Coltivazione e cura della gardenia: consigli per ottenere fiori belli e profumati

La gardenia è una pianta dal sapore antico, di aspetto romantico e sontuoso con fiori dal profumo inconfondibile. Coltivarla non è così semplice, ma per ogni problema c'è una soluzione. Ecco i nostri consigli.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 22/07/2023 Aggiornato il 09/08/2024
Coltivazione e cura della gardenia: consigli per ottenere fiori belli e profumati

Le sue foglie sono verdi e lucide, spesse e cuoiose, a disposizione opposta; i fiori, abitualmente singoli, sono color avorio, molto profumati.

Al genere gardenia della famiglia delle Rubiacee appartengono circa 250 specie originarie dell’Africa del Sud e dell’Asia. Gardenia jasminoides, la specie più coltivata, è pianta sempreverde arbustiva con foglie lucide di colore verde intenso. I fiori, che ricordano quelli della camelia, sono molto profumati e crescono all’ascella delle foglie. La fioritura avviene da giugno a settembre. Nei climi temperati può essere coltivata all’aperto dove può crescere anche sino a 2 metri di altezza; in casa, ha uno sviluppo più ridotto e difficilmente supera il metro.

In Europa sono molto diffuse anche Gardenia grandiflora, che differisce dalla jasminoides soprattutto per le foglie più strette e il fiore più grande e G. fortunei, proveniente dalla Cina, che presenta fiori molto grandi e doppi su steli molto allungati. Questa resiste anche a pochi gradi sotto zero, pertanto può permanere all’aperto tutto l’anno nelle zone a clima invernale non troppo rigido.

La gardenia è originaria delle zone temperato-calde della Cina e del Giappone e venne introdotta in Europa nel XVIII sec., inizialmente negli orti botanici e nei grandi giardini privati. In seguito prese avvio su vasta scala la sua coltivazione a scopo commerciale, soprattutto per il fiore che veniva reciso e venduto in grandi quantità. Liguria, Toscana e Lazio sono state le più importanti regioni italiane nelle quali la coltivazione della gardenia si diffuse estesamente e dove anche ai giorni nostri esistono importanti aziende floricole che la producono estesamente.

Esigenze della gardenia per tutto l’anno

Esposizione

G. jasminoides ha bisogno di molta luce, ma non troppo diretta. In appartamento e nei vari luoghi interni deve essere posizionata nei punti più intensamente illuminati, evitando però il contatto diretto con i raggi solari o con fonti di luce artificiale, in grado di causare decolorazioni e ingiallimenti delle foglie, ma, soprattutto, disseccamento dei fiori e blocco della fioritura. Nei luoghi molto ombreggiati la gardenia, particolarmente durante la fase di fioritura, soffre molto: la scarsità di luce causa deperimento della vegetazione, possibile insorgenza di malattie fungine e minore produzione dei fiori, che risultano più piccoli e scarsamente profumati.

Temperatura

La gardenia non ama ambienti troppo caldi: la temperatura ottimale di crescita vegetativa e di fioritura è compresa tra 20 e 23 °C. Può essere collocata all’aperto in estate, una volta terminata la fioritura e mantenuta in ambiente semiombreggiato, sino a fine settembre (nel nord Italia), quando è bene che venga riportata all’interno. La pianta soffre il freddo autunnale e va incontro a rapido deperimento se esposta per periodi anche non troppo lunghi a temperature inferiori ai 14-15 °C. Se la pianta è coltivata in una fioriera troppo grande per essere trasferita all’interno, durante l’inverno va avvolta con teli di tessuto non tessuto. Nelle regioni costiere a clima invernale mite le gardenie possono essere coltivate per tutto l’anno all’aperto, in vaso o in piena terra, senza protezione invernale.

