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La fioritura dei tulipani colora e rallegra le nostre cassette e vasi sul balcone e il terrazzo dopo mesi di incuria invernale, indicandoci che la primavera è finalmente arrivata; purtroppo però, la sua durata è limitata a poche settimane. Adesso è il momento giusto per estrarre i bulbi dal terriccio, pulirli e conservarli al fresco e all’ombra per tutto il periodo estivo, prima di essere rimessi in terra in autunno o a inizio inverno. Conservati bene, la prossima primavera fioriranno di nuovo.
Non sempre è necessario estrarre i bulbi sfioriti dal terreno: quelli più resistenti, nei climi dove le temperature invernali non scendono sotto lo zero, si possono lasciare indisturbati in piena terra. Nelle zone con inverni più freddi, quelli più delicati (soprattutto dalie, begonie tuberosa, gladioli, nerine) devono essere tolti dal terreno e riparati per poter nuovamente godere della loro fioritura. Quando intervenire? È sempre necessario attendere che il fogliame sia diventato completamente secco prima di provvedere alla loro rimozione e comunque bisogna intervenire al primo avviso di gelate notturne.
Quando è il momento giusto per estrarre bulbi dei tulipani ?
Prima di estrarre i bulbi dal terriccio del vaso è bene aspettare che tutte le foglie siano ingiallite e seccate. La loro attività fotosintetica, infatti, che avviene finché sono verdi (e contengono clorofilla), è essenziale per nutrire il bulbo e rifornirlo degli elementi nutritivi che ha consumato per il germogliamento e la fioritura.
Se si procede troppo presto a eliminare le foglie, quando sono ancora verdi, subito dopo l’appassimento dei fiori, si rischia di compromettere la fioritura dell’anno successivo, poiché si impedisce alla pianta di ingrossare il bulbo. Per lo stesso motivo, è bene continuare a bagnare e a concimare le piante anche dopo la fioritura, finché le foglie sono ancora verdi e fotosintetizzanti. Riguardo lo stelo fiorale, invece, questo va tagliato subito dopo la caduta dei petali, per evitare che si formino i semi, che sottraggono nutrimento al bulbo.
L’estrazione dei bulbi

Quando le foglie sono completamente secche, occorre estrarre i bulbi dei tulipani dal vaso o dal terreno con delicatezza, per evitare che si rovinino. A volte è sufficiente tirare piano piano le foglie per estrarre l’intera pianta. Ma spesso, complice l’indurimento e compattamento del substrato, è necessario aiutarsi con un rastrellino o una piccola forca, preferibilmente di plastica, a denti morbidi, così da non lesionare i bulbi. Le intere piante, una volta estratte dal terriccio, possono essere riposte momentaneamente entro vasi vuoti, raggruppate per tipo. Quindi si procede alla pulizia dei singoli bulbi, uno alla volta: si elimina tutta la terra rimasta attaccata al bulbo e le tuniche secche che lo avvolgono. Inoltre si tagliano le foglie ormai completamente secche. I bulbi troppo piccoli, quelli danneggiati o malati (per esempio quelli marci o ammuffiti) vanno eliminati.
Se i bulbi non sono in vaso , ma nel terreno

Tagliare i fusti secchi dei bulbi a 10 cm del suolo poi sollevare delicatamente i bulbi con una piccola pala o forca per non ferirne le radici.
Pulizia e conservazione dei bulbi

Appoggiare i bulbi su un foglio di giornale e, con una cesoia affilata, privarli completamente dello stelo. Pulire da residui di terra, anche lavandoli con un po’ d’acqua, quindi lasciarli seccare per qualche giorno in un posto ben arieggiato.
La pulizia dei bulbi

Conservare soltanto i bulbi più grandi e sani dopo averli cosparsi con polvere fungicida. Ottima la cenere di legna, che è un cicatrizzante naturale, da spargere con un pennello per disinfettare e proteggere i bulbi durante il periodo di ricovero.
Far asciugare i bulbi in una cassetta

Una volta mondati, i bulbi dei tulipani vanno riposti entro una cassetta (di legno o plastica) e lasciati all’esterno ad asciugare. Meglio riporli separati gli uni dagli altri, per facilitarne l’asciugatura. Una volta asciutti, possono essere trattati con un prodotto fungicida, così da prevenire lo sviluppo di marciumi. Infine, si ripongono entro sacchetti di carta (vanno benissimo quelli del pane o del fruttivendolo) e conservati in un luogo fresco e asciutto, per esempio in cantina, fino al momento della messa a dimora autunnale.
Conservare i bulbi

Separare i bulbi per varietà e contrassegnarli con un’etichetta identificativa. Sui bulbi più grossi si può scriverne il nome direttamente sulla parte più carnosa con un pennarello permanente. Se si hanno solo pochi bulbi, si possono custodire in sacchetti di carta o retine (come quelle dell’aglio appesi alla parete oppure riposti in cassette ove possa circolare l’aria. Per grandi quantità si possono utilizzare sacchi di juta oppure si collocano in contenitori con torba, sabbia, perlite o vermiculite.
Dove mettere i bulbi prima di piantarli
Così preparati i bulbi vanno riposti in un locale secco e arieggiato, al riparo dal gelo, per esempio in cantina o in garage. Non conservarli mai in luoghi dove si è stivata anche la frutta che produce gas etilene che rovina la fioritura. Scegliere una posizione inaccessibile anche a topi, scoiattoli e altri roditori. Ispezionare infine ogni tanto il materiale per eventualmente eliminare quello che presenta segni di malattia o inizio di marcescenza.
Separare i bulbilli e metterli a dimora in primavera
Dopo qualche anno è possibile che i bulbi si siano molto sviluppati e abbiano prodotto piccoli bulbilli o altri tuberi e rizomi. Bisogna conservarli intatti per tutta la stagione fredda e, prima di metterli a dimora nel terreno in primavera, dividerli in più parti che dovranno presentare almeno 2-3 germogli. Lasciarli seccare qualche giorno prima di piantarli affinché possano cicatrizzare. I bulbi estivi si mettono a dimora quando il pericolo di gelate è passato e, a seconda della varietà, dovranno essere piantati più o meno in profondità: in generale vale la regola di calcolare il doppio dell’altezza del bulbo. Se il terreno è pesante e argilloso nella preparazione delle buche è necessario aggiungere sabbia e creare un fondo drenante con ghiaia o argilla espansa. Per renderlo fertile e soffice si può aggiungere compost maturo e fogliame sminuzzato o comunque secco e sbriciolato. Una volta messi a dimora i bulbi vanno bagnati regolarmente senza grandi quantità di acqua (per evitare eventuali marciumi). Le varietà con grande sviluppo in altezza necessitano per crescere di tutori che dovranno essere sistemati al momento dell’impianto.
Segnare con un sasso la posizione che indica dove sono stati piantati aiuterà nell’opera di recupero dei bulbi più delicati che necessitano di passare l’inverno fuori dal terreno in luogo asciutto e al riparo dal gelo.