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La gardenia è sempre una pianta molto delicata che ha estrema necessità di attenzioni, soprattutto sei si tratta di una gardenia fiorita. La gardenia è una pianta sempreverde che proviene dall’Oriente e appartiene alla famiglia delle Rubiacee. Le sue foglie sono verdi e lucide, spesse e cuoiose, a disposizione opposta; i fiori, abitualmente singoli, sono color avorio, molto profumati. La fioritura spontanea per la maggior parte delle specie avviene da marzo in poi, ma esiste una varietà che fiorisce d’inverno: è Gardenia jasminoides ‘Veitchiana’. È possibile trovare in commercio in questo periodo invernale altre gardenie fiorite, ma in tal caso si tratta si piante forzate in serra che, se acquistate, dal prossimo anno torneranno a fiorire in primavera. Adesso la gardenia fiorita deve essere curata con molta attenzione.
La posizione giusta del vaso
Per il benessere della pianta in casa è fondamentale alloggiare il vaso della gardenia fiorita sempre in un luogo luminoso ma lontano dall’irraggiamento diretto e da correnti d’aria o fonti puntuali di calore come stufe o caloriferi.

Si mantenga il vaso di gardenia in luogo luminoso lontano dall’irraggiamento solare, e da fonti dirette di calore.
Umidità: non è facile
La gardenia fiorita ha estrema necessità di un ambiente umido, ma non è facile trovare il giusto grado. Se è troppo secco si ottiene l’ingiallimento delle foglie e la caduta dei fiori, se è troppo umido (a causa di un’eccessiva irrorazione dell’apparato aereo e radicale) possono subentrare marciumi e altre malattie.

Per evitare problemi con la gardenia fiorita, si mantenga umidità intorno al vaso riempiendo il sottovaso con uno strato di argilla o ghiaia di 2-3 cm che consenta di lasciare una riserva d’acqua costante il cui livello non arrivi a diretto contatto con il vaso stesso.
Nebulizzazioni
La chioma della gardenia fiorita deve essere nebulizzata con acqua distillata. Bagnare le foglie, prestando molta attenzione a non irrorare direttamente i fiori, che in quel caso ingiallirebbero.

Si nebulizzi la chioma della gardenia spesso con acqua assolutamente non calcarea avendo cura, durante l’irrorazione, di proteggere i fiori.
La gardenia una pianta acidofila
La gardenia è annoverata tra le piante acidofile, che amano cioè i terreni acidi come quelli impiegati nella coltivazione di rododendri e azalee. Se per innaffiare la pianta si usa acqua troppo calcarea, questo potrebbe provocare l’ingiallimento delle foglie. L’acqua utilizzata deve essere a temperatura ambiente e acidulata. Si può farla bollire per togliere una parte del calcare e utilizzarla poi fredda mescolata a qualche goccia di aceto. Oppure acquistare i chelati di ferro e seguire con scrupolo le istruzioni della confezione, in modo da evitare che l’acqua calcarea impedisca la solubilità del ferro e ne impedisca la disponibilità per la pianta. In particolare bisognerà stare attenti all’estate, quando con il caldo la gardenia dovrà essere bagnata più spesso.
Se cadono le foglie
Se gli steli della gardenia fiorita iniziano a seccare con la conseguente caduta dei fiori e le foglie ingialliscono e poi cadono, si può essere certi di avere di fronte un problema di marciume radicale per eccesso d’acqua. In tal caso, attendere che la terra nel vaso si asciughi, poi controllare le radici, eliminare quelle marce insieme alle foglie ingiallite e rinvasare la pianta.
Le malattie più diffuse
Qualche volta l’ingiallimento delle foglie o l’insorgere di altre macchie brunite, non è dovuto a un’errata coltivazione, ma all’insorgere di patologie parassitarie. Per verificare la presenza dei parassiti sulla gardenia fiorita, è importante un’osservazione scrupolosa delle pagine superiori e inferiori delle foglie, anche con l’ausilio di una lente di ingrandimento se fosse necessario. Sarà possibile scoprire l’eventuale presenza delle malattie più comuni per la gardenia: funghi, cocciniglia e ragnetto rosso.
Le malattie fungine provocano sul fogliame macchie e muffe solitamente individuabili anche a occhio nudo. Se il problema non è l’eccesso d’acqua, la lotta preventiva e curativa si effettua con anticrittogamici per piante da interno a base di rame o più specifici.
La cocciniglia è un insetto che si mostra come piccoli scudi cerosi biancastri attaccati alle foglie e ai fusti. Si può eliminare strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcol oppure con risciacqui con sapone di Marsiglia o con più specifici oli minerali.
Il ragnetto rosso è un acaro parassita che si manifesta macchiettando le foglie di giallo. Poi la foglia assume una colorazione bronzea e secca. Si manifesta solo in ambienti troppo caldi e asciutti. Si può allontanare mantenendo costante la nebulizzazione intorno all’apparato aereo della pianta, creando un conseguente tasso più elevato di umidità, e pulendo il fogliame con acqua e sapone di Marsiglia; si faccia solo molta attenzione a rimuovere tutte le tracce di sapone a fine operazione.