Come riprodurre il ficus benjamin per talea

Una volta effettuato il taglio di un ramo sano e maturo, si mette a radicare in acqua oppure in terra e le radici inizieranno a formarsi in meno di un mese.

A cura di Francesca La Rana
Pubblicato il 10/07/2025Aggiornato il 10/07/2025
talea di ficus benjamin

Raggiunge, in piena terra e nel suo habitat d’origine, anche i 25 metri di altezza ed è una delle piante da appartamento più apprezzate perché tra le più facili da coltivare; in questi casi può arrivare anche a 3 metri. Il ficus benjamin ha foglie piccole, ovate, appuntite all’estremità, di colore verde intenso, ma ne esistono anche varietà con foglie screziate color crema.

La chioma è ornamentale, i rami hanno uno sviluppo disordinato. Il periodo migliore per riprodurlo per talea in acqua è in piena estate, nel mese di luglio.

Come si riproduce 

Per ottenere una talea è necessario scegliere un ramo sano, non troppo giovane, della pianta madre di ficus benjamin ed effettuare un taglio netto e preciso con forbici o cesoie ben affilate.

Dopo aver scelto il ramo, flessibile e non troppo legnoso (un ramo dell’anno in via di maturazione è perfetto), di una lunghezza non inferiore ai 10 centimetri, effettuare il taglio sotto un nodo e rimuovere le foglie più basse, lasciando solo quelle in cima. Successivamente mettere a radicare.

L’opzione da preferire è l’idrocoltura, mettendo la talea in un contenitore con acqua pulita, da cambiare ogni due o tre giorni. Oppure si può scegliere un vaso da idrocoltura, da riempire con argilla espansa, all’interno del quale inserire la talea. Aggiungere un portavaso e riempire con acqua a temperatura ambiente. Infine, chiudere il tutto con un sacchetto di plastica trasparente e controllare il livello dell’acqua: se scende sotto un centimetro, aggiungerne altra.

1. Tagliare un rametto apicale dalla pianta adulta e sana. Utilizzare un paio di forbici ben affilate per evitare sfilacciature dei tessuti.

1. Tagliare un rametto apicale dalla pianta di ficus benjamin adulta e sana. Utilizzare un paio di forbici ben affilate per evitare sfilacciature dei tessuti.

2. Togliere le foglie basali, inserire la talea all’interno dell’apposito vaso da idrocoltura e riempirlo di argilla espansa.

2. Togliere le foglie basali, inserire la talea del ficus benjamin all’interno dell’apposito vaso da idrocoltura e riempirlo di argilla espansa.

 
3. Inserire il contenitore con la talea nel portavaso da idrocoltura, riempito di acqua possibilmente a temperatura ambiente.

3. Inserire il contenitore con la talea del ficus benjamin nel portavaso da idrocoltura, riempito di acqua possibilmente a temperatura ambiente.

4. Chiudere tutto il vaso con un sacchetto di plastica trasparente. Controllare che il livello dell’acqua non scenda al di sotto di un centimetro, eventualmente aggiungere acqua.

4. Chiudere tutto il vaso del ficus benjamin con un sacchetto di plastica trasparente. Controllare che il livello dell’acqua non scenda al di sotto di un centimetro, eventualmente aggiungere acqua.

Tempistica

Dopo circa 6 settimane si formeranno le radici: a questo punto, togliere il sacchetto e aggiungere acqua e nutrimento. La pianta si potrà togliere dal vaso da idrocoltura dopo che le radici avranno effettivamente riempito tutto lo spazio. Poi potrà essere messa a dimora in piena terra, oppure proseguire l’idrocoltura ma in un vaso più grande, anche il doppio.

 

 

5. Dopo 6 settimane togliere il sacchetto di plastica, recuperare il vaso interno, spuntare le radici che si sono formate e aggiungere acqua e nutrimento nel vaso esterno.

5. Dopo 6 settimane togliere il sacchetto di plastica, recuperare il vaso interno e aggiungere acqua e nutrimento nel vaso esterno.

 

Quali vasi usare

Per una buona riuscita, bisogna utilizzare gli strumenti giusti e i vasi, in questo caso, hanno un ruolo decisivo. Quelli da idrocoltura sono da preferire: sono composti da due parti, l’idrovaso (o vaso da coltura) in cui si colloca l’argilla espansa, e il portavaso o vaso esterno in cui si mette l’acqua. I due sono collegati da piccoli fori e scanalature presenti sul contenitore interno, così da mantenere umida l’argilla espansa contenuta.

riprodurre il ficus benjamin

Come prendersene cura per una crescita rigogliosa

Il ficus benjamin è una pianta di origine tropicale o subtropicale, che vive bene in ambienti molto luminosi ma non gradisce i raggi diretti del sole. Se c’è la possibilità, durante l’estate le piante andrebbero trasferite all’aperto in un luogo riparato dalle correnti d’aria e ombreggiato.

Se le piante sono coltivate in vaso tradizionale, durante il periodo estivo vanno annaffiate circa due volte alla settimana; in autunno-inverno è sufficiente bagnare ogni 10-15 giorni (ma la frequenza dipende da molti fattori, come dimensione del vaso, umidità, luce. La regola migliore per non sbagliare è controllare il terreno: si annaffia quando i primi centimetri di terriccio sono asciutti al tatto); se in casa è acceso il riscaldamento bagnare una volta a settimana e nebulizzare le foglie. Se il ficus è coltivato negli appositi vasi da idrocoltura, è necessario controllare il livello del galleggiante ed eventualmente aggiungere acqua.

Tutti i ficus temono il secco, per cui sarà opportuno nebulizzare le foglie frequentemente, a seconda del clima domestico, con acqua leggermente tiepida e possibilmente non calcarea che potrebbe lasciare depositi sulle foglie. Non utilizzare mai acqua troppo fredda ed evitare che ristagni nel sottovaso per evitare la marcescenza delle radici.

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