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L’azalea è una pianta da esterno, che però, con le dovute accortezze, può essere tenuta in casa per un breve periodo. Le azalee crescono bene sia in vaso sia in piena terra e fioriscono nei mesi compresi tra marzo e maggio-giugno. Appartengono al genere Rhodendron, famiglia delle Ericaceae, e sono piante di elevato pregio ornamentale che però richiedono cure e attenzioni per evitare l’insorgenza di gravi alterazioni fisiologiche. Soprattutto se si trovano in ambienti per loro naturalmente poco adatti, come l’interno delle abitazioni.
In particolare, per mantenere in salute in casa le azalee fiorite occorre bagnarle molto e aumentare l’umidità intorno alla chioma. Se possibile durante la notte è meglio spostarle in una stanza fredda o sulle scale.
Le cure necessarie
Le azalee vanno poste a dimora in luoghi freschi e semiombreggiati, come sotto la chioma leggera di alberi ad alto fusto. Il sole del mattino è particolarmente benefico, in quanto offre una luce più dolce e meno intensa.
Mentre un’esposizione eccessiva al sole può causare stress alla pianta, manifestandosi con foglie bruciate o scolorite, una carenza di luce può portare a una crescita debole e a una fioritura scarsa o assente. Tuttavia, nelle regioni più fresche del Nord Italia, come le zone alpine e prealpine, le azalee possono tollerare anche posizioni più soleggiate, purché siano riparate da venti forti.
Per quanto riguarda le annaffiature, fondamentale è la frequenza: le piante di azalea devono essere bagnate spesso soprattutto in prossimità della fioritura e nei mesi più caldi, durante i quali si ingrossano le gemme a fiore che si schiuderanno nella stagione successiva. Soffrono tuttavia molto i ristagni di acqua nel substrato, che compromettono seriamente la vitalità dell’apparato radicale.
Le azalee sono molto esigenti anche per quanto riguarda gli apporti fertilizzanti, specialmente quando sono coltivate in contenitore (fioriere e vasconi): le concimazioni vanno eseguite sia al momento della messa a dimora, con prodotti organici (letame bovino maturo, stallatico) e chimici solidi, ricchi in azoto, fosforo e ferro, specifici per acidofile (contenenti anche zinco e manganese) sia durante il ciclo di crescita annuale (due volte in primavera, prima e dopo la fioritura, e una volta in autunno).
La potatura generalmente si esegue solamente sugli esemplari di grande dimensione, appena terminata la fioritura ma solo al fine di contenerne le chiome, e non deve essere troppo energica.
Come mantenerla in salute
L’aspetto fondamentale da sapere è che l’azalea è una pianta acidofila, ossia ha bisogno di un terriccio specifico con pH inferiore a 6,5. Per mantenere questo valore ottimale, la pianta deve essere annaffiata con acqua piovana oppure con acqua di rubinetto lasciata depositare almeno una notte nell’annaffiatoio dopo aver aggiunto un cucchiaio da tavola di aceto ogni 10 litri di acqua.
Il terreno ideale per l’azalea deve possedere un’ottima capacità drenante per prevenire i ristagni idrici, causa principale del marciume radicale, ma al contempo deve essere in grado di trattenere l’umidità necessaria per la crescita. Per migliorare la struttura del terreno, l’aerazione, la ritenzione idrica e l’acidità, è fondamentale incorporare abbondante materia organica, come compost, torba o foglie morte.
Se il terreno del giardino non è naturalmente acido, sarà necessario modificarlo. Allo scopo, si possono utilizzare prodotti specifici come solfato di alluminio, zolfo, fertilizzanti acidi o solfato di ferro. Anche rimedi naturali come fondi di caffè, pacciame di aghi di pino e torba possono contribuire ad acidificare il terreno in modo più delicato. Per la coltivazione in vaso, è indispensabile utilizzare un terriccio specifico per piante acidofile, facilmente acquistabile nei negozi specializzati.
Azalea in casa: sì o no?
L’azalea va coltivata all’aperto, in contenitori o in piena terra, eppure, soprattutto con l’approssimarsi dell’inverno, la pianta fiorita rappresenta spesso una scelta molto frequente per arredare l’interno dell’abitazione. Purtroppo però è difficile che duri a lungo per via del clima caldo e asciutto che caratterizza le case durante i mesi freddi. Ecco allora qualche suggerimento utile per riuscire a mantenere in salute e rigogliose questa pianta in casa.

