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In questo particolare periodo dell’anno, per portare in casa uno spirito di festa, allegria e disponibilità si può ricorrere alla compagnia delle piante giuste, le piante del Natale. Simboli della tradizione o divenute di utilizzo corrente per addobbare le case, le piante del Natale devono essere poste nelle migliori condizioni per poter sopravvivere a un periodo “intenso” e non sempre per loro favorevole come il cuore dell’inverno. Ecco quali sono le piante del Natale più belle e come curarle.
Albero di Natale: impossibile non averlo
Tra le piante di Natale, l’abete addobbato è forse il simbolo più moderno di una festività che ha perso in parte il suo significato legato alla religione cristiana, e si è rinnovato in un più universale invito alla spiritualità, ma anche alla semplice festa. Di origine nordica, ma con esempi assimilabili anche nelle antiche civiltà che nei secoli si sono affacciate sulle sponde del Mediterraneo, l’albero di Natale è oggi diffuso ovunque e nessuno vuole rinunciarvi. In molti casi l’abete rosso è stato sostituito da alberi sintetici, ma il commercio di piante vere, solo punte, o piante vive con pane di terra, ha un pubblico di fedelissimi. Una parte si arrende all’idea di gettare tutto al termine delle festività, albero e vaso, altri si prodigano per mantenere in vita gli abeti e metterli a dimora. Pochi fra questi scelgono la giusta strada del riambientamento in montagna o in una zona a parco dove potranno crescere liberamente, molti si ostinano a trovar posto in giardino a piante che spesso diventano stentate, rade, clorotiche, e, per necessità di passaggio, spalcate a tal punto da mostrare un’abbondante porzione di tronco nudo.
Finché lo tenete in casa, durante le festa, bagnatelo con generosità, irroratelo due volte al giorno e spegnete il riscaldamento di notte per evitare una cascola generale degli aghi. Appena trascorso il Natale mettete il vaso fuori, sul balcone o in giardino, ricordando che, seppur con moderazione andrà ancora bagnato, e appena il terreno non è più gelato ponetelo in piena terra.
Agrifoglio beneaugurante
Pianta del Natale classica, l’agrifoglio per la capacità di conservare anche durante l’inverno foglie di colore brillante e frutti fiammeggianti, è stato eletto a simbolo della vita che resiste e prospera anche nei tempi difficili. I romani lo piantavano presso le case per tenere lontano gli spiriti maligni, i germani lo raccoglievano carico di frutti per adornarne le case in onore delle divinità silvane, nel tempo della cristianità conservò tale valenza di protezione e buon auspicio fondendosi con la tradizione del Natale. Nel giorno della Vigilia si appendeva nelle case e nelle stalle. Questa valenza simbolica tradizionale, unita a un’elevata rusticità e a una crescita molto lenta, ne fanno una pianta ideale per il giardinaggio moderno a bassa manutenzione e per gli spazi ristretti del verde condominiale o delle vasche in cemento. Il pregio evidente è talmente consolidato nell’immaginifico comune che è una delle poche piante a costo elevato di fronte alla quale non si sollevano obbiezioni.
Ponetelo in pieno sole e ricordate che teme i terreni e l’acqua calcarea. Passando dal vaso a piena terra, in primavera, è probabile un’abbondante caduta di foglie.
Erica e calluna, la brughiera sul davanzale
Erica e calluna, spesso confuse tra di loro anche nella nomenclatura con la quale sono proposte al pubblico, più che piante del Natale vere e proprie sono divenute un must dell’inverno e già a novembre sono presenti nei banchi della grande distribuzione. Le varietà a fiore bianco e rosso sono quelle più utilizzate per le festività, come piante da esterno o nelle composizioni da interno. Di solito la loro vita è breve, ma si seccano restando perfette ancora per qualche mese tanto che solo un occhio allenato riesce subito a riconoscere una pianta vitale da una disidratata. Per garantirne la sopravvivenza bagnatele per immersione due volte la settimana immergendo il vaso in contenitore pieno d’acqua fin che non smettono di rilasciare bolle d’aria. Utilizzate sempre acqua non calcarea perché questa, insieme alla mancanza di idratazione, è causa del loro insuccesso. Vaporizzatele tutti i giorni e, per le piante tenute all’interno, se vi è possibile, la sera sposatatele sulle scale o in un locale non riscaldato durante la notte.
Pernettya piccola coperta di bacche
Pernettya mucronata è considerata una tra le piante del Natale grazie alle bacche rosse o bianche che la ricoprono e che le hanno conquistato grande popolarità, sia come piante singole, sia all’interno delle composizioni. Arriva nelle nostre case nel periodo delle festività ma finisce per adattarsi bene a davanzali, fioriere e giardini dove resiste tenacemente per anni. È un piccolo arbusto ad accrescimento lento ma resistente al freddo, che non richiede cure particolari.
