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Elegante e decorativa, dall’aspetto romantico, la gardenia è una pianta sempre apprezzata sia per il fogliame persistente, verde scuro e lucente, sia per i bianchi e profumatissimi fiori, dai petali delicati e vellutati. È una delle più diffuse piante da interni, non molto difficile da mantenere ma comunque bisognosa di attente e costanti cure, necessarie in primo luogo per stimolare e mantenere a lungo una buona fioritura. Appartenente alla Famiglia delle Rubiaceae (come l’albero del caffè), la gardenia è originaria delle zone temperato-calde della Cina e del Giappone e venne introdotta in Europa nel XVIII sec., inizialmente negli orti botanici e nei grandi giardini privati. In seguito prese avvio su vasta scala la sua coltivazione a scopo commerciale, soprattutto per il fiore che veniva reciso e venduto in grandi quantità. Liguria, Toscana e Lazio sono state le più importanti regioni italiane nelle quali la coltivazione della gardenia si diffuse estesamente e dove anche ai giorni nostri esistono importanti aziende floricole che la producono estesamente.
Le specie di gardenia
G. jasminoides è la più adatta alla coltivazione in vaso e dentro casa. Si trova in commercio in diverse varietà che si distinguono per la dimensione del fiore. È adatta alla coltivazione in luoghi protetti, dato che non tollera temperature minime inferiori ai 7-10 °C. Dotata di foglie ovali, sui rami di 1-2 anni produce fiori bianco puro, di media dimensione (5-6 cm) che diventano color crema, sino a ingiallire quando appassiti.
In Europa sono molto diffuse anche Gardenia grandiflora, che differisce dalla jasminoides soprattutto per le foglie più strette e il fiore più grande e G. fortunei, proveniente dalla Cina, che presenta fiori molto grandi e doppi su steli molto allungati. Questa resiste anche a pochi gradi sotto zero, pertanto può permanere all’aperto tutto l’anno nelle zone a clima invernale non troppo rigido.
Fiori per due mesi
In appartamento, la fioritura spontanea delle piante che sopravvivono di anno in anno, comincia a fine marzo-inizio aprile, è scalare e generalmente dall’apertura del primo fiore sino all’ultimo possono trascorrere anche due mesi (fino a giugno-luglio). Nelle serre di coltivazione, con opportune tecniche di forzatura, si trovano però piante fiorite fino ad ottobre. Una pianta in buone condizioni di crescita, alta circa 40 centimetri, può produrre anche 30-40 fiori nel corso di un anno: inizialmente sono di colore bianco-candido, poi virano verso il panna e, a completo appassimento sulla pianta, sono giallognoli. L’asportazione dei fiori in fase di appassimento favorisce la veloce apertura di nuovi boccioli fiorali. Anche l’eliminazione dei boccioli piccoli o malformati favorisce la migliore fioritura di quelli rimanenti. I fiori, recisi in fase di pre-apertura e posti in acqua, si schiudono facilmente, anche se la loro durata è piuttosto limitata (3 – 4 giorni).
Gli interventi di stagione
A partire dagli inizi di marzo, gli esemplari tenuti in casa e ormai prossimi alla ripresa vegetativa devono essere sottoposti ad accurati interventi manutentivi per favorire la crescita e una fioritura abbondante e di qualità.
Il concime giusto per la gardenia
La gardenia è moderatamente esigente riguardo agli elementi nutritivi. Le piante acquistate in fase di inizio fioritura, essendo appena uscite dai luoghi di coltivazione, sono concimate a sufficienza per i momenti iniziali della fioritura. Le piante che abbiamo in casa da tempo adesso vanno sottoposte a una prima concimazione con un concime specifico per piante acidofile (ricco in fosforo, potassio, ferro e zinco), preferibilmente liquido, più facile da assimilare di quello solido; così si può prolungare la permanenza del fiore sulla pianta e si possono avere fiori più grandi e profumati. Una seconda concimazione va effettuata una volta che ha preso avvio la fioritura (indicativamente in aprile), al fine di assicurare una produzione fiorale continua e di qualità. Durante il periodo estivo le fertilizzazioni dovranno essere effettuate un volta ogni circa 30-40 giorni, al fine di stimolare una regolare formazione dei boccioli fiorali che si apriranno nella primavera successiva.
Pochi cambi di vaso
La gardenia non richiede contenitori eccessivamente capienti, tuttavia dopo 3-4 anni le piante possono mostrare sintomi di sofferenza, evidenziata da ridotto sviluppo vegetativo e scarsità di fioritura. In questi casi è consigliabile, in marzo, prima del risveglio, effettuare un cambio di vaso: con tale intervento, oltre a dare più spazio alle radici, si rinnova il substrato di coltivazione, sostituendolo con uno molto più fertile.
Potature primaverili
La gardenia è una pianta che sopporta molto bene i tagli. Gli interventi che si eseguono in primavera, prima della ripresa vegetativa, servono a eliminare i polloni presenti sul colletto oppure a ringiovanire la pianta.
La spollonatura è la recisione dei germogli (detti polloni) che compaiono sul colletto in piante molto legnose, quindi vecchie. Questi sottraggono sostanze nutritive che invece devono essere veicolate dalle radici verso i rami più giovani, quindi più produttivi.
