Ciclamino: cura e coltivazione sul balcone

Il ciclamino, Cyclamen persicum e suoi ibridi, è una pianta molto apprezzata per decorare le fioriere da tenere all'aperto sul balcone o in terrazzo. Vediamo le cure di cui necessita.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 02/11/2023Aggiornato il 05/07/2024
Ciclamino: cura e coltivazione sul balcone

Il ciclamino, rappresentante del genere Cyclamen, è una pianta ornamentale che conquista con la sua fioritura autunnale e invernale. Tra le 20 e 30 specie del genere, il Cyclamen persicus o Ciclamino di Persia è il più popolare. Con origini nelle regioni orientali del Mediterraneo e dell’Asia Minore, il ciclamino decora i giardini italiani con i suoi petali variopinti. Senza dubbio, è la pianta fiorita più popolare e diffusa dell’inverno proprio per gli sgargianti colori dei suoi fiori che variano dal bianco al rosso virando per le varie sfumature di rosa e viola. Il Cyclamen persicus è, grazie alla sua proverbiale resistenza al freddo, l’indiscusso protagonista delle fioriere dei terrazzi invernali, meglio se accompagnato da altre piante, così da creare un effetto rigoglioso.

Caratteristiche principali del ciclamino

Questo fiore, grazie alle sue foglie cuoriformi e fiori di vari colori, è un’aggiunta ideale sia per gli interni che per gli esterni. Le sue tonalità vanno dal bianco, al rosa, al fucsia, offrendo diverse opzioni estetiche. La sua radice tuberosa e i petali rivolti verso l’alto lo rendono distintivo.

Il ciclamino si sviluppa da tuberi sotterranei, quindi è a tutti gli effetti una pianta “bulbosa” reperibile in commercio per buona parte dell’anno, anche se gli esemplari più belli e ricchi di fiori si trovano in epoca autunno-invernale.

Coltivare il ciclamino è facile e se viene curato bene può vivere anche 4-5 anni e ogni anno riprendere a produrre fiori, seppur in numero via via minore. La fioritura è continua anche per due mesi e può produrre 30-40 fiori.

La variabilità di dimensione delle piante in commercio (si varia da un’altezza media di 30-40 cm degli esemplari normali, sino ai 12-15 cm delle varietà “mini”) facilità la sua collocazione in spazi di differente ampiezza e rende questa specie fiorita estremamente versatile nell’utilizzo sia in casa che all’aperto.

Come coltivare il ciclamino in balcone: semina, dimensioni vaso e come innaffiare

La semina si svolge principalmente tra primavera ed inizio estate, ma anche in autunno è possibile. I semi sono minuscoli e mescolarli con sabbia garantisce una distribuzione uniforme. Quando si semina, è importante che i semi siano leggermente pressati sul terreno, non sepolti, poiché richiedono luce per germinare.

Dopo la semina, il terreno deve rimanere umido. Usare un foglio di plastica o un sottovaso può aiutare a mantenere l’umidità giusta. La germinazione potrebbe richiedere settimane o mesi. Una temperatura di 15-16 °C è ideale in questa fase.

Questa informazione è molto importante, perché se si decide di coltivarlo in vaso, il gelsomino va posizionato in un luogo dove la temperatura non superi quella indicata ed è importante che sia lontano dalla luce diretta del sole. Nonostante, come detto, sia possibile anche in autunno, è preferibile seminare i semi tra luglio e settembre, miscelati con sabbia e terriccio.

Per i ciclamini in vaso, è essenziale mantenere un ambiente fresco e ben ventilato. L’irrigazione dovrebbe essere moderata ma regolare. Durante la fioritura, concimare ogni due settimane favorisce una crescita sana. Con una cura costante, i ciclamini in vaso possono durare da uno a due anni. Essendo perenni, possono sopravvivere molti anni in condizioni favorevoli.

Come scegliere il vaso giusto

Ogni fiore vuole il suo vaso. Dimensioni e forma del contenitore possono infatti aiutare la crescita del fiore. Per il ciclamino, è meglio scegliere vasi larghi e poco profondi, che andranno poi posizionati in un’area semiombreggiata.

Durante la stagione estiva, il ciclamino entra in una fase di riposo, quindi non bisogna allarmarsi se si nota un rallentamento nella crescita.

