Coltivare il ciclamino in vaso sul balcone

Facile da coltivare, di prezzo contenuto e disponibile in tanti colori e dimensioni, il ciclamino, Cyclamen persicum e suoi ibridi, è molto apprezzato per decorare le fioriere da tenere all'aperto sul balcone o in terrazzo. Vediamo a quali piante accostarlo e come farlo durare fino al prossimo anno.

Mauro Cavagna
A cura di Mauro Cavagna, Anna Zorloni
Pubblicato il 21/12/2022 Aggiornato il 21/12/2022
ciclamino in vaso sul balcone

È  la pianta fiorita più popolare e diffusa dell’inverno per gli sgargianti colori dei suoi fiori che variano dal bianco al rosso virando per le varie sfumature di rosa e viola. Il ciclamino dei fioristi, Cyclamen persicum è, grazie alla sua proverbiale resistenza al freddo, l’indiscusso protagonista delle fioriere del terrazzo, meglio se accompagnato da altre piante, così da creare un effetto rigoglioso.

Il ciclamino si sviluppa da tuberi sotterranei, quindi è a tutti gli effetti una pianta “bulbosa” reperibile in commercio per buona parte dell’anno, anche se gli esemplari più belli e ricchi di fiori si trovano in epoca autunno-invernale.

Coltivare il ciclamino è facile e se viene curato bene può vivere anche 4-5 anni e ogni anno riprendere a produrre fiori, seppur in numero via via minore. La fioritura è continua anche per due mesi e può produrre 30 – 40 fiori.

La variabilità di dimensione delle piante in commercio (da un’altezza media di 30-40 cm degli esemplari normali, sino ai 12-15 cm delle varietà “mini”) facilità la sua collocazione in spazi di differente ampiezza e rende questa specie fiorita estremamente versatile nell’utilizzo sia in casa che all’aperto.

Quanta luce vuole il ciclamino in vaso?

Il ciclamino forma boccioli fiorali prevalentemente da settembre a febbraio-marzo: durante tale periodo la pianta vuole molta luce, ma non troppo diretta. L’ambiente luminoso permette che i fiori si mantengano a lungo in pianta, conservando la tonalità di colore. In primavera e in estate, periodi nei quali la pianta mostra solo foglie, coltivare il ciclamino in posizione ombreggiata, possibilmente all’aperto.

Dove si tengono i ciclamini in inverno

Quella ottimale per coltivare il ciclamino durante il periodo di fioritura non dovrebbe superare i 15-16°C. Tuttavia è una pianta resistente (soprattutto le varietà “mini”) alle basse temperature (può sopportare senza danni anche pochi gradi sopra lo zero) e durante il periodo autunno e inverno può essere collocata anche all’aperto: nelle regioni a clima invernale mite in piena terra per realizzare aiuole decorative, nelle altre regioni in vasi o fioriere, sul balcone o terrazzo, protetto dalle piogge e dalle nevicate. Negli ambienti interni dovrebbe essere inoltre garantito un buon ricircolo di aria, indispensabile per evitare la formazione di marciumi.

 Che terriccio usare per il ciclamino?

Per coltivare il ciclamino serve un substrato leggero e poroso, che faciliti un ottimo e veloce drenaggio dell’acqua in eccesso. Deve essere inoltre dotato di buona fertilità, capace di assicurare stabile e duraturo nutrimento ed avere un valore di pH intorno a 6. In commercio esistono terricci già preparati che hanno la seguente composizione indicativa: 50% terra di foglie di faggio; 40% torba bruna o bionda, piuttosto grossolana; 10% sabbia di fiume. Per renderlo più leggero è utile l’aggiunta di piccoli grani di argilla espansa o di pietra pomice.

Quante volte si bagna il ciclamino

Per coltivare il ciclamino serve rigorosamente l’alternanza di asciutto e umido: il peggior nemico è un substrato sempre bagnato, in grado di far marcire rapidamente i tuberi. Si deve irrigare solo quando il substrato inizia ad asciugare in superficie. L’acqua va aumentata durante la fioritura, fase durante la quale un’eccessiva secchezza del substrato può impedire la schiusura dei fiori e far appassire precocemente quelli già aperti. Le irrigazioni vanno ridotte nel periodo successivo alla fioritura, quando la pianta ha solo foglie e, pur mantenendo sempre vitale l’apparato fogliare, si prepara a una fase di riposo.