Terriccio

È una pianta acidofila e pertanto vuole un terriccio torboso, con pH ottimale di 5,5 – 6. In commercio esistono terricci specifici per acidofile, così composti: 50% torba bruna o bionda; 30% terriccio di foglie di bosco sminuzzato o terra d’erica; 20% terriccio universale per piante d’appartamento. Il substrato deve essere fertile, poroso, privo di elementi pesanti e argillosi che causano il ristagno idrico. Per renderlo più leggero aggiungere piccoli grani di pietra pomice. Nel caso di rinvasi in un nuovo contenitore, porre sul fondo un leggero strato di ghiaietto fine o argilla espansa per favorire il drenaggio dell’acqua in eccesso. Se si mette a dimora in pieno campo, scegliere un terreno molto fertile, leggero e soprattutto senza ristagni di acqua. Vanno evitati i suoli argillosi troppo compatti e quelli troppo sabbiosi. Ogni anno in primavera aggiungere torba.

Irrigazione

La pianta va bagnata spesso in primavera e in estate. Il terriccio deve rimanere sempre inumidito in superficie soprattutto durante la fase di fioritura: la ridotta idratazione del substrato può impedire la schiusura dei fiori e far appassire precocemente quelli già aperti. Sono utili anche le nebulizzazioni fogliari, soprattutto negli ambienti secchi nei quali i germogli più teneri potrebbero essiccare e i boccioli fiorali non aprirsi. I ristagni idrici sono pericolosi in grado di far sviluppare marciumi radicali, particolarmente nelle piante più giovani. Le irrigazioni vanno diminuite dopo la fioritura, quando la pianta si prepara a una fase di riposo.

La gardenia è annoverata tra le piante acidofile, che amano cioè i terreni acidi come quelli impiegati nella coltivazione di rododendri e azalee.

Quale acqua usare per innaffiare

Se per innaffiare la pianta si usa acqua troppo calcarea, questo potrebbe provocare l’ingiallimento delle foglie. L’acqua utilizzata deve essere a temperatura ambiente e acidulata.

Si può farla bollire per togliere una parte del calcare e utilizzarla poi fredda mescolata a qualche goccia di aceto (vediamo come prepararla). Oppure acquistare i chelati di ferro e seguire con scrupolo le istruzioni della confezione, in modo da evitare che l’acqua calcarea impedisca la solubilità del ferro e ne impedisca la disponibilità per la pianta.

In particolare bisognerà stare attenti all’estate, quando con il caldo la gardenia dovrà essere bagnata più spesso. 

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1. È importante mantenere un buon grado di umidità anche vaporizzando spesso la chioma quando la pianta è priva di boccioli.

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2. In presenza dei fiori, invece, è meglio evitare di bagnarli, quindi si suggerisce di posizionare la pianta in un ampio sottovaso con argilla espansa da mantenere costantemente umida.

Le malattie più diffuse della gardenia

Qualche volta l’ingiallimento delle foglie o l’insorgere di altre macchie brunite, non è dovuto a un’errata coltivazione, ma all’insorgere di patologie parassitarie. Per verificare la presenza dei parassiti sulla gardenia fiorita, è importante un’osservazione scrupolosa delle pagine superiori e inferiori delle foglie, anche con l’ausilio di una lente di ingrandimento se fosse necessario. Sarà possibile scoprire l’eventuale presenza delle malattie più comuni per la gardenia: funghi, cocciniglia e ragnetto rosso.

Le malattie fungine provocano sul fogliame macchie e muffe solitamente individuabili anche a occhio nudo. Se il problema non è l’eccesso d’acqua, la lotta preventiva e curativa si effettua con anticrittogamici per piante da interno a base di rame o più specifici.

La cocciniglia è un insetto che si mostra come piccoli scudi cerosi biancastri attaccati alle foglie e ai fusti. Si può eliminare strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcol oppure con risciacqui con sapone di Marsiglia o con più specifici oli minerali.

Il ragnetto rosso è un acaro parassita che si manifesta macchiettando le foglie di giallo. Poi la foglia assume una colorazione bronzea e secca. Si manifesta solo in ambienti troppo caldi e asciutti. Si può allontanare mantenendo costante la nebulizzazione intorno all’apparato aereo della pianta, creando un conseguente tasso più elevato di umidità, e pulendo il fogliame con acqua e sapone di Marsiglia; si faccia solo molta attenzione a rimuovere tutte le tracce di sapone a fine operazione.