Quanta luce vuole il ciclamino in vaso? Ombra e luce

Il ciclamino forma boccioli fiorali prevalentemente da settembre a febbraio-marzo: come anticipato, durante tale periodo la pianta vuole molta luce, ma non troppo diretta. L’ambiente luminoso permette che i fiori si mantengano a lungo in pianta, conservando la tonalità di colore. In primavera e in estate, periodi nei quali la pianta mostra solo foglie, è preferibile coltivare il ciclamino in posizione semi-ombreggiata, possibilmente all’aperto.

Come e quando innaffiare il ciclamino sul balcone

Si tratta di una pianta che ama l’umidità, ma detesta l’acqua in eccesso. Per coltivare il ciclamino, quindi, serve rigorosamente l’alternanza di asciutto e umido: il peggior nemico è un substrato sempre bagnato, in grado di far marcire rapidamente i tuberi. Si deve irrigare solo quando il substrato inizia ad asciugare in superficie. Perciò, al fine di garantirle una vita lunga e rigogliosa, bisogna assicurarsi di fornire un’irrigazione costante ma moderata, evitando l’acqua stagnante che può provocare marcescenza e malattie fungine.

L’acqua va aumentata durante la fioritura, fase durante la quale un’eccessiva secchezza del substrato può impedire la schiusa dei fiori e far appassire precocemente quelli già aperti. Le irrigazioni vanno ridotte nel periodo successivo alla fioritura, quando la pianta ha solo foglie e, pur mantenendo sempre vitale l’apparato fogliare, si prepara a una fase di riposo.

Dove si tengono i ciclamini in inverno

Il ciclamino è una pianta resistente (soprattutto le varietà “mini”) alle basse temperature (può sopportare senza danni anche pochi gradi sopra lo zero) ma si consiglia di mantenere quella ottimale che non dovrebbe superare i 15-16°C. In generale durante il periodo autunno e inverno può essere collocata anche all’aperto, ma bisogna star al clima del territorio:

  • Regioni a clima invernale mite: può essere coltivato in piena terra per realizzare aiuole decorative;
  • Regione a clima invernale rigido: dovrebbe essere coltivato in vasi o fioriere, sul balcone o terrazzo, protetto da piogge e nevicate.

È bene ricordare che negli ambienti interni dovrebbe essere inoltre garantito un buon ricircolo di aria, indispensabile per evitare la formazione di marciumi.

Quale terriccio e concime usare per il ciclamino

Per coltivare il ciclamino serve un substrato leggero e poroso, che faciliti un ottimo e veloce drenaggio dell’acqua in eccesso. Deve essere inoltre dotato di buona fertilità, capace di assicurare stabile e duraturo nutrimento ed avere un valore di pH intorno a 6.

In commercio esistono terricci già preparati che hanno la seguente composizione indicativa:

  • 50% terra di foglie di faggio;
  • 40% torba bruna o bionda, piuttosto grossolana;
  • 10% sabbia di fiume.

Per renderlo più leggero è utile l’aggiunta di piccoli grani di argilla espansa o di pietra pomice. Generalmente le piante acquistate in fase di inizio fioritura, essendo appena uscite dai luoghi di coltivazione, sono concimate a sufficienza per i momenti iniziali della fioritura.

Il ciclamino è discretamente esigente per quanto riguarda le concimazioni ma solo durante il periodo di fioritura, periodo durante il quale è opportuno somministrare ogni 12-15 giorni una modesta quantità di concime liquido specifico per piante fiorite da interno (ricco in fosforo e potassio e scarsamente dotato in azoto). Come anticipato nel paragrafo precedente, bisogna sospendere le concimazioni al termine della fioritura e riprenderla verso fine estate, non appena i boccioli fiorali iniziano a ingrossarsi.

Coltivare il ciclamino in orto

Mentre il ciclamino prospera meglio in ambienti ombrosi come vasi o aiuole, è possibile coltivarlo anche nell’orto evitando comunque l’esposizione diretta al sole. Bisogna anche prediligere per un’area semiombreggiata e utilizzare compost o letame per arricchire il terreno.

Ciclamino: moltiplicazione per seme e periodo

Si propagano tramite semina, tra luglio e settembre: i semi vanno posti in vasetti con terriccio torboso finemente setacciato, mantenuti a una temperatura di 18-24°C, in luogo ombroso e regolarmente nebulizzati.

