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8 idee semplici e fai da te per un centrotavola autunnale davvero originale, sfruttando il mix di colori e profumi che questa stagione porta con sé: sono proprio gli ingredienti caratteristici e le tonalità calde che tingono la natura in questo periodo ad aiutare nel rendere affascinante la tavola d’autunno . Una bella passeggiata nel bosco, a caccia di funghi e castagne, può essere l’occasione ideale per raccogliere fiori e foglie secche con cui assemblare scenografiche decorazioni autunnali per la tavola. Largo, quindi, a candele, pigne, piccoli ramoscelli, fiori di stagione come ortensie, calle e dianthus, foglie di liquidambar, ma anche a frutta e verdura come zucche, verza e castagne, fichi e uva: saranno proprio loro i protagonisti di tante romantiche idee per abbellire casa e stupire gli ospiti. Vediamo allora come realizzare un centrotavola autunnale a costo zero, o quasi.
1) Centrotavola autunnale con la zucca
Che autunno sarebbe senza zucca? La regina indiscussa della tavola di questa stagione non può mancare tra gli elementi decorativi con cui assemblare il nostro centrotavola e a lei spetta, ovviamente, il posto d’onore nella composizione, come propone Angela Mosciarelli di Janna Garden Design Milano in questo tutorial per un centrotavola commestibile.
Il focus attorno a cui disporre gli altri ingredienti è proprio quest’ortaggio e a farle compagnia, direttamente dall’orto, arrivano peperoncini, melanzane, prezzemolo e un particolarissimo vegetale simile a un cetriolo, dalla buccia bitorzoluta e il sapore amarissimo: l’ampalaya, molto amato nella cucina asiatica. Un’idea originale non solo perché siamo spessi abituati a pensare ai centrotavola come composizioni formate unicamente da fiori e foglie, ma anche perché commestibile: questo centrotavola autunnale con la zucca si può infatti smontare e trasformare in tante gustose ricette. Ecco allora come realizzarlo passo passo.
Occorrente
- una teglia rotonda diametro 36 cm, altezza 12 cm
- una zucca mantovana
- 6 piantine di peperoncini (Capsicum annuum) in vaso, 3 rossi e 3 arancioni
- 2 piante di violette in vaso
- 3 ampalaya (i frutti di Momordica charantia)
- 7 melanzane rosse di Rotonda DOP
- foglie di prezzemolo
- un vasetto in plastica, vuoto, diametro 5 cm
- un foglio di carta velina verde
- un foglio di plastica
Procedimento
La scelta del contenitore è importante. Noi abbiamo usato una grossa teglia in alluminio, perfetta per diversi motivi: è un elemento della cucina, ha una forma adatta alla composizione simmetrica e soprattutto ha bordi alti, che possono nascondere i vasetti di plastica di peperoncini e violette. Prima di cominciare, foderare il fondo della teglia con il foglio di plastica: servirà per non rovinarla con l’acqua.
Poi inserire i vasetti di peperoncini, alternando i colori, lungo il perimetro interno della teglia; in posizione opposta, aggiungere i due vasetti di violette: noi abbiamo scelto quelle a fiore piccolo di colore viola e arancione, per riprendere le tonalità della composizione. Quindi porre al centro il vasetto di plastica vuoto; deve essere messo all’ingiù perché servirà solo come supporto per l’elemento centrale, la zucca. Quindi si modella il foglio di carta velina verde.
Il foglio di carta velina verde deve essere arrotolato su se stesso, non troppo stretto, e posizionato nello spazio vuoto che si è creato tra piantine e vasetto centrale. I lembi terminali del cordone di carta vanno avvicinati, quasi chiusi a formare una corona attorno al vasetto. La carta deve avere la stessa altezza del vasetto: servirà da appoggio per non far sbilanciare la zucca.
Appoggiare la zucca sopra al vasetto rovesciato. È importante che le dimensioni della zucca chiudano visivamente lo spazio centrale. Quindi, prima di scegliere l’ortaggio (per colore e forma), valutate le dimensioni dell’area da coprire: se la teglia ha diametro 36 cm e i vasetti di 7 cm, lo spazio vuoto restante è di 22 cm. La nostra zucca deve avere un diametro non superiore a 20 cm e non inferiore a 15 cm.
Quando la zucca è stabile, occorre collocare tutti gli altri ingredienti. La particolare melanzana Rossa di Rotonda ha forma rotonda e diametro di 8-10 cm: quando è matura assume questo bel colore rosso-aranciato, mentre il sapore è identico agli ortaggi violetti. Le sette melanzane vanno collocate nello spazio rimasto vuoto tra il bordo della teglia e i vasetti.