Perché i boccioli della gardenia non si aprono?

La Gardenia può essere colpita da alcune tipiche patologie; le principali fanno sì che i boccioli non si aprano, le foglie ingialliscano e cadano e le foglie si macchino. La causa principale, in genere, è la mancanza di umidità.

Se la pianta è stata acquistata da poche settimane, la mancata apertura dei boccioli è dovuto principalmente alla grande differenza di umidità ambientale tra il vivaio e la casa che è di solito è molto asciutta. Nei vivai sono presenti grandi vasche piene di acqua che permettono una lenta e costante evaporazione, oltre a questo, la presenza di molte piante vicine crea un clima più simile a quello di una foresta pluviale molto diverso da quello presente in casa.

Se la pianta è in casa già da tempo occorre prestare attenzione all’esposizione e all’umidità e seguire molto dettagliatamente quanto riportato nei consigli di coltivazione sopra riportati; potrebbe essere in pieno sole, esposizione da evitare oppure essere stata collocata all’ombra e con troppa acqua.

Se la pianta è stata spostata all’aperto, forse è esposta alla luce: deve stare in una zona ombrosa ma non esposta ai venti.

Come mantenere la gardenia fiorita in vaso anche in inverno

La fioritura spontanea per la maggior parte delle specie avviene da marzo in poi, ma esiste una varietà che fiorisce d’inverno: è Gardenia jasminoides ‘Veitchiana’.

La posizione giusta del vaso

Per il benessere della pianta in casa è fondamentale alloggiare il vaso della gardenia fiorita sempre in un luogo luminoso ma lontano dall’irraggiamento diretto e da correnti d’aria o fonti puntuali di calore come stufe o caloriferi.

mantenere gardenia lontano dall'irraggiamento solare e fonti di calore dirette in inverno

Si mantenga il vaso di gardenia in luogo luminoso lontano dall’irraggiamento solare, e da fonti dirette di calore.

La giusta umidità per la gardenia in casa in inverno

La gardenia fiorita ha estrema necessità di un ambiente umido, ma non è facile trovare il giusto grado. Se è troppo secco si ottiene l’ingiallimento delle foglie e la caduta dei fiori, se è troppo umido (a causa di un’eccessiva irrorazione dell’apparato aereo e radicale) possono subentrare marciumi e altre malattie.

Per evitare problemi con la gardenia fiorita, mantieni umidità intorno al vaso riempiendo il sottovaso con uno strato di argilla o ghiaia di 2-3 cm che consenta di lasciare una riserva d’acqua costante il cui livello non arrivi a diretto contatto con il vaso stesso.

Per evitare problemi con la gardenia fiorita, mantieni umidità intorno al vaso riempiendo il sottovaso con uno strato di argilla o ghiaia di 2-3 cm che consenta di lasciare una riserva d’acqua costante il cui livello non arrivi a diretto contatto con il vaso stesso.

Come potare la gardenia

La corretta potatura va eseguita dopo la fioritura. Per le specie più diffuse, Gardenia grandiflora e G. jasminoides, si deve operare nel periodo estivo.

Perché occorre potare

La gardenia ogni anno non richiede interventi di taglio importanti, ma una potatura minima. I motivi per cui si deve procedere sono diversi:
asportare i fiori appassiti che spesso non si staccano spontaneamente, ma rimangono attaccati alla chioma rendendo l’aspetto della pianta poco piacevole dal punto di vista estetico;
dare una forma ordinata alla chioma della pianta, rinfoltendola alla base e rendendola uniforme, sia nel caso di piante giovani sia per quelle adulte;
mantenere la pianta sana, eliminando eventuali rametti secchi o lesionati e arieggiando chiome eccessivamente fitte, che favoriscono la proliferazione di insetti, come le cocciniglie e malattie fungine, come la fumaggine (che si sviluppa sulla melata secreta dalle cocciniglie).