Pernettya mucronata all’inizio dell’autunno si ricopre di bacche colorate capaci di resistere per tutto l’inverno. Cerose al tatto, di forma sferica irregolare, leggermente schiacciata, specie dove concrescono, coprono tutta la gradazione di colore dal bianco al porpora. Pianta adattabile, cresce bene in posizione ombreggiata, purché luminosa, e se bagnata con moderazione, ma in modo continuo così da mantenere il terreno sempre leggermente umido. Il terriccio ideale deve essere leggero, ricco di sostanza organica, in modo particolare torba, fertile, e areazione acida. Nei terreni calcarei stenta e la crescita si arresta.
Ciclamino, il classico che non stanca
Regalare i ciclamini come piante del Natale può sembrare una scelta banale ma, se prestate attenzione a quelli ricevuti, scoprirete che molti nel tempo vi hanno dato maggiori soddisfazioni di complesse composizioni destinate a un rapido insuccesso, di sontuosi mazzi recisi, di altre piante fiorite che non sono riuscite ad adattarsi alle condizioni di casa e già dopo pochi giorni mostravano segni di appassimenti. I ciclamini attuali, frutto di lunghe selezioni non solo volte a migliorarne il pregio estetico, sono resistenti, quasi caparbi, capaci di sopravvivere e rifiorire per anni. Ucciderli è quasi un’impresa. Nel periodo natalizio i ciclamini possono benissimo resistere all’interno come centrotavola, anche se in posizione non proprio luminosa, basta bagnarli con parsimonia ma spesso, garantire loro una buona umidità e, la sera, spostarli in una stanza non riscaldata. Passato questo periodo spostateli alla luce e non temiate di metterli all’esterno se le temperature minime non si avvicinano allo zero termico. La fascia di benessere del ciclamino è fra gli 8 e i 15 °C.
Ardisia, bella ma non facile
Conosciuta da molti anni ma mai valorizzata tra le piante del Natale da interni, Ardisia crispa ha bacche rosse che si ricollegano alle simbologie delle festività e richiamano altre pianta da esterni care alla tradizione e strettamente legate al periodo invernale: l’agrifoglio e il pungitopo. Ha grandi potenzialità: è sempreverde, sviluppa una vegetazione ricca ma ordinata e porta insieme fiori bianchi e bacche. Però per mancanza di cure la maggior parte delle piante nel giro di pochi mesi è scartata. Le ardisie devono essere esposte in luce piena, ma non diretta, bagnate con continuità ma moderazione così da mantenere leggermente umido il terriccio, rinvasate subito in contenitori doppi rispetto a quelli d’acquisto con un terriccio fertile, ben drenato, e sub acido, nutrite con un fertilizzante bilanciato ogni due settimane. La pianta soffre le correnti d’aria, un’umidità troppo bassa e ha il loro range di benessere a temperature comprese fra 15 e 21 °C.
Amaryllis, il piacere di stupire ogni anno
L’amarillis (botanicamente Hippeastrum o Amaryllis) da molti anni entra nelle nostre case nel periodo invernale per i colori dominanti del fiore aperto: rosso e bianco. Quindi è tra le piante del Natale più viste ma resta intramontabile. Il suo segreto sta nella capacità di stupirci tutte le volte che da un bulbo dormiente si sviluppa in breve una pianta vigorosa di dimensioni elevate capace di portare fiori inusitatamente grandi e per il fatto che con altrettanta rapidità tutto sparisce. Il segreto perché un amarillis torni a fiorire è cercare di mantenere vitali e in salute le foglie per più tempo possibile perché con la fotosintesi produrranno le sostanze di riserva che ricostruiranno tutto il bulbo. Al termine della fioritura, ponete la pianta in luce abbondante, in un luogo fresco, fra i 15 ed i 18 °C, continuando a bagnarla e nutrirla fino a quando non disseccherà la parte aerea naturalmente.
Stella di natale, regina indiscussa
Tutti sanno come mantenere una Poinsettia, Euphorbia pulcherrima, ma spesso manca la convinzione di poterlo fare. C’è sempre un po’ di sorpresa quando nei mesi estivi, al riparo di un portico, si scopre una lussureggiante pianta verde, di un colore intenso ma vivido e gradevole, che seppur famigliare fatichiamo a riconoscere. È una Stella di Natale che ce l’ha fatta, è sopravvissuta non tanto alle condizioni inadatte nelle quali è stata posta quanto all’incuria che ha seguito il periodo natalizio, quasi si trattasse di un addobbo di cui disfarsi. Le sue esigenze? Si bagna poco ma spesso e si deve vaporizzare la chioma; meglio porre la pianta in posizione rilevata, perché i rami sono fragili e temono gli urti, dopo aver eliminato l’incarto e lontano dalle fonti di calore, in una stanza fresca almeno di notte, in luce abbondante ma non diretta. Il prossimo Natale sarà ancora con voi per festeggiare.