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Il Genere petunia comprende 40 specie di piante erbacee, che raggiungono l’altezza massima di circa 60 cm. Le foglie sono di colore verde chiaro, ricoperte da una sottilissima peluria e, al tatto, leggermente appiccicose. La fioritura colorata è continua per tutta la stagione estiva. La surfinia è un ibrido derivato dall’incrocio tra due specie di petunia, creato alla fine degli anni ’80: è pianta a portamento ricadente molto rigogliosa, ideale per vasi e fioriere. Adesso entrambe richiedono molte cure, irrigazioni, fertilizzazioni e terriccio drenante; poi, a fine stagione, andranno gettate.
Irrigazioni per surfinie e petunie
L’apporto d’acqua deve essere costante, soprattutto nei mesi più caldi.
Se si prevede un periodo in cui non si potrà annaffiare, è indispensabile installare un sistema di irrigazione automatico. In ogni caso, spostare i vasi in luoghi in ombra per limitare al massimo l’evaporazione.
Le surfinie e le petunie non amano pioggia, vento o acquazzoni violenti che possono danneggiare le piante. In occasione di alterazioni meteorologiche intense proteggere le piante con teli o coperture. In caso di danneggiamenti eliminare tutte le parti rovinate ed eseguire una potatura anche energica, la pianta ricaccerà velocemente.
È importante, infine, svuotare il sottovaso e attendere che il suolo sia ben asciutto prima di annaffiare nuovamente.
Fertilizzante
Le piante devono essere concimate ogni 8-10 giorni utilizzando prodotti specifici per piante fiorite, meglio se liquidi, sciolti nell’acqua delle annaffiature.
Verso la fine del mese di luglio sospendere l’apporto di concime per circa 15 giorni, spostare le piante in posizione di mezz’ombra ed eseguire una leggera potatura, eliminando soprattutto i rami troppo lunghi e i fiori ormai appassiti.
Passato questo periodo, la pianta può essere spostata al sole ed è possibile riprendere le concimazioni.
Il substrato giusto
Le piante si acquistano in vasetti di plastica di dimensioni ridotte. Una volta a casa occorre trasferirle nel vaso definitivo, in plastica o terracotta, con il substrato giusto. Quello ideale deve essere in grado di drenare l’acqua in modo regolare: una buona miscela è costituita da due parti di terriccio universale, una di torba e una di sabbia di fiume.