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La Stella di Natale, Euphorbia pulcherrima, è un arbusto che nella sua zona d’origine, il Messico, può superare i 2 metri d’altezza, mentre da noi, in contenitore non supera i 50-80 cm. Le sue foglie, ovali o ellittiche, hanno una consistenza vellutata e colorazione verde opaca. Quelle apicali, più esterne, erroneamente considerate fiori, assumono la tanto apprezzata colorazione rossa, ma anche rosa o bianca, in varietà diverse. I fiori veri e propri, invece, sono piccoli e gialli, e si trovano al centro delle brattee colorate. Se l’avete ricevuta in regalo, sappiate che non è difficile curare la stella di Natale.
Pianta “brevidiurna”
La Stella di Natale è una pianta definita “brevidiurna”, cioè emette i boccioli solo quando le ore di luce giornaliere sono inferiori a 12; condizione che si verifica solitamente da ottobre in avanti nella nostra area climatica. Dopo qualche settimana dall’emissione dei boccioli, la pianta fiorisce e le brattee esterne si tingono di rosso. Per ottenere la fioritura proprio nel periodo natalizio, i vivaisti riducono artificialmente le ore di luce in serra: per Natale le piante saranno pronte, nutrite e trattate in modo tale da assumere l’aspetto compatto e colorato che piace tanto. Una volta portate in casa, però, nel giro di qualche settimana tendono a perdere la loro bellezza, ad allungarsi e a ingiallire, fino a perdere le foglie e a ridursi a pochi fusticini spogli. Le condizioni di luce e temperatura delle case, infatti, non giovano alla bellezza di questa pianta che, inesorabilmente, perde le foglie fino a essere buttata nella gran parte dei casi. Invece, curare la stella di Natale non è difficile e con le cure giuste è possibile coltivarla per diversi anni e vederla “fiorire” ogni Natale.
L’ambiente indoor
Per curare la stella di Natale in casa ci vuole un ambiente luminoso, temperature non superiori ai 18°C e una posizione lontana da termosifoni e protetta da spifferi d’aria. L’umidità è importante e per mantenerla costante a lungo è utile tenere il vaso su un sottovaso contenente argilla espansa sempre bagnata. Allo stesso scopo, ogni giorno, si nebulizzano le foglie con acqua poco calcarea a temperatura ambiente. La terra va bagnata, invece, un giorno sì e uno no, verificando che il terriccio non sia eccessivamente umido.
Un calendario di suggerimenti
Anche con queste attenzioni, inevitabilmente, dopo qualche settimana di permanenza in casa, la pianta inizierà a manifestare segni di sofferenza. Quando comincia a perdere le foglie, in genere a metà-fine gennaio, per curare la stella di Natale è opportuno spostarla in un ambiente più fresco, con temperatura compresa tra 10 e 15°C, pur sempre luminoso: in un locale non riscaldato della casa, ad esempio, o all’esterno se le temperature lo consentono (al sud Italia), o in una serretta. Le innaffiature andranno, ovviamente, ridotte ed eseguite solo quando il terriccio risulterà secco e asciutto. Dopo un paio di mesi, a marzo, la pianta dovrà essere potata, raccorciando i suoi fusticini a circa 10 cm dalla base, così da irrobustirla e rinfoltirne la chioma. Ad aprile si provvederà a sostituire il vaso con uno delle stesse dimensioni, rinnovando il terriccio con uno nuovo, più fertile, a base di torba e sabbia, ben drenante. A settembre inoltrato, infine, per stimolare l’emissione dei boccioli e la prossima fioritura, la pianta dovrà essere posta in condizioni di poca luce, non più di 10 ore al giorno, per 8 settimane, passate le quali si avrà una nuova fioritura. Con questi accorgimenti, dunque, cercando di seguire le tecniche dei vivaisti floricoltori, sarà possibile curare la stella di Natale e farla rifiorire a dicembre per più anni consecutivi e utilizzarla per preparare dei bellissimi centrotavola natalizi.