Infine si sistemano i tre ampalaya, chiamati anche zucche amare, caratteristici per la buccia verde bitorzoluta e la forma allungata che termina con le punte rigide. Vanno posizionati un po’ sollevati. Poi si tagliano i gambi più duri del prezzemolo e si inseriscono le foglie verdi in tutte le zone che ci sembrano “vuote”.
Video tutorial per un centrotavola semplice con la zucca
La zucca è protagonista di questo centrotavola semplice d’autunno realizzato dalla redazione di Cose di Casa per questa stagione dell’anno, per portare in tutte le abitazioni i più bei colori dell’autunno pieno. Vediamo insieme come procedere.
Occorrente
- 1 piatto di 28 cm
- 1 mattonella di spugna per fiori freschi di 11 cm circa
- 1 ortensia bianco-verde
- una dozzina di crisantemi bianchi
- 16-18 piccoli crisantemi verdi
- 1 ramo di bacche arancioni di Pyracantha
- 1 piccola zucca ornamentale di 11 cm circa
- cesoie
- coltello dalla lama affilata
- bacinella con acqua
Procedimento
Anziché descrivere il procedimento, vi lasciamo qui un bellissimo video tutorial su come realizzare un centrotavola autunnale semplice con la zucca. Buona visione!
2) Centrotavola di stagione per un matrimonio
Non solo verdure dell’orto: la zucca si può facilmente abbinare a fiori e frutti per un centrotavola autunnale anche da matrimonio. I toni più caldi e i rosa più intensi, abbinati a colori brillanti come il verde acido e l’arancio, ci offrono infatti nuance inaspettate che ben si adattano a tingere e adornare con originalità il tavolo degli sposi.
Del resto, non è proprio una zucca incantata a fare capolino in una delle favole e delle storie d’amore più famose al mondo? A differenziare questo fai da te dal precedente, è anche il ruolo che la zucca assume nella composizione: non più un semplice elemento decorativo, ma vero e proprio contenitore che ospita pere, rose, crisantemi e il sempreverde pittosporo. Un modo sicuramente creativo per dare risalto all’ortaggio sinonimo di autunno.
Occorrente
- 1 zucca Iron Cap verde scuro brillante, circa 20 cm diametro
- 8 rose Maryo, arancio intenso, con stelo lungo
- 4 Chrysanthemum Prosecco di colore bianco
- 8 rametti di Hypericum Magical Pumpkin (iperico a bacca arancio sfumato)
- 8 rametti di Pittosporum a foglia variegata
- 4 pere Williams calibro 55+
- 4 punte di plastica per sostenere i fiori o altri stecchi robusti per sostenere il peso di una pera
- contenitore per liquidi
- coltellino da fioristi dalla lama affilata
- coltello dalla lama lunga
- tronchese in acciaio
Procedimento
Lasciar affondare la mattonella di spugna in un contenitore pieno di acqua. Con il coltello a lama lunga tagliare la parte superiore della zucca e svuotarla di filamenti e semi. Appoggiare la parte inferiore della zucca sulla spugna estratta dall’acqua, quindi tagliare a misura quest’ultima, lasciandola 2 cm più stretta della zucca.
Scegliere tra le rose quella con il ramo più dritto. Con il coltellino tagliare la corolla (lasciandole solo 3 cm di fusto) e tutte le altre foglie e rametti laterali. Poi inserire il fusto “nudo” al centro della spugna facendolo affondare nella zucca.
Il ramo di rosa deve fuoriuscire in alto per 3 o 4 cm, quanto basta per agganciare anche la parte superiore della zucca, come se fosse un cappello.
Ora si preparano e si inseriscono le decorazioni, avendo cura di lasciare libero il lato superiore della spugna e di riempire con la vegetazione solo le pareti laterali. Recidere con il coltellino i fusticini del Pittosporum a 4-5 cm e inserirli nella spugna distribuendoli come per formare un’onda, lasciandoli fuoriuscire un poco dal bordo. Tagliare a misura anche le rose ed eliminare le spine. Introdurle una per volta tra il Pittosporum, ben distanziate tra loro, facendo in modo che alcune corolle “guardino” verso il basso, altre verso l’alto con un’inclinazione a 45 gradi e altre siano poste frontalmente.
Tenendo una pera capovolta ben salda in una mano, inserirvi con attenzione la punta di plastica (come indicato nelle foto sopra). Con il tronchese tagliare la parte in eccesso. Occorre lasciare una lunghezza di 5-6 cm da poter inserire nella spugna. Mettere la punta in tutte le pere e poi agganciarle alla spugna con un’inclinazione differente, così da orientarle in modo diverso una dall’altra.