Due modalità di taglio della gardenia

La potatura viene eseguita una volta che la pianta ha terminato la sua fioritura, considerando che la gardenia fiorisce sui rami nuovi. Come sempre, è necessario utilizzare una forbice da potare dotata di lame ben pulite e affilate, per eseguire i tagli in maniera netta e priva di sfilacciature. È sempre consigliato, inoltre, indossare un paio di guanti per proteggere le mani. Innanzitutto si eliminano tutti i fiori appassiti che sono rimasti attaccati alla pianta recidendo alla base il peduncolo. Una volta ripulita la pianta dai residui della fioritura, si decide se è il caso di procedere con una semplice cimatura, oppure con una potatura più decisa.

La cimatura
Nel caso di piante giovani o di piante adulte con chioma regolare e uniforme, può bastare una cimatura: si raccorciano tutti quei rametti sporgenti, che fuoriescono dalla forma della pianta.

cimatura gardenia

Un intervento deciso di potatura
Nel caso di piante adulte che presentino una forma disordinata, con chiome troppo “vuote” o, al contrario, troppo folte, con rami allungati e spogli con foglie rade, si procede a tagli più decisi. Questo tipo di potatura andrà eseguito ogni 2-3 anni, in base alle condizioni in cui versa la pianta. Si procede accorciando buona parte dei rami, a volte anche più della metà. Così facendo, la pianta verrà stimolata a emettere germogli laterali e si rinfoltirà grazie a nuovi rametti e foglie. Le parti tagliate potranno essere usate per moltiplicare la pianta per talea. 

potatura gardenia

L’importanza di acqua e concime

La gardenia è una pianta acidofila che andrebbe bagnata solo con acqua poco calcarea oppure acidulata (vediamo come prepararla). La fioritura comporta per la pianta un dispendio di nutrienti che deve essere reintegrato con l’apporto di concime specifico per acidofile. Se, poi, si interviene con la potatura decisa, un apporto regolare prima, durante e dopo la fioritura, fino al taglio, è ancora più importante per dare forza e nutrimento in un momento di difficoltà della pianta.

Moltiplicare gardenia in vaso

Questa splendida pianta ornamentale può essere riprodotta adesso tramite talea: si tratta di un metodo molto facile ma non bisogna avere fretta perché i fiori si vedranno solo dopo tre anni.

La moltiplicazione della gardenia avviene principalmente per talea nel mese di settembre, dopo la fioritura.

Prelevare talee di gardenia lunghe 8-10 con un paio di forbici ben affilate e disinfettate oppure un coltellino da innesto

1. Prelevare talee di gardenia lunghe 8-10 con un paio di forbici ben affilate e disinfettate oppure un coltellino da innesto, per evitare sfilacciature dei tessuti. Togliere le foglie basali.

Spolverare la base delle talee delle gardenie in ormone radicante per accelerare la radicazione

2. Spolverare la base delle talee delle gardenie in ormone radicante per accelerare la radicazione.

inserire tre talee di gardenia in un contenitore (vaso o cassetta) contenente una miscela formata da torba e sabbia

3. Successivamente inserire tre talee di gardenia in un contenitore (vaso o cassetta) contenente una miscela formata da torba e sabbia grossolana di fiume, in parti uguali. Compattare delicatamente il terriccio con il palmo della mano.

Ricoprire con un foglio di plastica trasparente le piantine di gardenia e collocare all’ombra

4. Ricoprire con un foglio di plastica trasparente le piantine di gardenia e collocare all’ombra meglio se a una temperatura intorno ai 20- 25 °C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le foglioline, con acqua a temperatura ambiente).

 

Quando compaiono i primi germogli di gardenia

Togliere ogni giorno la plastica, controllare l’umidità del terreno ed eliminare la condensa che si forma. Quando compaiono i primi germogli, la radicazione delle talee è avvenuta. Allora togliere la plastica e collocare il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura. Una volta che le talee sono avranno prodotto nuovi getti vigorosi, trapiantare nel vaso definitivo. Le piante nate dalle talee, fioriscono dopo 3 anni.

