Forzare i bulbi: come farli fiorire in inverno

La forzatura dei bulbi è un'operazione molto semplice con cui è possibile ottenere in casa piante fiorite in pochissimo tempo (e anticipare le fioriture di aprile)

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 07/02/2017 Aggiornato il 07/02/2017
forzare i bulbi

Prima erano solo i giacinti, poi sono arrivati i narcisi. Oggi sono molti i bulbi che si possono forzare per ottenere fioriture anticipate. Forzare i bulbi non è difficile, basta organizzarsi per tempo e anche a questo punto dell’anno non è tardi per ottenere fiori primaverili da tenere in casa.

Vernalizzazione: l’interruttore del bulbo

Le tecniche per forzare i bulbi sono diverse ma tutte si basano su un solo principio: per svilupparsi e salire a fiore i bulbi primaverili hanno bisogno di un periodo di vernalizzazione. La vernalizzazione altro non è che un periodo trascorso al freddo. Privati di questa condizione i bulbi posti nel terreno non fioriscono o iniziano a germogliare, sviluppano germoglio stentato destinato a morire determinando anche la perdita dell’organo ipogeo.

Il freddo si misura in gradi e in tempo per ottenere un’efficace attivazione dei bulbi. Ogni specie ha esigenze particolari, collegate anche alla dimensione e all’origine, ma la vecchia regola insegna che sono necessari quaranta giorni a una temperatura da frigorifero, cioè intorno ai 4°C. La vernalizzazione serve al bulbo per fiorire in una stagione naturale, quindi solo dopo un lungo periodo di freddo, quello che viene percepito come invernale. Anche se molti bulbi che acquistiamo adesso sono già stati vernalizzati, un’esposizione al freddo per avviare la forzatura non guasta e dà risultati migliori.

Due tecniche: in vaso e in frigo

Sono due le tecniche per la vernalizzazione: quella in vaso, solo per chi ha programmato per tempo l’idea di forzare i bulbi, e quella in frigorifero, utilizzata di solito dai ritardatari.

In vaso: per soddisfare il fabbisogno in freddo i bulbi si piantano in vaso per tempo, da metà ottobre, e si pongono in un luogo freddo, con temperature al di sotto dei 7°C, dove resteranno due mesi. Si possono tenere i vasi anche all’aperto durante il periodo invernale aggiungendo del terriccio di protezione se i germogli iniziano a uscire dal terreno e le temperature notturne sono sotto lo zero.

In frigorifero: si pongono in frigorifero nel reparto delle verdure che è quello più freddo trovandosi sul fondo (temperatura stimata intorno ai 4°C) ben chiusi dentro un sacchetto di carta da pane, a sua volta chiuso dentro una busta di plastica. Il sacchetto di plastica impedisce ai bulbi di disidratarsi, quello di carta assorbirà l’eventuale condensa. Dopo un mese di freddo, ma possono bastare anche solo due settimane, sono pronti.

Dopo il freddo, subito al caldo

Dopo il periodo di vernalizzazione sul balcone o in frigorifero, si portano i bulbi per sette-dieci giorni in un locale fresco e luminoso, non riscaldato, con temperature intorno ai 15°C.

A questo punto i bulbi forzati sono pronti per essere trasferiti in casa a temperatura primaverile, bagnati con regolarità per mantenere il terreno leggermente umido, ma non intriso. Le temperature invernali dentro le nostre case sono le stesse della primavera inoltrata e la loro azione sarà rapida sui bulbi che si risveglieranno in fretta.

Terriccio e contenitore

Per forzare i bulbi in casa i vasi più indicati sono quelli di coccio, profondi circa 15 cm, con un buon drenaggio sul fondo formato da tre cm di ghiaia grossa. Il substrato si ottiene mescolando due parti di terriccio da piante da fiore di buona qualità con una di sabbia per migliorare lo sgrondo dell’acqua in eccesso. Chi non ama questi vasi, o può porli all’interno di portavasi per nasconderli, oppure, quando iniziano la fase di levata, può trapiantarli in blocco, e non singolarmente per non rovinare il fitto e intricato capillizzio radicale, dentro vasi di vetro, plastica o metallo.

Posizione in appartamento

Per forzare i bulbi occorrono locali luminosi, caldi, ma non troppo secchi, mai vicini ai termosifoni che li disidratano favorendo fioriture brevi o mancata apertura dei boccioli, e dalle possibili correnti d’aria fredde.

La luce è molto importante e deve essere considerata per queste piante al pari di un vero e proprio nutriente. Evitate il sole diretto nelle ore centrali della giornata ma poneteli nella posizione più luminosa della casa. Ogni volta che li bagnate ruotate di un quarto di giro il vaso così che la distribuzione sia uniforme e omogenea sia la crescita degli steli. Osservate il colore della vegetazione se è chiaro la luce è insufficiente e dovrete spostare il vaso. Le foglie saranno comunque più chiare di quelle delle piante coltivate in piena terra ma non deve essere slavato. 

La cura sarà come quella dei bulbi fioriti in aprile all’aperto, con qualche attenzione in più. Bagnateli poco e spesso, specie se si tratta di contenitori senza fori di scarico come possono essere i vasi di vetro. Un accumulo d’acqua tale da toccare il bulbo ne provoca il marciume. Nell’acqua di bagnatura ogni settimana utilizzate un fertilizzante universale a metà della concentrazione indicata.

Dopo la fioritura

Quando tutti i fiori saranno appassiti, recideteli, trasferite i vasi in un locale fresco e continuare a bagnarli e nutrirli fino a quando le foglie seccano da sole. A questo punto si possono interrare in giardino dove aspetteranno fino alla prossima primavera. Forzare i bulbi è un’operazione faticosa per la pianta che raramente riesce a sopportare più di due cicli ed è bene dare loro modo di rigenerarsi nel terreno dove più lungo sarà il loro ciclo vegetativo.

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