Tagliare i rametti del crisantemo a una lunghezza pari a quella delle rose e inserirli tra pere e rose, anch’esse a formare un’onda, come per il Pittosporum.
Tagliati i rametti di iperico, inserirli nella composizione vicino alle pere e dove serve per riempire e dare colore.
Per terminare, appoggiare la parte superiore della zucca sulla spugna, agganciandola alla punta terminale del ramo di rosa inserito inizialmente al centro. In questo modo, anche spostando la composizione, tutti gli elementi resteranno ben saldi.
Si ringrazia Euroflora (planet.euroflorasrl.it), per i fiori, i materiali, i complementi utilizzati nel servizio fotografico e per l’ospitalità.
3) Centrotavola semplice con i fiori e frutti del giardino
Con l’arrivo dell’autunno, il clima rinfresca e la luce diventa più calda. Per augurare il benvenuto alla nuova stagione possiamo preparare un centrotavola semplice con quanto si raccoglie in giardino.
Regalatevi quindi una bella camminata in mezzo alla natura per prendere foglie, pannocchie e mele, nell’orto cogliete una piccola zucca e dei peperoncini e infine fate una rapida sosta dal fiorista per le rose, se nel vostro giardino non ci sono le rifiorenti. Poi, basteranno 30 minuti e un po’ di manualità per la composizione, lasciandovi ispirare dai colori vivaci e dal profumo di questa bella stagione variopinta.
Occorrente
- 1 spugna per fiori recisi
- 1 coltello
- 15 stuzzicadenti
- 1 spoletta di filo di ferro sottile da fiorista
- 1 sottovaso diametro 20-25 cm
- 1 candela
- 3 mele piccole
- 2 pannocchie
- 15 foglie autunnali ad esempio Parthenocissus tricuspidata o Liquidambar styraciflua
- 1 zucca piccola
- 6 rose di colore arancione o giallo
- 1 corolla blu di ortensia Hydrangea macrophylla
- 1 mazzetto di peperoncini
- 3 foglie lunghe ad esempio di Iris selvatico o Bear grass (Xerophyllum tenax)
Prima di iniziare
Prima di cominciare la composizione, occorre bagnare la spugna molto bene. Infatti, molti non riescono a far durare le proprie composizioni casalinghe per il semplice fatto di bagnarla male. Ecco come fare: riempite una bacinella o il lavandino di acqua fredda, depositate delicatamente sul pelo dell’acqua la spugna e non toccatela per i successivi 3 minuti. In questo breve lasso di tempo la spugna si inzupperà da sola andando sul fondo e sarete sicuri di avere una spugna ben bagnata da poter utilizzare per le vostre composizioni. Occorre poi posarla su un sottovaso per decorarla senza bagnare il piano di lavoro. Per far durare a lungo i fiori recisi, inoltre, è necessario tagliare il gambo in obliquo: quanto più sarà obliquo e pulito il taglio, tanto più dureranno i fiori. Occorre un coltello ben affilato e un taglio deciso a “fetta di salame”. Si sconsiglia l’uso delle forbici, visto che con la doppia lama si schiacciano le cellule del gambo e questo non riuscirà a prendere l’acqua presente nella spugna.
Procedimento
Posizionare la spugna nel sottovaso, eliminando la parte in eccesso e tagliando i 4 angoli in obliquo per aumentare la superficie utile a infilare i fiori. Mettere la candela al centro, facendola entrare nella spugna per circa 2-3 cm. Inserire il picciolo delle foglie più grosse tutto intorno alla base della spugna e poi fare un secondo giro nella parte alta, attorno alla candela, con le foglie più piccole. Mantenete una forma circolare attorno alla candela.
Preparare le mele, la zucca, le pannocchie e i peperoncini. Mele e zucca si steccano con 2 o 4 stuzzicadenti per poterle inserire nella spugna. Le pannocchie si legano con il fil di ferro, lasciando una coda di circa 10 cm da inserire nella spugna. I peperoncini si legano lasciando 5 cm di filo di ferro.
Inseriamo le tre mele a triangolo vicino alla candela: gli stuzzicadenti devono esser ben saldi nella spugna. A lato delle mele inseriamo le due pannocchie, mettendo tutto il codino di fil di ferro nella spugna.
