Foglie, fusti e radici diventano carnosi e ingrossati, assumendo forme sferiche, colonnari, a rosetta o appiattite. Spesso le foglie sono trasformate in spine e la fotosintesi clorofilliana viene effettuata dal fusto modificato.

Disperdere poca acqua

Le Crassulaceae, le Cactacee e in altre famiglie di piante succulente mettono in atto un altro meccanismo per minimizzare la perdita di acqua. Questo meccanismo si chiama fotosintesi CAM (acronimo di Crassulacean Acid Metabolism, ossia metabolismo acido delle crassulacee) che consente la fotosintesi clorofilliana anche con gli stomi chiusi (normalmente la fotosintesi si attua attraverso l’apertura degli stomi per permettere gli scambi gassosi).

Quali sono

Tra le famiglie più numerose di succulente troviamo le Agavaceae (agave), le Aizoaceae (lithops), le Aloacee (aloe), le Asteracee (senecio), le Cactacee (generi: Echinopsis, Cereus, Opuntia, Mammillaria, ecc…), le Crassulacee (generi: Echeveria, Crassula, Kalanche, Sedum, ecc…), e le Liliacee (haworthia).

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