Che concime usare per il ciclamino

Generalmente le piante acquistate in fase di inizio fioritura, essendo appena uscite dai luoghi di coltivazione, sono concimate a sufficienza per i momenti iniziali della fioritura. Il ciclamino è discretamente esigente per quanto riguarda le concimazioni ma solo durante il periodo di fioritura, periodo durante il quale è opportuno somministrare ogni 12-15 giorni una modesta quantità di concime liquido specifico per piante fiorite da interno (ricco in fosforo e potassio e scarsamente dotato in azoto). Sospendere le concimazioni al termine della fioritura e riprenderla, verso fine estate, non appena i boccioli fiorali iniziano a ingrossarsi.

Come si moltiplicano i ciclamini

Si propagano tramite semina, tra luglio e settembre: i semi vanno posti in vasetti con terriccio torboso finemente setacciato, mantenuti a una temperatura di 18-24°C, in luogo ombroso e regolarmente nebulizzati. Nelle condizioni ottimali germinano in 5-6 settimane e trascorrono circa 12-15 mesi dalla semina sino alla piena fioritura delle piante. È possibile, anche se poco diffusa, la moltiplicazione tramite divisione dei tuberi in epoca primaverile: ogni tubero va diviso in 2-3 porzioni, ciascuna dotata di almeno 1-2 gemme e messa a dimora in vasetti singolarmente.

Ciclamino, gli errori da evitare

I ciclamino soffre generalmente più per errate posizioni e inappropriate cure colturali che per l’attacco di parassiti. Le più comuni sono:

Troppa luce

I raggi solari diretti, quando le piante sono all’aperto, o fonti di intensa luce artificiale, quando all’interno, possono facilmente causare decolorazioni e ingiallimenti delle foglie, ma, soprattutto, appassimento temporaneo dei fiori, sino ad arrivare, nei casi più gravi, al disseccamento dei petali.

Eccesso di temperatura

Temperature molto alte durante la fioritura, quali quelle degli impianti di riscaldamento costantemente al di sopra dei 20°C, determinano formazione di fiori piccoli, sbiaditi e di scarsa durata in pianta, con piccioli esili, molto allungati e ricurvi in modo anomalo. Nei casi più gravi si assiste all’apertura verso l’esterno della rosetta di foglie.

Poca luce

Se c’è poca luce nel periodo autunno-invernale di emissione dei fiori, il ciclamino rallenta o blocca completamente la fioritura e mostra un fogliame tenero e decolorato.

Come rimediare agli errori

Per risolvere i problemi di origine ambientale è indispensabile, alla prima comparsa dei sintomi, ripristinare velocemente le condizioni di luce e temperatura ottimali per il ciclamino. Interventi tardivi o errati sono insufficienti a recuperare in modo soddisfacente il tipico aspetto del ciclamino. Per esempio irrigare abbondantemente un ciclamino che soffre per eccesso di temperatura non risolve il problema, anzi ne crea un altro, ovvero il marciume del tubero, non più in grado di smaltire l’eccesso di acqua.

Quanti tipi di ciclamino esistono

Il genere Cyclamen comprende una ventina di specie perenni, provenienti da diversi tipi di habitat. Tre sono quelle più diffuse:

-Cyclamen europaeum, presente nei boschi delle regioni del Centro Europa e del Centro-Nord Italia, alto non più di 12-15 centimetri, ha fioritura estiva colore carminio intenso, molto profumata.

-Cyclamen neapolitanum, spontaneo nei boschi dell’Italia meridionale e nelle isole maggiori, ha fioritura tardo estiva-autunnale, con fiori dal bianco al rosa-lilla.

-Cyclamen persicum. La denominazione persicum non indica una zona di origine (Persia, oggi Iran), ma si riferisce alla sua provenienza mediorientale (Cipro,Turchia, Siria, Libano e Israele), dove cresce nelle zone boscose alle pendici dei monti, in terreni ombreggiati e fiorisce da fine inverno a fine primavera. Dal Cyclamen persicum hanno avuto origine, tramite lavori di incrocio e selezione, le varietà ibride coltivate, attualmente numerosissime, con fiori di dimensioni variabili e colore diverso, ad esclusione del giallo e del celeste.