Tra le mele e le pannocchie sistemiamo, sempre a triangolo, 3 roselline, il cui gambo verrà tagliato a circa 10 cm dalla corolla, eliminando le foglie delle rose. Sul lato opposto mettiamo la zucca, facendo attenzione di farla ben aderire alla spugna. A fianco infiliamo il mazzetto di peperoncini. Inseriamo le altre 3 roselline tagliate anch’esse a 10 cm e spogliate delle foglie, seguendo sempre la disposizione a triangolo.
Negli spazi in cui si vede ancora la spugna tagliamo e mettiamo ciuffetti di ortensia, facendo attenzione a non nascondere i fiori. Cerchiamo di mantenere una forma rotondeggiante per la composizione, lasciando al centro la candela. Infine per rendere la composizione più sfiziosa e dare una nota di movimento, inseriamo le tre foglie lunghe di iris selvatico: basta fissare alla spugna i due capi di ogni foglia per dare il movimento voluto. Adagiamo la composizione su un piatto arancione per far risaltare i colori autunnali.
La durata della composizione è di circa 10-15 giorni, a patto di tenere la spugna ben bagnata: basterà versare un bicchiere di acqua sulla spugna ogni 2 giorni. Meglio se l’operazione viene eseguita nel lavandino, per evitare di bagnare il tavolo e il piatto.
4) Centrotavola autunnale con castagne
L’autunno è la stagione perfetta per concedersi una rilassante gita fuori porta, lontano dalla città e immersi nel verde: approfittate di un pomeriggio nel bosco per raccogliere tutto quelle che serve per realizzare un magico centrotavola con castagne. Non siete avvezzi alla manualità? Nessun problema! Questo fai da te è davvero alla portata di tutti: procuratevi per prima cosa una cassetta di legno (può essere ad esempio un vecchio cassetto di un mobile o una cornice piuttosto spessa), carteggiatela e ridipingetela se necessario e infine disponetevi 3 candele profumate.
Attorno a queste ultime distribuite secondo il vostro gusto pigne, rametti di pino, castagne matte (i frutti dell’ippocastano) e tutto ciò che riuscite a raccogliere dal tappeto di foglie ingiallite del sottobosco. Il bello di questo centrotavola è che si può smontare e reinventare ogni volta che lo si desidera aggiungendo elementi sempre nuovi come frutta secca, bacche o piccole zucchette ornamentali: la natura in questo periodo dell’anno è così ricca di spunti che lasciarsi ispirare è davvero semplicissimo! Come alternativa alla castagna sgusciata, potete inserire nella composizione il frutto con il riccio. Quello delle cosiddette castagne matte è verde con delle piccole punte distanziate e corte, mentre quello dei frutti commestibili è marrone, con tante spine lunghe e pungenti: è quindi minore il rischio di farsi male raccogliendo i frutti dell’ippocastano. Ovviamente, vi consigliamo di non usare le castagne vere (ossia i frutti del castagno europeo o Castanea sativa) per il loro prezzo decisamente elevato.
5) La melagrana come simbolo di buon auspicio per i commensali
Il colore rosso rubino della melagrana, frutto tipico di questa stagione, ha il sapore già invernale del periodo natalizio, cosa che rende questo centrotavola autunnale con melagrana un’ispirazione molto utile anche per i mesi successivi e fino alla fine dell’anno. Del resto, la melagrana è simbolo di buona fortuna e prosperità, quindi ben si adatta a spiccare sulla tavola come augurio positivo per gli ospiti riuniti a pranzo o cena.
In questa composizione per la tavola fai da te, rustica ma elegante al tempo stesso, abbiamo cercato di utilizzare elementi di riciclo: si tratta infatti di una decorazione da comporre rapidamente con fiori, foglie e frutti autunnali raccolti in giardino, la cui base di partenza è un vecchio coppo che, così addobbato, riprenderà vita. Con l’autunno, molte delle specie che ci hanno rallegrato con le loro fioriture estive iniziano a declinare e non è quindi più tempo di raccogliere grandi mazzi per decorare la tavola, la casa o la veranda. Ecco allora una realizzazione estemporanea, quasi una sorta di mazzo appoggiato sfruttando tutto quello che il giardino in queste giornate ancora lunghe e tiepide ci offre. Semplice, veloce e facilmente rinnovabile secondo il proprio gusto e quello che la natura mutevole ci regala.
