Come coltivare in vaso e giardino la lavanda

Pianta rustica, di facile coltivazione, e aromatica, tipica delle zone mediterranee, ha un portamento cespuglioso e sprigiona un profumo intenso. É caratterizzata da foglie strette e fiori piccoli viola-lilla, simili a delle spighe.

A cura di Francesca La Rana, Francesca Scarabelli
Pubblicato il 12/07/2024Aggiornato il 03/07/2025
Come coltivare in vaso e giardino la lavanda

Di natura rustica e selvatica, la lavanda è una pianta che si può coltivare in giardino ma anche in vaso, sul balcone o terrazzo. È molto resistente ma necessita comunque di alcune cure affinché il suo cespuglio sia sempre rigoglioso, sano e fiorito. Importante è l’operazione di messa a dimora così come quella di rinnovare o sostituire il cespo.

Nel corso del suo ciclo vitale  la lavanda fiorisce più volte. Quando i fiori sono ben aperti, è il momento di raccoglierli per farli essiccare. Si possono usare per profumare la casa o la biancheria oppure per realizzare un oleolito di lavanda dell’azione antinfiammatoria, antibatterica, cicatrizzante e rilassante.

La lavanda è una pianta aromatica appartenente al genere Lavandula, della famiglia delle Lamiaceae (la stessa di rosmarino, salvia, menta, timo). È una pinta perenne a portamento eretto, che raggiunge anche i 120 cm d’altezza. Cresce rapidamente e lignifica nella parte basale, tendendo ad allungarsi e a spogliarsi. Se ben curata ha in media una vita di circa 10-15 anni; dopo questo periodo, la pianta cresce sempre più stentata con fioriture ridotte, mentre aumenta la massa legnosa alla base. In questo caso si consiglia di sostituire il cespo di lavanda vecchio, procedendo alla sua estirpazione e ripiantando giovani esemplari. Per sostituire il cespo correttamente è importante eseguire l’estirpazione completa dell’apparato radicale e la sostituzione parziale del terreno, reintegrando nella buca terriccio fertile fresco

Coltivazione in vaso o in giardino 

Con piccole accortezze è possibile far crescere la lavanda in modo rigoglioso, così da ottenere uno o più cespugli colorati, profumati e bellissimi. 

Messa a dimora 

Le nuove piante possono essere messe a dimora anche nel periodo tardo primaverile o estivo, a condizione che siano acquistate in zolla e che durante la stagione calda sia garantita un’annaffiatura settimanale, soprattutto in caso di siccità. Le lavande vogliono terreni dotati di buon drenaggio perché le radici non sopportano ristagni idrici.

Il terreno deve essere lavorato ad una profondità di 30 cm se leggero e ben drenato, ad una profondità di 50 cm se pesante e argilloso. Nel secondo caso si costituirà sul fondo un buon drenaggio di ghiaia e sabbia così che l’acqua in eccesso possa avere una via di percolazione preferenziale. Il terreno ideale è di natura alcalina, ben drenato, con scheletro (non occorre nello scavo eliminare sassi di piccolo diametro), caldo e ben esposto. Terreni acidi, compattati, pesanti, asfittici e freddi non sono indicati e lo sviluppo delle piante sarà sempre stentato.  

Per ottenere una sequenza di lavande, la distanza fra una pianta e l’altra dipende dall’impiego e dalla fretta che si ha per chiudere gli spazi. Per mantenere una buona individualità di ogni cespuglio porre le piante a 80 cm una dall’altra, per ottenere un effetto siepe o barriera scendere a 50 cm per il lavandino (ibrido originato dall’incrocio fra le varietà angustifolia e latifolia) che è più vigoroso, 35 per la lavanda.

Quando bagnare

Non gradiscono annaffiature troppo abbondanti e frequenti: è meglio attendere che il terreno asciughi prima di fornire altra acqua; solitamente la pianta preferisce rimanere qualche giorno all’asciutto piuttosto che avere un substrato inzuppato d’acqua.

Collocazione 

Le piante devono essere collocate sempre in pieno sole. Solo le piantine giovani, messe a dimora in ritardo, in piena estate, devono essere nei primi giorni parzialmente ombreggiate (ad esempio con una cassetta da frutta capovolta) e bagnate.

Evitare di porre le lavande in posizione dominata, ad esempio sotto la chioma di un albero, perché non crescerebbero, o su lato nord della casa, o in una macchia o bordura di accompagnamento come elemento intermedio ombreggiate da piante più alte.

Fertilizzanti 

Affinché crescano con forza e siano in grado di produrre ogni anno una gran massa di vegetazione, necessitano di molti nutrienti. Preferire, possibilmente, apporti di sostanza organica, ma non sempre il letame è disponibile e così si può ricorrere a terricciati o a compost, anche pellettato. I fertilizzanti chimici a lento rilascio devono essere scelti fra quelli con apporto equilibrato di Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K). 

Come potare 

Per mantenere produttiva la lavanda e per rinnovare la pianta senza sostituire il cespo è importante, ogni anno, procedere a una potatura subito dopo la fioritura.

Piante giovani

Se il cespuglio è piccolo sono sufficienti un paio di forbici, in caso contrario servono delle cesoie a lame lunghe.

Nelle piante giovani vanno tagliati gli steli sfioriti fino a circa due centimetri dal ramo sottostante, poi dare una ripassata cercando di dare alla pianta una forma arrotondata.

Nelle piante giovani di lavanda vanno tagliati gli steli sfioriti fino a circa due centimetri dal ramo sottostante, poi dare una ripassata cercando di dare alla pianta una forma arrotondata.

Piante adulte

Negli arbusti adulti, visto che la pianta è in gran parte lignificata, bisogna tagliare all’altezza delle prime foglie: questo servirà a ringiovanire la pianta, considerando però che non fiorirà l’anno seguente: bisognerà attendere un paio d’anni. Le piante debilitate e poco compatte possono essere sottoposte a una potatura lavanda più drastica, in modo da lasciare solo pochi centimetri di stelo. In questo modo la pianta crescerà più rigogliosa e rinvigorita stimolando lo sviluppo di nuovi germogli.

Come fare una talea

La lavanda si propaga per talea. Per ottenerne una, al termine della fioritura a fine estate, si possono prelevare rami non fioriferi di un anno e ricavare talee di lavanda lunghe circa 10-15 cm con una parte legnosa. Dopo aver eliminato le foglie più in basso si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione, poi si può piantare la lavanda in un vaso con torba e sabbia, ricoprendolo con un sacchetto e tenendo il terriccio sempre umido. La comparsa dei primi germogli è il segnale che la talea ha radicato.

 

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