La fioriera con ciclamini resistente al freddo

Se si desidera decorare il terrazzo con fioriere dai colori brillanti, basta accostare alcune piante di ciclamini con mini conifere e cavoli ornamentali. 

I cavoli ornamentali fanno parte della famiglia delle Brassicaceae e vengono coltivati prevalentemente a scopo decorativo, dove il freddo sia pungente, dal momento che è proprio il calo di temperatura a rendere i suoi colori più vivaci. Il cavolo ornamentale è una pianta rustica compatibile con tutte le tipologie di terreno purché ben drenato ma capace di mantenere l’umidità, esattamente come il ciclamino. Non teme le gelate e può tranquillamente essere ubicato in una zona esposta del terrazzo.

Le conifere nane, come Juniperus chinensis, Pino mugo ‘Gnom e molte altre, sono adatte a chiudere una composizione con i ciclamini ma, per quanto non patiscano il clima rigido, le radici andranno protette perché più fragili in un pane di terra limitato come quello del vaso in comune con altre piante. Basterà preservarle con una buona pacciamatura di corteccia oppure di paglia.

La fioriera con ciclamini per i balconi riparati

Per gli spazi protetti, le piccole serre oppure per lo spazio accanto alla parete di casa del balcone, dove non arriva il vento né il freddo, si suggerisce la fioeiera con ciclamini, Calocephalus ed Heuchera. 

Calocephalus brownii,  si presta alla coltivazione in vaso e sopporta le basse temperature ma non quelle molto al di sotto dello zero: è adatto a una fioriera ubicata in un luogo non troppo esposto. Calocephalus brownii è un arbusto decorativo tutto l’anno, particolarmente apprezzato d’inverno per il suo apparato fogliare verde grigio quasi argenteo.

Heuchera ha foglie grandi e palmate, dai margini frastagliati e ricoperte da una morbida peluria; il colore varia dal verde chiaro al rosso mattone bruno. In particolare, la varietà Heuchera ‘Can Can’ ha le foglie frastagliate sfumate di viola argento e grigio che richiamano perfettamente sia i ciclamini che le Calocephalus.

ciclamini sul balcone

Le due fioriere proposte e la loro collocazione sul terrazzo.
La prima, con ciclamini, Calocephalus brownii ed Heuchera (1) andrà sistemata in una zona più riparata che prenda il sole durante il giorno, ma non sia troppo esposta durante la notte, specialmente in quelle zone dove l’inverno è rigido.
La fioriera con ciclamini, cavolo ornamentale e la piccola conifera (2) potrà essere esposta in zone anche meno riparate.

Da piantare insieme al ciclamino: l’edera 

Anche altre piante si prestano ad essere inserite nella fioriera accanto al ciclamino. In particolare si possono accostare agli elegantissimi ciclamini a fiore bianco, alcune edere (Hedera helix). Le piantine di edera, caratterizzate da portamento ricadente, svolgono ottimamente la funzione sia di riempimento del vaso, sia di copertura dello stesso, lasciando in primo piano i ciclamini. Per vedere come fare e quale edera scegliere, vedere l’articolo “Sul balcone, la cassetta fiorita con edera e ciclamini”.

Come mantenere i ciclamini per l’anno successivo? 

A febbraio, l’aspetto dei ciclamini comincia a deperire: appaiono i primi fiori appassiti e disordinati, e a breve cadranno tutti; le foglie sono rade, in parte già ingiallite o secche. Per cercare di far durare i ciclamini ancora, almeno fino a fine marzo, adesso occorre intervenire. Quando i vecchi fiori appassiscono, occorre eliminarli per fare posto ai nuovi boccioli si sviluppano dalla base e si allungano sopra le foglie fino ad aprirsi e sostituire i fiori vecchi. Quando in primavera la vegetazione diventerà tutta secca, basta spostare le piante e aspettare settembre, quando si ripresenteranno le prime foglie.  Per sapere tutto su come conservare i ciclamini in vaso fioriti il più a lungo possibile, si veda il pezzo “Ciclamini in vaso fioriti fino a primavera”.

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