Occorrente
- un vecchio coppo di terracotta di recupero (acquistabile presso le edilizie con rivendite di materiale per recuperi edilizi storici)
- ferretti da fioristi
- tutto quanto trovate in giardino o passeggiando nel bosco a costo zero
- se non le avete in giardino, qualche piccola melagrana
Prima di iniziare
Un coppo vecchio presenta una superficie irregolare e rugosa, magari anche annerita per la formazione nel tempo di muffe. Per questo, prima di procedere con il fai da te, deve essere pulito a secco con una spazzola o con un panno con non lascino graffi. Ripetete più volte l’operazione così da eliminare quanto più materiale possibile e solo a questo punto lavatelo, con le stesse accortezze. Alla fine mettetelo in verticale ad asciugare contro un muro soleggiato per almeno un giorno, esponendo entrambe le facce al sole. Inoltre, chi desidera rendere la composizione più duratura dotandola di una base di elementi fissi come rami di salice o nocciolo contorto, rami rossi di cornus, tralci di rosa o di edera, dovrà provvedere a forare il coppo per posizionare un ferretto da fiorista come fermo, saldo ma del tutto invisibile. Per forare il coppo utilizzate un trapano con la punta più sottile che avete. Poggiatelo su un piano di legno e agite tenendolo inclinato in modo che la punta contrasti con il piano di appoggio per ridurre le vibrazioni e i rischi di rottura. Chi possiede trapani con la funzione di rotazione e percussione, disattivi la seconda. Servono due fori distanti fra loro circa quattro dita così che il ferretto possa legare tutti i rami che vorrete. Il ferretto andrà sagomato a “U”, fatto passare nei fori, e legato nell’incavo del coppo così che la base di appoggio non sia modificata e resa instabile.
Procedimento
Posizionare il coppo sul tavolo da lavoro con la parte concava rivolta verso l’alto. Come primo elemento appoggiare le melagrane spiccate dall’albero in giardino. A questo punto dell’anno è già chiaro quali potranno raggiungere una dimensione tale da essere interessanti come frutta da tavola e quali invece restano sottocalibro o non giungeranno a maturazione. Le melagrane piccole lasciate sui rami tendono a seccarsi, mummificarsi e marcire senza nemmeno divenire una fonte alimentare per gli uccelli selvatici. Porre alcuni di questi frutti, in numero variabile secondo le dimensioni, su un estremo del coppo, aggiungendo anche un ramo secco della pianta. Le foglie diventeranno presto di un bel color paglia che contrasta con il rosso della buccia dei frutti. Conservare un frutto di buona pezzatura da mettere nella metà opposta del coppo, per non sbilanciare troppo la composizione.
I cespugli di lagerstroemia posti in ombra parziale sono ancora in piena fioritura e con un paio di cesoie ci si può procurare due rametti presi da una branca il cui sviluppo è uscito dal disegno armonico della chioma e andrebbe ridotto. I fiori violetti riuniti in ricchi racemi, delicati all’apparenza, sono in grado di resistere più giorni se non esposti al sole. È con questi che si può riempire l’altra estremità del coppo.
L’edera è sempre un grande alleato quando si eseguono composizioni con materiale recuperato in giardino. È decorativa tutto l’anno e sa reagire ai tagli con grande vigore, quindi senza riportare danno. Va posta al centro della composizione per formare una sorta di “ricco cuore verde”, scegliendo rametti che portino già infruttescenze ben sviluppate: la superficie sferica su cui si dispongono le bacche le rende capaci di catturare l’attenzione anche se non hanno ancora virato di colore e sono verdi.
Nel giardino ai piedi di un albero, in una zona poco frequentata, a calpestio ridotto e abbastanza umida, si possono scovare funghi di colore chiaro, tra il crema e il nocciola, perfetti per portare un po’ di luce alla composizione. Unico difetto, si seccano nel giro di due giorni e vanno gettati perché assumono un’aria avvizzita e secca. Vanno posti vicini, sotto la melagrana isolata per far risaltare la differenza di colore. Le rose, dopo la pausa estiva, riprendono a fiorire con forza, in particolare quelle paesaggistiche continuano a produrre fiori fino all’arrivo del gelo. Qui è stata scelta la rossa Knock out, dalle corolle poco più che semplici, di colore vivido con un bel contrasto fra il rosso ciliegia dei petali e il cuore centrale giallo. Ne bastano soltanto due per aggiungere un tono di sfarzosa esuberanza. Poste a fianco di melagrana e funghi creano un angolo di colore e contrasto.