Nelle condizioni ottimali germinano in 5-6 settimane e trascorrono circa 12-15 mesi dalla semina sino alla piena fioritura delle piante.

È possibile, anche se poco diffusa, la moltiplicazione tramite divisione dei tuberi in epoca primaverile: ogni tubero va diviso in 2-3 porzioni, ciascuna dotata di almeno 1-2 gemme e messa a dimora in vasetti singolarmente.

Coltivazione e cura del ciclamino: gli errori da non fare

Il ciclamino soffre generalmente più per errate posizioni e inappropriate cure colturali che per l’attacco di parassiti. Tra gli errori più comuni troviamo:

  1. Troppa luce: i raggi solari diretti, quando le piante sono all’aperto, o fonti di intensa luce artificiale, quando all’interno, possono facilmente causare decolorazioni e ingiallimenti delle foglie, ma, soprattutto, appassimento temporaneo dei fiori, sino ad arrivare, nei casi più gravi, al disseccamento dei petali.
  2. Eccesso di temperatura: temperature molto alte durante la fioritura, quali quelle degli impianti di riscaldamento costantemente al di sopra dei 20°C, determinano formazione di fiori piccoli, sbiaditi e di scarsa durata in pianta, con piccioli esili, molto allungati e ricurvi in modo anomalo. Nei casi più gravi si assiste all’apertura verso l’esterno della rosetta di foglie.
  3. Poca luce: Se c’è poca luce nel periodo autunno-invernale di emissione dei fiori, il ciclamino rallenta o blocca completamente la fioritura e mostra un fogliame tenero e decolorato.
  4. Protezione dalle correnti d’aria: se si ha posizionato il ciclamino all’aperto, occorre verificare che sia al riparo da correnti d’aria potenzialmente dannose. All’interno, invece, bisogna evitare di posizionarlo vicino a porte e finestre frequentemente aperte.

Come rimediare agli errori

Per risolvere i problemi di origine ambientale è indispensabile, alla prima comparsa dei sintomi, ripristinare velocemente le condizioni di luce e temperatura ottimali per il ciclamino. Interventi tardivi o errati sono insufficienti a recuperare in modo soddisfacente il tipico aspetto del ciclamino. Per esempio irrigare abbondantemente un ciclamino che soffre per eccesso di temperatura non risolve il problema, anzi ne crea un altro, ovvero il marciume del tubero, non più in grado di smaltire l’eccesso di acqua.

Quante tipologie di ciclamino esistono

Il genere Cyclamen comprende una ventina di specie perenni, provenienti da diversi tipi di habitat. Tre sono quelle più diffuse:

  • Cyclamen europaeum: presente nei boschi delle regioni del Centro Europa e del Centro-Nord Italia, alto non più di 12-15 centimetri, ha fioritura estiva colore carminio intenso, molto profumata. È ideale per zone ombreggiate e presenta fiori rosa carminio.
  • Cyclamen neapolitanum: sorge spontaneo nei boschi dell’Italia meridionale e nelle isole maggiori, tant’è che si tratta di sottotipo di ciclamino selvatico, ha fioritura tardo estiva-autunnale, con fiori dal bianco al rosa-lilla. Resistente e adatto al giardino, si riconosce per le foglie simili all’ederea e fiorisce tra agosto e novembre. È anche noto scientificamente con il nome di Cyclamen hederifolium.
  • Cyclamen persicum: la denominazione persicum (persiano) non indica una zona di origine (Persia, oggi Iran), ma si riferisce alla sua provenienza mediorientale (Cipro, Turchia, Siria, Libano e Israele), dove cresce nelle zone boscose alle pendici dei monti, in terreni ombreggiati e fiorisce da fine inverno a fine primavera. Dal Cyclamen persicum hanno avuto origine, tramite lavori di incrocio e selezione, le varietà ibride coltivate, attualmente numerosissime, con fiori di dimensioni variabili e colore diverso, ad esclusione del giallo e del celeste.