La potatura di ringiovanimento consiste nell’asportazione di porzioni secche o deperite, che hanno prodotto fiori l’anno precedente ma ormai prive di vitalità e nel rimodellamento della chioma con l’asportazione di parti esuberanti o troppo vigorose. Dai tagli di potatura si formeranno nuovi ricacci, che daranno fiori a partire dalla tarda primavera. Può essere effettuata anche sulla parte sotterranea, in concomitanza di un cambio di vaso, accorciando o eliminando le radici putride o deformate.
Risolvere tre problemi comuni
1. Le foglie ingialliscono nello spazio compreso tra le nervature?
È la “clorosi ferrica”, cioè carenza di ferro, frequente in substrati calcarei, con persistenti ristagni idrici o quando la pianta è in vaso con terriccio vecchio. Se non si interviene subito la pianta rallenta la crescita e le nuove foglie, già ingiallite, diventano biancastre e seccano.
RIMEDI: distribuire nel substrato prodotti ricchi in ferro, in polvere o liquidi (solfato di ferro, ferro chelato); arricchire il substrato con torba; non eccedere con l’irrigazione; bagnare con acqua non calcarea.
2. I fiori sono pochi e le foglie più vecchie ingialliscono in modo uniforme?
Se la pianta presenta questi sintomi, si formano pochi fiori e di dimensione inferiore al normale, potrebbe trattarsi di carenza di azoto. È frequente in piante vecchie, trascurate e poco concimate.
RIMEDI: alternare concimi liquidi ricchi in azoto (2-3 interventi al massimo) a fertilizzanti specifici per acidofile.
3. Le foglie più giovani seccano lungo i margini e appaiono più piccole?
È certamente carenza di potassio.
RIMEDI: distribuire nel substrato prodotti specifici per acidofile, che generalmente contengono adeguati livelli di potassio.
Esigenze della gardenia per tutto l’anno
Esposizione
G. jasminoides ha bisogno di molta luce, ma non troppo diretta. In appartamento e nei vari luoghi interni deve essere posizionata nei punti più intensamente illuminati, evitando però il contatto diretto con i raggi solari o con fonti di luce artificiale, in grado di causare decolorazioni e ingiallimenti delle foglie, ma, soprattutto, disseccamento dei fiori e blocco della fioritura. Nei luoghi molto ombreggiati la gardenia, particolarmente durante la fase di fioritura, soffre molto: la scarsità di luce causa deperimento della vegetazione, possibile insorgenza di malattie fungine e minore produzione dei fiori, che risultano più piccoli e scarsamente profumati.
Temperatura
La gardenia non ama ambienti troppo caldi: la temperatura ottimale di crescita vegetativa e di fioritura è compresa tra 20 e 23 °C. Può essere collocata all’aperto in estate, una volta terminata la fioritura e mantenuta in ambiente semiombreggiato, sino a fine settembre (nel nord Italia), quando è bene che venga riportata all’interno. La pianta soffre il freddo autunnale e va incontro a rapido deperimento se esposta per periodi anche non troppo lunghi a temperature inferiori ai 14-15 °C. Se la pianta è coltivata in una fioriera troppo grande per essere trasferita all’interno, durante l’inverno va avvolta con teli di tessuto non tessuto. Nelle regioni costiere a clima invernale mite le gardenie possono essere coltivate per tutto l’anno all’aperto, in vaso o in piena terra, senza protezione invernale.
Terriccio
È una pianta acidofila e pertanto vuole un terriccio torboso, con pH ottimale di 5,5 – 6. In commercio esistono terricci specifici per acidofile, così composti: 50% torba bruna o bionda; 30% terriccio di foglie di bosco sminuzzato o terra d’erica; 20% terriccio universale per piante d’appartamento. Il substrato deve essere fertile, poroso, privo di elementi pesanti e argillosi che causano il ristagno idrico. Per renderlo più leggero aggiungere piccoli grani di pietra pomice. Nel caso di rinvasi in un nuovo contenitore, porre sul fondo un leggero strato di ghiaietto fine o argilla espansa per favorire il drenaggio dell’acqua in eccesso. Se si mette a dimora in pieno campo, scegliere un terreno molto fertile, leggero e soprattutto senza ristagni di acqua. Vanno evitati i suoli argillosi troppo compatti e quelli troppo sabbiosi. Ogni anno in primavera aggiungere torba.
Irrigazione
La pianta va bagnata spesso in primavera e in estate. Il terriccio deve rimanere sempre inumidito in superficie soprattutto durante la fase di fioritura: la ridotta idratazione del substrato può impedire la schiusura dei fiori e far appassire precocemente quelli già aperti. Sono utili anche le nebulizzazioni fogliari, soprattutto negli ambienti secchi nei quali i germogli più teneri potrebbero essiccare e i boccioli fiorali non aprirsi. I ristagni idrici sono pericolosi in grado di far sviluppare marciumi radicali, particolarmente nelle piante più giovani. Le irrigazioni vanno diminuite dopo la fioritura, quando la pianta si prepara a una fase di riposo.