Sopra l’edera inserire un altro elemento verde di tono e consistenza diversa. Si tratta di un fiore d’ortensia che ancora non abbia preso colore, meglio se fatto seccare al sole così da essere morbido e leggero. La sua nota acida completa il verde intenso dell’edera. L’invadente Polygonum baldaschianum continua a crescere e a fiorire sui nuovi tralci fino all’arrivo del freddo. Potatelo senza problemi: i suoi tralci, che portano numerosi fiorellini bianchi, aggiungeranno un tocco di leggera eleganza quasi si trattasse di un macramè. Dopo averne creato una macchia densa e bianca fra lagerstroemia e rose, così da sottolineare entrambe, aggiungere altri fili singoli sulla composizione. Le prime bacche di rose iniziano a colorarsi, e se non volete utilizzare quelle del vostro giardino perché intendete preservarle come elemento decorativo nella stagione fredda, spiccate dei rami dai grandi rovi che crescono ovunque a bordo strada. In questo caso, preferire i rami che abbiano sia bacche arancioni sia foglie verdi, per aumentare il contrasto. Come elemento finale da inserire a composizione ultimata, si può optare per delle sottili tralci di vite americana. Il colore, marcato e squillante, è una nota di luminosità, e i tralci sottili che si allungano oltre il coppo decombendo in accenni di volute, sembrano quasi un tocco liberty.
La composizione così ottenuta può essere posta su un tavolo oppure su un davanzale. Se decidete di farne un centrotavola, non gettate gli elementi avanzati ma lasciateli a fianco del coppo, disposti con cura, ricercando un effetto casuale come si trattasse di un work in progress. Ricordate solo di sostituire man mano gli elementi sciupati dando sfogo alla vostra fantasia.
6) Centrotavola con fichi e uva dell’orto
Non solo zucche, castagne e melagrane: l’autunno è così carico di frutta e verdura che i centrotavola si possono realizzare con una molteplicità di ingredienti diversi, provenienti dagli orti che in questo periodo traboccano di meravigliose delizie. Un esempio? verza, fichi, mele e uva, tutti protagonisti di composizioni tanto facili da realizzare quanto efficaci per stupire. E le erbe aromatiche? Con il rosmarino è tutto un altro profumo! Scopriamo allora come realizzare questi fai da te step by step. Ebbene sì, attendiamo tutto l’anno questi frutti così dolci e saporiti che quando arriva la stagione giusta farne una scorpacciata è quasi d’obbligo. Ma non limitiamoci a usarli in cucina e approfittiamo della loro bellezza e perfezione estetica, dei loro colori intensi e delle forme eleganti per farne un centrotavola ideale anche per il tavolo delle grandi occasioni, che siano matrimoni o ricevimenti.
Con l’aggiunta di calle, rose, dianthus e perfino di una mela verde possiamo giocare sul bicromatismo, dando risalto alle sfumature del verde e del porpora-viola con un risultato finale romantico e di grande gusto e raffinatezza.
Occorrente
- 1/2 mattonella di spugna per fiori freschi
- acqua
- 1 contenitore in vetro rotondo, Ø 15 cm
- 1 coltellino
- 1 graffettatrice
- 2 zantedeschia ‘Green Godde’ (calle grandi e verdi)
- 8 foglie di Aspidistra elatior ‘Variegata’
- rametti di Pittosporum tenuifolium ‘Variegatum’
- 7 rose ‘Blueberry’ (color fucsia)
- 6 rose ‘Wimbledon’ (color verde)
- 5 dianthus ‘Antigua’ (variegato)
- 4 dianthus ‘Goblin’ (verde limone)
- 6 zantedeschia ‘Pink Jewel’ (calle piccole e fucsia)
- 4-5 stecchini in legno per spiedini
- 1 spoletta di filo di ferro verde Ø 0,4 mm
- 3 fichi neri
- 1 grappolo uva bianca
- 1 mela ‘Granny Smith’
- rami di gaultheria shallon (salal)
Procedimento
Dopo aver lasciato affondare la mezza mattonella di spugna in un contenitore con acqua, tagliarla a misura, inserirla nel contenitore di vetro e sagomare tutti i bordi smussandoli verso l’alto.
Preparare i fiori: recidere gli steli delle rose con un coltellino affilato, piegare le foglie di aspidistra e pinzarne il lembo alla base dello stelo; curvare il gambo delle calle riscaldandolo bene con le mani.
Inserire alla base della spugna le due grandi calle verdi, lasciandole sporgere dal contenitore in senso orario, quindi 5 foglie di aspidistra piegate facendo in modo che formino un cerchio; le ultime 3 collocarle nella parte alta ad altezze diverse.
Distribuire i rametti di pittosporum nella spugna per formare una base stabile che faccia risaltare i fiori (se necessario si possono usare i rametti di salal, per fornire una base più scura), lasciando spazio per i fiori e i frutti.
