Come coltivare e prendersi cura della ginestra

Si tratta di una pianta molto apprezzata per i suoi fiori giallo oro e per la quasi totale mancanza di cure richieste, a parte potature periodiche per mantenerla sana, vigorosa e con una forma ordinata.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni, Redazione digital
Pubblicato il 13/08/2025Aggiornato il 13/08/2025
Come coltivare e prendersi cura della ginestra

Durante l’estate la ginestra fiorita si fa notare in giardino per la sua bellezza: Spartium junceum (famiglia delle Fabaceae), ossia la ginestra comune, cresce spontaneamente in molte zone dell’Europa meridionale e nel bacino del Mediterraneo regalando splendide fioriture dorate.

I fiori hanno la tipica forma “papilionacea”, sono vivacemente colorati e profumati. Si formano all’apice dei rami e abbelliscono la pianta da maggio a luglio, ma molto dipende anche dal clima (la fioritura, comunque, non viene ostacolata neanche dal caldo intenso). Una volta sfioriti, lasciano il posto ai frutti, piccoli baccelli verdi contenenti i semi.

L’arbusto ha sottili rami verdi eretti, simili a quelli del giunco (da cui il nome della specie, junceum) che, in media, raggiungono un’altezza di 2 metri. Le foglie sono piccole (un paio di centimetri circa), lineari e allungate; sono molto rade e cadono presto dai rami. 

Il punto di forza della ginestra è senza dubbio la sua facilità di coltivazione e l’adattabilità ad ambienti anche poco ospitali.

Come coltivarla

La ginestra è una pianta rustica e resistente che cresce in ambienti caldi e secchi (sopporta temperature prossime ai 40°C pur tollerando anche il freddo) e ama il sole: se posizionata all’ombra o in mezz’ombra crescerà stentata e fiorirà poco. Si accontenta di terreni poveri, aridi e sabbiosi, raramente si ammala e in generale richiede pochissime cure.

Infatti, essendo dotata di un apparato radicale molto sviluppato e profondo, non richiede interventi d’irrigazione, se non subito dopo la messa a dimora e nei periodi più caldi durante il primo anno d’impianto: questo perché le radici sono perfettamente in grado di assorbire la poca acqua presente in profondità.

La ginestra è adatta a chi desidera giardini a bassa manutenzione.

Non è necessario nemmeno concimarla perché è una pianta poco esigente anche dal punto di vista nutrizionale; infatti, come tutte le leguminose, è in grado di arricchire il suolo grazie alla sua capacità di fissare l’azoto atmosferico: attraverso una simbiosi con batteri “azotofissatori” presenti nelle sue radici, cattura l’azoto gassoso contenuto nell’aria del terreno e lo trasforma in un nutrimento per sé e per le piante vicine.

Tuttavia, se si desidera ottenere fioriture particolarmente intense e rigogliose, è possibile intervenire con una concimazione mirata: a fine inverno o inizio primavera, si può somministrare un concime organico (come stallatico maturo) o un fertilizzante granulare per piante da fiore, in modo da supportare la pianta prima della ripresa vegetativa.

Quando potarla 

Per avere una ginestra fiorita a lungo, sempre in ordine e sana, gli unici interventi necessari sono quelli di potatura (da eseguire sempre con attrezzi in perfetto ordine). La ginestra, infatti, è un arbusto estremamente vigoroso e dalla crescita molto disordinata. 

Più nello specifico, si può effettuare una potatura primaverile per rimuovere i rami secchi o rovinati: si tratta di un intervento leggero, allo scopo di accorciare i rami più lunghi, danneggiati dal freddo o malati e conferire una forma più ordinata alla pianta.

Alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno si può invece eseguire una potatura di fine fioritura per tenere sotto controllo lo sviluppo della pianta e impedirle di produrre semi diventando infestante. In questo caso bisogna rimuovere i fiori appassiti e accorciare i rami che hanno fiorito per dare forza e vigore alla pianta.

Riassumendo, le fasi per una potatura corretta della ginestra sono le seguenti:

Una volta ogni 3-4 anni è consigliabile eseguire un taglio drastico della pianta, a 50 cm dal suolo: in questo modo viene ringiovanita e rinvigorita una pianta adulta. Meglio eseguire questo taglio in autunno (settembre-ottobre).

Una volta ogni 3-4 anni è consigliabile eseguire un taglio drastico della pianta di ginestra, a 50 cm dal suolo: in questo modo viene ringiovanita e rinvigorita una pianta adulta. Meglio eseguire questo taglio in autunno (settembre-ottobre).

Una lieve potatura primaverile viene, invece, eseguita ogni anno per ripulire la pianta da rami secchi, deboli o lesionati. Con questo intervento, inoltre, si mantiene la pianta nella forma voluta, evitando che si allarghi troppo.

Una lieve potatura primaverile della ginestra viene, invece, eseguita ogni anno per ripulire la pianta da rami secchi, deboli o lesionati. Con questo intervento, inoltre, si mantiene la pianta nella forma voluta, evitando che si allarghi troppo.

Sempre ogni anno, è importante una potatura dopo la fioritura, a settembre od ottobre, quando i fiori sono tutti appassiti: quest’intervento viene fatto al fine di evitare lo sviluppo dei frutti, e quindi dei semi, che, una volta maturi, vengono scagliati all’apertura del baccello andando a disseminarsi tutt’intorno. Tutti i rami che hanno fiorito vengono quindi raccorciati asportando i fiori secchi. In questo modo, inoltre, viene favorito l’infoltimento della chioma nelle piante più giovani e viene diradata, invece, la chioma di quelle più vecchie e disordinate.

Sempre ogni anno, è importante una potatura dopo la fioritura della ginestra, a settembre od ottobre, quando i fiori sono tutti appassiti: quest’intervento viene fatto al fine di evitare lo sviluppo dei frutti, e quindi dei semi, che, una volta maturi, vengono scagliati all’apertura del baccello andando a disseminarsi tutt’intorno. Tutti i rami che hanno fiorito vengono quindi raccorciati asportando i fiori secchi. In questo modo, inoltre, viene favorito l’infoltimento della chioma nelle piante più giovani e viene diradata, invece, la chioma di quelle più vecchie e disordinate.

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