Da questi macrotipi, derivano alcuni sottotipi. Tra i più frequenti troviamo:

  • Ciclamino romano: fiorisce in primavera ed è caratterizzato da petali sottili e allungati di colore propora.
  • Ciclamino coum: questa varietà di ciclamino presenta fiori tozzi e foglie lucide, spesso con sfumature argentee.
  • Ciclamino cretese: noto anche come Cyclamen Creticum, anche questo tipo di ciclamino fiorisce in primavera e presenta fiori di un bianco brillante.
  • Ciclamino africano: originario dell’Algeria e del Marocco, presenta foglie grandi e fiori simili allo hederifolium, ovvero al ciclamino napoletano. 

Ciclamini selvatici: caratteristiche e fioritura

Il ciclamino selvatico, noto anche come ciclamino di bosco o hederifolium, abbellisce la natura con le sue foglie cuoriformi e i fiori eleganti che adornano l’autunno. Questo fiore è un vero e proprio gioiello della natura, capace di aggiungere un tocco di spontaneità e bellezza autentica dove prospera, siano essi giardini ombrosi o ricchi prati boschivi.

Questo tipo di ciclamino si caratterizza per le dimensioni dei fiori, abbastanza piccoli, di colore rosa tendente al viola. Tra i ciclamini selvatici più comuni, oltre a trovare il neapolitanum, il coum e l’europaeum citati nel paragrafo precedente, spicca anche il Cyclamen Cilicicum, che ha un’altezza che sfiora i 10 centimetri e si distingue per fiori sottili, di colore bianco o rosa, con base rossastra. La fioritura avviene durante la stagione invernale.

Cosa accostare ai ciclamini per una fioriera brillante e resistente al freddo

Se si desidera decorare il terrazzo con fioriere dai colori brillanti, può essere una buona idea quella di accostare alcune piante di ciclamini con mini conifere e cavoli ornamentali

I cavoli ornamentali fanno parte della famiglia delle Brassicaceae e vengono coltivati prevalentemente a scopo decorativo, dove il freddo sia pungente, dal momento che è proprio il calo di temperatura a rendere i suoi colori più vivaci. Il cavolo ornamentale è una pianta rustica compatibile con tutte le tipologie di terreno purché ben drenato ma capace di mantenere l’umidità, esattamente come il ciclamino. Non teme le gelate e può tranquillamente essere ubicato in una zona esposta del terrazzo.

Le conifere nane, come Juniperus chinensis, Pino mugo Gnom e molte altre, sono adatte a chiudere una composizione con i ciclamini ma, per quanto non patiscano il clima rigido, le radici andranno protette perché più fragili in un pane di terra limitato come quello del vaso in comune con altre piante. Basterà preservarle con una buona pacciamatura di corteccia oppure di paglia.

Inoltre, come abbiamo già scritto in questo articolo, per creare un’elegante cassetta fiorita, un’ottima combinazione è rappresentata dai ciclamini bianchi accostati alle edere (Hedera helix). Le piantine di edera, caratterizzate da portamento ricadente, svolgono ottimamente la funzione sia di riempimento del vaso, sia di copertura dello stesso, lasciando in primo piano i ciclamini. Queste piante sono robuste, resistenti al freddo e alle malattie. Durante l’inverno, in vaso, necessitano di poche cure, ma in primavera i loro rami vanno potati. Esistono molte varietà di edera, diverse per foglie e colori. Le tipologie con foglie variegate nelle tonalità crema, come “Glacier” o “Marginata”, si abbinano perfettamente ai ciclamini bianchi, creando un connubio di colore e forma davvero affascinante.

La fioriera con ciclamini per i balconi riparati

Per gli spazi protetti, le piccole serre oppure per lo spazio accanto alla parete di casa del balcone, dove non arriva il vento né il freddo, si suggerisce la fioriera con ciclamini, Calocephalus ed Heuchera

Il Calocephalus brownii si presta alla coltivazione in vaso e sopporta le basse temperature ma non quelle molto al di sotto dello zero: è adatto a una fioriera ubicata in un luogo non troppo esposto. Calocephalus brownii è un arbusto decorativo tutto l’anno, particolarmente apprezzato d’inverno per il suo apparato fogliare verde grigio quasi argenteo.

La Heuchera ha foglie grandi e palmate, dai margini frastagliati e ricoperte da una morbida peluria; il colore varia dal verde chiaro al rosso mattone bruno. In particolare, la varietà Heuchera Can Can ha le foglie frastagliate sfumate di viola argento e grigio che richiamano perfettamente sia i ciclamini che le Calocephalus.