Si inseriscono poi i fiori e i rametti di gaultheria con una leggera inclinazione dall’esterno verso l’interno. Iniziare con le rosa ‘Blueberry’: porre la prima quasi centrale e le rimanenti ben distribuite, seguite dai dianthus.
Rose e garofani devono essere suddivisi in gruppetti e inseriti nella spugna in modo tale che risultino macchie di colore verde e fucsia da alternare alle foglie. Infine, aggiungere le tre calle fucsia con lo stelo dritto, ben distanziate tra loro, ma alla stessa altezza degli altri fiori.
Preparare le frutta: tagliare a metà i fichi e suddividere il grappolo d’uva in racimoli. Infilare ogni mezzo fico su uno stecchino. Legare ogni racimolo a uno stecchino arrotolandogli intorno il filo di ferro. Infilare gli stecchini nella spugna, recidendoli all’altezza necessaria per lasciare intravvedere solo la frutta tra i fiori. Ricordarsi di inserire un mezzo fico e un racimolo nella parte alta, vicino alla prima rosa.
Occorre lasciare la parte centrale vuota per inserire la mela verde. Quindi, come tocco finale, aggiungere le ultime tre calle fucsia. Quest’ultima operazione aggiunge movimento e leggerezza al centrotavola.
7) Verza e fiori per impreziosire la tavola dell’autunno
Vaso? No, grazie! L’idea in più per questo centrotavola è una bella verza fresca di orto: sarà lei infatti il focus della composizione, nonché il contenitore originalissimo che ospita vari, coloratissimi fiori.
Per prima cosa bisognerà eliminare le foglie esterne della verza rovinate dalle intemperie e dagli insetti. Con un coltello da pane a lama seghetta, ponendo la verza su un fianco, tagliate poi la base dell’ortaggio così da creare un minimo di superficie d’appoggio, quindi trasferitela su un piatto dove avrete posto un canovaccio piegato, sempre allo scopo di dare maggiore stabilità al “vaso”.
Con un coltello a punta tonda praticate quattro tagli fra loro perpendicolari così da disegnare un quadrato. Asportate “il torsolo” quadrato poco alla volta, fino a raggiungere una profondità di circa 10 cm.
Procuratevi una spugna da fioristi verde cubica di circa 10 cm di lato. Bagnatela immergendola in acqua e poi posizionatela con delicatezza nel foro praticato all’interno della verza, fino a portarla a livello delle foglie. Se necessario provvedete ad assottigliarla o risagomarla. Chi desidera riutilizzare la verza a scopo alimentare dovrà foderare la spugna con pellicola alimentare che permette di non sporcare l’ortaggio e trattenere l’acqua senza che questa coli fra le foglie.
Sul bordo della spugna iniziate a collocare una corona di foglie verdi e colorate che copriranno in parte la verza e formeranno una sorta di collarino intorno al mazzo. Iniziate posizionando quattro cime di Epimedium, con tre foglioline l’una, di colore verde lucido con venature più chiare, di forma allungata. Aggiungete due foglie di Heuchera di colorazione tipo “caramel” o “indian summer” e due di colore scuro tipo “black”. Le heuchere vanno infilate nella spugna solo fino a metà del picciolo così da restare sollevate e leggere. Come elemento centrale della composizione abbiamo scelto due ombrelle d’ortensia di colore bianco del tipo macrophylla, una in posizione centrale orientata verso chi guarda e una a lato più in alto.
Per portare colore aggiungete una serie di composite di stagione. Iniziate utilizzando la Rudbeckia triloba, un fiore di colore giallo intenso con il disco centrale scuro capace di risaltare con forza; spunterà leggera sopra la prima ortensia. Come secondo step posizionate ai lati della composizione un aster a fiore bianco accompagnato dalle foglie di colore verde deciso. Agli Helenium, che uniscono nelle loro corolle un poco spettinate il giallo, il rosso e l’arancione, spetta il compito di accentuare il carattere autunnale del centrotavola. Al momento di tagliarli dalla pianta scegliete con cura gli steli più robusti, quindi collocateli a fianco della prima ortensia. Cogliete in giardino un’achillea a fiori rosa per portare una nota squillante e formare due macchie sempre a fianco dell’ortensia bianca centrale; completate infine la creazione con un giallo Heliantemum Lemon Queen, una sorta di piccolo girasole dalla corolla molto ricca (spiccherà e si farà notare in qualunque posizione vorrete inserirlo), e con delle infiorescenze a pannocchia di buddleia, perfette per dare dinamicità al tutto.