L’ambiente migliore

La gardenia ha bisogno di molta luce, ma non troppo diretta. In appartamento deve essere posizionata nei punti più intensamente illuminati, evitando però il contatto diretto con i raggi solari o con fonti di luce artificiale che causano decolorazioni e ingiallimenti delle foglie, ma, soprattutto, disseccamento dei fiori e blocco della fioritura. Anche nei luoghi molto ombreggiati la gardenia, particolarmente durante la fase di fioritura, soffre molto: la scarsità di luce causa deperimento della vegetazione e minore produzione dei fiori, che risultano più piccoli e scarsamente profumati. Le posizioni in ombra, associate a un eccesso di irrigazione, possono inoltre far insorgere malattie difficilmente debellabili. La gardenia non ama ambienti troppo caldi: la temperatura ottimale di crescita è compresa tra 20 e 22 °C. Tuttavia soffre il freddo e va incontro a rapido deperimento se esposta per periodi anche non troppo lunghi a temperature di 14-15 °C.

Il rinvaso della gardenia

Le piante vanno rinvasate tra aprile e marzo se si notano nuove radici fuoriuscire dal foro di scolo utilizzando un terriccio specifico per piante acidofile, molto torboso. Quelli in commercio sono generalmente così composti: 50 % torba bruna o bionda; 30 % terriccio universale per piante d’appartamento; 20% terriccio di foglie di bosco finemente sminuzzato. Il substrato deve essere dotato di buona fertilità, poroso, privo di elementi pesanti e troppo argillosi che causano il ristagno idrico e conseguenti marciumi radicali. Per renderlo più leggero può essere utile l’aggiunta di piccoli grani di pietra pomice. Sempre per favorire il veloce drenaggio dell’acqua in eccesso, sul fondo del nuovo vaso, prima del terriccio, porre un leggero strato di ghiaietto fine o argilla espansa.

La gardenia all’aperto

Solo nelle regioni costiere a clima invernale mite le gardenie possono essere coltivate per tutto l’anno all’aperto, purché al riparo di muri o di arbusti sempreverdi. In questo caso il terreno deve essere molto fertile, leggero, facilmente lavorabile e soprattutto senza ristagni di acqua. Vanno evitati i terreni argillosi troppo compatti e, all’opposto, quelli troppo sabbiosi. Aggiungere ogni anno in primavera abbondanti quantitativi di torba per mantenere acido il suolo.

Come aiutare la gardenia a fiorire

Quando si acquista è rigogliosa ma dopo un anno in appartamento può mostrare segnali di “stanchezza”: ecco come aiutarla.

Fiori per due mesi

In appartamento, la fioritura spontanea delle piante che sopravvivono di anno in anno, comincia a fine marzo-inizio aprile, è scalare e generalmente dall’apertura del primo fiore sino all’ultimo possono trascorrere anche due mesi (fino a giugno-luglio). Nelle serre di coltivazione, con opportune tecniche di forzatura, si trovano però piante fiorite fino ad ottobre.

Una pianta in buone condizioni di crescita, alta circa 40 centimetri, può produrre anche 30-40 fiori nel corso di un anno: inizialmente sono di colore bianco-candido, poi virano verso il panna e, a completo appassimento sulla pianta, sono giallognoli.

L’asportazione dei fiori in fase di appassimento favorisce la veloce apertura di nuovi boccioli fiorali. Anche l’eliminazione dei boccioli piccoli o malformati favorisce la migliore fioritura di quelli rimanenti. I fiori, recisi in fase di pre-apertura e posti in acqua, si schiudono facilmente, anche se la loro durata è piuttosto limitata (3 – 4 giorni).

Gli interventi di stagione, a partire dal concime

A partire dagli inizi di marzo, gli esemplari tenuti in casa e ormai prossimi alla ripresa vegetativa devono essere sottoposti ad accurati interventi manutentivi per favorire la crescita e una fioritura abbondante e di qualità.