Le due fioriere proposte e la loro collocazione sul terrazzo.La prima, con ciclamini, Calocephalus brownii ed Heuchera (1) andrà sistemata in una zona più riparata che prenda il sole durante il giorno, ma non sia troppo esposta durante la notte, specialmente in quelle zone dove l’inverno è rigido.La fioriera con ciclamini, cavolo ornamentale e la piccola conifera (2) potrà essere esposta in zone anche meno riparate.

Le due fioriere proposte e la loro collocazione sul terrazzo.
La prima, con ciclamini, Calocephalus brownii ed Heuchera (1) andrà sistemata in una zona più riparata che prenda il sole durante il giorno, ma non sia troppo esposta durante la notte, specialmente in quelle zone dove l’inverno è rigido.
La fioriera con ciclamini, cavolo ornamentale e la piccola conifera (2) potrà essere esposta in zone anche meno riparate.

Come mantenere i ciclamini per l’anno successivo? 

A febbraio, l’aspetto dei ciclamini comincia a deperire: appaiono i primi fiori appassiti e disordinati, e a breve cadranno tutti; le foglie sono rade, in parte già ingiallite o secche. Per cercare di far durare i ciclamini ancora, almeno fino a fine marzo, adesso occorre intervenire. Quando i vecchi fiori appassiscono, occorre eliminarli per fare posto ai nuovi boccioli si sviluppano dalla base e si allungano sopra le foglie fino ad aprirsi e sostituire i fiori vecchi. 

Quando in primavera la vegetazione diventerà tutta secca, basterà spostare le piante e aspettare settembre, quando si ripresenteranno le prime foglie. È importante prestare particolari attenzioni e cure in modo da far durare i ciclamini fino a primavera.

Rinvaso e nutrizione

Quando arriva la primavera, e il ciclamino è in pausa dal suo ciclo vegetativo, è il momento perfetto per pensare al rinvaso. Bisogna assicurarsi che i bulbi siano interrati a una profondità di 8 cm e mantenuti distanziati di almeno 4 cm tra loro. Meglio optare per un terreno ben drenante per prevenire ristagni d’acqua nocivi.

A ogni modo, va specificato che il rinvaso non è sempre necessario. Tuttavia, quando si nota che le radici stanno diventando troppo fitte, è il momento di agire.

Durante i periodi di fioritura, si può alimentare il ciclamino ogni due settimane con un fertilizzante specifico, arricchito con fosforo, ferro e zinco.

Ciclamino in estate

Non ci si deve allarmare se durante i mesi estivi si nota un calo nella vitalità del ciclamino. La pianta entra semplicemente in una fase di riposo, perdendo fiori e foglie. Quindi, per mantenerla al meglio, è necessario spostarla o conservarla in un’area ombreggiata e interrompere la concimazione per questa fase. Anche l’irrigazione va ridotta.

Come sapere se il ciclamino non è in salute e sta morendo

Uno degli indicatori che qualcosa non va nella cura del ciclamino sono le foglie che cambiano colore. Se notate foglie viranti al giallo, potrebbe essere il campanello d’allarme di un’irrigazione non corretta o una carenza nutritiva nel terreno. Garantire una giusta quantità d’acqua e un terreno fertile, ben drenato, può ristabilire la salute del fiore.

Per preservare e rigenerare il ciclamino dopo la fioritura, infatti, è essenziale garantire luce e clima appropriati. L’eccesso d’acqua e calore possono seccare i fiori e ingiallire le foglie. Tuttavia, durante l’estate, il ciclamino entra in uno stato dormiente, consentendo alle radici di rafforzarsi per la prossima stagione. Ecco come curarlo:

  •  Riposizionarlo lontano dalla luce diretta in un luogo fresco.
  • Rimuovere foglie danneggiate e fiori secchi.
  • Anche se appare morto, con il freddo ritornerà in vita, poiché il suo tubero sopravvive sottoterra.

Durante l’estate, bisogna annaffiare raramente. Dall’autunno, invece, si deve tornare a esporre il fiore alla luce e innaffiarlo regolarmente, favorendo una nuova fioritura in inverno.

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