1- L’acquisto
Al vivaio o dal fiorista scegliere azalee che abbiano un vaso non troppo piccolo, che consenta annaffiature facili e frequenti senza bagnare il pavimento e che permetta alla pianta di vegetare al meglio. È infatti sconsigliato acquistare esemplari fioriti in piccoli contenitori per poi pensare di rinvasarli.

2- La reidratazione
Per reidratare le azalee appena acquistate è consigliato metterle subito a bagno nell’acqua (dentro ad una bacinella) per alcune ore per assicurare la totale imbibizione del substrato. Poi lasciare sgrondare l’acqua in eccesso per 10 minuti prima di collocare il vaso nella posizione definitiva.

3- La scelta dell’ambiente adatto
Fin dal momento dell’acquisto le azalee devono essere collocate in posizione ottimale, luminosa e fresca, lontano da spifferi di aria fredda che possono provocare shock termico. Nel caso ve ne sia la possibilità, durante la notte, spostare le piante in un ambente più fresco come per esempio la veranda oppure il pianerottolo delle scale (a condizione che la temperatura non scenda sotto i 5°C).

4- L’irrigazione e l’umidità
L’azalea deve essere annaffiata a fondo giornalmente: è necessario vedere fuoriuscire l’acqua nel sottovaso che poi andrà regolarmente svuotato. È inoltre necessario nebulizzare ogni giorno le piante per aumentare l’umidità intorno alla chioma. Se l’appartamento ha l’aria molto secca, un sistema semplice per aumentare l’umidità è quello di avvicinare il più possibile tutti i vasi, raggruppandoli in un sottovaso sempre pieno di argilla espansa bagnata che rilascia gradualmente umidità alle piante.
Moltiplicare la pianta
Per riprodurre le azalee si può procedere in autunno per via vegetativa (cioè senza l’utilizzo di seme) con la tecnica della propaggine, utilizzando una pianta di partenza adulta, sana e vigorosa. Si tratta di un’operazione non complicata che però richiede circa un paio di anni prima di vedere dei risultati.
Ecco come fare.

1. Scegliere un rametto basale dell’azalea, lungo e flessibile, possibilmente semilegnoso. Questo deve essere abbassato fino al livello della superficie del terreno, sulla quale deve essere in grado di adagiarsi comodamente per una lunghezza di circa 15-20 cm.

2. Eliminare le foglie nella parte centrale del ramo dell’azalea, quello che sarà interrato, piegarlo senza spezzarlo, e inciderlo delicatamente: questa è la parte da cui si origineranno le radici della nuova piantina. Quindi interrare questa porzione di rametto, entro una buca profonda circa 10 cm, mantenendola salda con un filo di ferro piegato a forcella. La buca viene quindi riempita con terriccio specifico per piante acidofile, misto a sabbia in parti uguali: deve essere morbido e mantenuto sempre abbastanza umido.
La “propaggine”, così si chiama il rametto sistemato come appena descritto, rimarrà in queste condizioni fino alla primavera successiva, quando la pianta ricomincerà la sua attività vegetativa e nei suoi tessuti tornerà a scorrere la linfa; la stessa che scorre anche all’interno dei tessuti della propaggine, permettendole di radicare e germogliare, emettendo nuove foglie, proprio come in una pianta distinta da quella adulta accanto alla quale si trova.

Dopo due anni dalla realizzazione della propaggine, sempre in primavera, si potrà procedere a separare questa nuova piantina dall’azalea da cui è stata originata, recidendola in prossimità della zona da cui si sono formate le radici, utilizzando una forbice da potatura dalle lame ben affilate e pulite.
A questo punto, l’azalea ottenuta potrà essere messa a dimora in un vaso singolarmente: attenzione a usare sempre il giusto terriccio, ossia specifico per piante acidofile. Dopo un breve periodo in vaso, in media tutta la stagione estiva, la nuova pianta potrà essere messa a dimora in piena terra, dove con le cure necessarie, crescerà e si svilupperà.
L’azalea è la pianta che, per antonomasia, si regala alla festa della mamma, ma ci sono anche tante altre piante fiorite che possono essere regalate per celebrare questa ricorrenza.