La gardenia è moderatamente esigente riguardo agli elementi nutritivi. Le piante acquistate in fase di inizio fioritura, essendo appena uscite dai luoghi di coltivazione, sono concimate a sufficienza per i momenti iniziali della fioritura. Le piante che abbiamo in casa da tempo adesso vanno sottoposte a una prima concimazione con un concime specifico per piante acidofile (ricco in fosforo, potassio, ferro e zinco), preferibilmente liquido, più facile da assimilare di quello solido; così si può prolungare la permanenza del fiore sulla pianta e si possono avere fiori più grandi e profumati. Una seconda concimazione va effettuata una volta che ha preso avvio la fioritura (indicativamente in aprile), al fine di assicurare una produzione fiorale continua e di qualità. Durante il periodo estivo le fertilizzazioni dovranno essere effettuate un volta ogni circa 30-40 giorni, al fine di stimolare una regolare formazione dei boccioli fiorali che si apriranno nella primavera successiva.

Pochi cambi di vaso per avere tanti fiori

La gardenia non richiede contenitori eccessivamente capienti, tuttavia dopo 3-4 anni le piante possono mostrare sintomi di sofferenza, evidenziata da ridotto sviluppo vegetativo e scarsità di fioritura. In questi casi è consigliabile, in marzo, prima del risveglio, effettuare un cambio di vaso: con tale intervento, oltre a dare più spazio alle radici, si rinnova il substrato di coltivazione, sostituendolo con uno molto più fertile.

Potature primaverili

La gardenia è una pianta che sopporta molto bene i tagli. Gli interventi che si eseguono in primavera, prima della ripresa vegetativa, servono a eliminare i polloni presenti sul colletto oppure a ringiovanire la pianta.

La spollonatura è la recisione dei germogli (detti polloni) che compaiono sul colletto in piante molto legnose, quindi vecchie. Questi sottraggono sostanze nutritive che invece devono essere veicolate dalle radici verso i rami più giovani, quindi più produttivi.

La potatura di ringiovanimento consiste nell’asportazione di porzioni secche o deperite, che hanno prodotto fiori l’anno precedente ma ormai prive di vitalità e nel rimodellamento della chioma con l’asportazione di parti esuberanti o troppo vigorose. Dai tagli di potatura si formeranno nuovi ricacci, che daranno fiori a partire dalla tarda primavera. Può essere effettuata anche sulla parte sotterranea, in concomitanza di un cambio di vaso, accorciando o eliminando le radici putride o deformate.

Risolvere tre problemi comuni della gardenia

1. Le foglie ingialliscono nello spazio compreso tra le nervature?

È la “clorosi ferrica”, cioè carenza di ferro, frequente in substrati calcarei, con persistenti ristagni idrici o quando la pianta è in vaso con terriccio vecchio. Se non si interviene subito la pianta rallenta la crescita e le nuove foglie, già ingiallite, diventano biancastre e seccano.

RIMEDI: distribuire nel substrato prodotti ricchi in ferro, in polvere o liquidi (solfato di ferro, ferro chelato); arricchire il substrato con torba; non eccedere con l’irrigazione; bagnare con acqua non calcarea.

2. I fiori sono pochi e le foglie più vecchie ingialliscono in modo uniforme?

Se la pianta presenta questi sintomi, si formano pochi fiori e di dimensione inferiore al normale, potrebbe trattarsi di carenza di azoto. È frequente in piante vecchie, trascurate e poco concimate.

RIMEDI: alternare concimi liquidi ricchi in azoto (2-3 interventi al massimo) a fertilizzanti specifici per acidofile.

3. Le foglie più giovani seccano lungo i margini e appaiono più piccole?

È certamente carenza di potassio.

RIMEDI: distribuire nel substrato prodotti specifici per acidofile, che generalmente contengono adeguati livelli di potassio.

 

Piante in vaso dalla a alla z

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