A questo punto potrete eliminare il canovaccio lasciando la composizione nel piatto. Piuttosto durevole, ha però il suo punto debole nelle infiorescenze di buddleia che andranno rinnovate ogni due giorni. Unica avvertenza: tenete sempre la spugna bagnata.
8) Centrotavola con rosmarino e bacche
Una cascata di bacche, foglie e fiori colorati nelle tonalità più intense della stagione sono al centro di questo originale centrotavola fai da te realizzato con il materiale che il giardino ci regala. Bastano un paio di forbici e una bottiglia di plastica per ottenere un risultato decorativo che valorizzerà la tavola, o illuminerà un angolo buio della casa, per diversi giorni.
Occorrente
• 1 bottiglia di plastica da mezzo litro, rigida e verde
• 1 paio di forbici per tagliare la bottiglia (o taglierino)
• acqua
• cesoie
• coltellino da fiorista
• rametti di Rosmarinus officinalis ‘Prostratus’ (rosmarino prostrato)
• elastici
• 3-4 cime terminali con frutti di Pistacia lentiscus (lentisco), circa 20 – 22 cm
• 5-6 rametti con bacche di Crataegus monogyna (biancospino)
• rami e racemi di Phytolacca americana
• 7 rametti fioriti di Lagerstroemia indica rosa scuro
• rametti con foglie di Liquidambar styraciflua
• 4-5 rametti con frutti di Malus toringo ‘Scarlett’ (o qualunque altro melo da fiore produca bacche rosso scuro o bordeaux)
• nastrino raso verde scuro sottile
Procedimento
Con le forbici tagliare la parte superiore della bottiglia di plastica, a un’altezza di circa 10 cm, poi riempirla d’acqua fino a 3/4. Prendere 2 o 3 elastici in gomma e collocarli all’esterno della bottiglia. Inserire i rametti di rosmarino all’interno degli elastici e disporli con cura in modo da coprire completamente alla vista il contenitore. Poi tagliare le cime che fuoriescono in altezza.
Eliminare le foglie dai rametti di lentisco fino a un’altezza di circa 15 cm. Inserire il rametto più vistoso e ricco di bacche nella bottiglia, inclinandolo in modo che la parte basale tocchi il fondo del lato opposto. Inserire anche gli altri due rami nello stesso modo, lasciando che le bacche ricadano sui lati esterni della bottiglia.
Aggiungere i rametti più corti di biancospino, puliti dalle foglie fino a 15 cm, posizionandoli sul lato opposto della bottiglia. Seguire lo stesso procedimento di inserimento usato per il lentisco. Il risultato a questo punto deve prevedere un lato con il lentisco, più alto di quello con il biancospino, e l’inizio di un intrico di rami che consentano ai successivi di sostenersi l’uno con l’altro.
Dai rami di Phytolacca tagliare i rametti laterali con i racemi ancora verdi o fucsia e aggiungerli accanto a quelli di biancospino, incastrandoli tra i rami precedenti e lasciandoli ricadere morbidamente verso terra. Aggiungerne altri, più corti, vicino al lentisco, facendoli sporgere dalla bottiglia. Servono a dare morbidezza all’insieme e a riprendere tutti i colori della composizione.
Con il coltellino tagliare a 45 gradi i rami fioriti di Lagerstroemia, togliere le eventuali foglie basali e iniziare a inserirli al centro, distanziati e rivolti sui lati. Distribuire le altezze in modo gradevole, lasciando cadere un fiore accanto alla Phytolacca.
Aggiungere i rami con le foglie di Liquidambar per sottolineare, accompagnare e fare da sfondo al resto degli elementi, lasciandone ricadere alcuni. I rametti devono sempre essere inseriti in modo obliquo e nell’incastro dei precedenti.
Da ultimo, per dare personalità alla composizione, aggiungere le meline che riprendono, per forma e colore, le altre bacche. Per ottenere l’effetto voluto, devono occhieggiare qua e là, più in alto e più in basso, come se spuntassero all’improvviso.
Il tocco finale è dato da un doppio giro di nastrino di raso verde scuro, semplicemente annodato (ma ben fermo) per coprire gli elastici. L’asimmetria è il principio chiave di questa composizione, mentre i fiori luminosi sono il punto focale che attira lo sguardo. Per farla durare a lungo, cambiare l’acqua nella bottiglia una volta al giorno.
Si ringrazia Betta Margheriti dei Vivai Torsanlorenzo (www.vivaitorsanlorenzo.it) per l’ospitalità, i fiori, i materiali e i complementi utilizzati per il servizio fotografico.