Progetto per il terrazzo: come disporre le piante per ottenere un’oasi rigenerante

Seguendo i principi del Feng Shui, non soltanto la casa, ma anche lo spazio esterno può trasformarsi in un'oasi rigenerante e piacevole da vivere. Il progetto proposto coltiva bellezza, energia positiva e armonia attraverso l'inserimento di due fontane, una siepe che garantisce privacy, e la selezione accurata e ordinata di piante e fiori.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini, Alma Dainesi
Pubblicato il 31/03/2024 Aggiornato il 02/04/2024
Progetto per il terrazzo: come disporre le piante per ottenere un’oasi rigenerante

È possibile estendere l’applicazione dei principi del Feng Shui non solo agli interni della casa, ma anche ai giardini e ai terrazzi? Sembra proprio di sì, purché si rispettino alcuni principi guida, da adattare allo spazio esterno. Si tratta di indicazioni che riguardano sia la disposizione dei vari elementi sia la selezione delle piante adatte. Prima di entrare nel vivo del progetto, centrato su un grande terrazzo di pianta rettangolare, di seguito alcune nozioni generali sul Feng Shui.

Cos’è il Feng Shui

Il Feng Shui è un’antica tecnica orientale di composizione architettonica che privilegia il benessere dell’uomo e di tutti gli aspetti della vita. Si basa sull’equilibrio e sul flusso delle energie Yang (attive) e Yin (passive). Queste sono considerate la rappresentazione universale degli opposti-complementari, come pieno-vuoto, luce-ombra, bianco-nero, uomo-donna. Attraverso l’analisi incrociata di una serie di aspetti, come lo Stato di Fatto del luogo cioè il Qi,  delle Aree Calme, delle Energie Metafisiche (che entrano da porte e finestre), questa filosofia fornisce una comprensione globale dell’ambiente, fornendo le basi per la fase progettuale: il primo passo consiste nella ricerca del baricentro della casa, che diventa punto di riferimento dell’intero intervento.

Il Feng Shui applicato agli spazi all’aperto

L’energia vitale, nota come Ch’i, può manifestarsi in due forme: una positiva, denominata “Sheng Ch’i”, e una negativa, conosciuta come “Sha Ch’i”. La Ch’i positiva si rinvigorisce in ambienti puliti, equilibrati, senza ostacoli o spigoli vivi, permettendo un libero flusso. Al contrario, la Ch’i negativa si accumula in luoghi disordinati, trascurati, o punti morti con visuali limitate.

Per questo in giardino e sul terrazzo non ci devono essere zone o recipienti con acqua stagnante; l’area eventualmente destinata al riciclo, al compostaggio e alla raccolta differenziata non deve risultare visibile, neppure dall’interno della casa, ma va opportunamente nascosta . Il numero di piante da coltivare dev’essere attentamente considerato, tenendo conto dell’impegno richiesto e della propria disponibilità. In questo modo sarà possibile prestare loro tutte le cure necessarie, senza mai lasciarle in stato di abbandono.

Vanno rimossi con regolarità sfalci, detriti, foglie portate dal vento, fiori appassiti staccati dalla vegetazione, così come le foglie gialle; le piante sofferenti vanno allontanate e curate in altro luogo opportuno. Per la creazione o l’adattamento al Feng Shui di uno spazio verde, occorre infatti che questo sia ordinato, armonioso, senza che debba necessariamente rispondere a criteri di simmetria.

Terrazzi e balconi progettati con il feng Shui

Secondo il Feng Shui lo spazio esterno ideale deve abbracciare la casa su tutti i lati ed essere dotato di una siepe ben formata che difenda l’intimità domestica pur lasciando fluire liberamente l’energia.

Se nel caso di un giardino un simile presupposto può essere realistico, non altrettanto si può dire nell’ipotesi di un terrazzo, che si sviluppa in genere su un solo lato, difficilmente su tutti. Questo non esclude che si possano comunque applicare i medesimi principi, senza eccessive preoccupazioni per le dimensioni del proprio spazio outdoor. Quello che conta è rispettare i criteri dell’armonia e della proporzione che a essa si accompagna, adeguando prima di tutto il formato delle singole piante alla superficie a disposizione. Per procedere in modo pratico, si terrà conto delle indicazioni fornite dalla disciplina orientale a partire dall’orientamento. Ogni punto cardinale infatti – e ognuna delle 4 direzioni secondarie – corrisponde a un Elemento (Acqua ,Fuoco, Terra, Legno, Metallo), ciascuno con caratteristiche proprie.

Il baricentro e l’acqua: fondamentali per il Feng Shui

Tracciando le diagonali della superficie rettangolare del terrazzo si individua il centro, o meglio, il baricentro. È questa la zona dove circola la maggior parte dell’energia e deve essere lasciata libera, oppure ospitare un elemento di grande stabilità come un tavolo; eventualmente, nel caso di un giardino, si può optare anche per una grossa pietra. Per evitare che l’area resti sempre occupata, il tavolo potrà essere allungabile, in modo da poterlo addossare alla parete di casa quando non utilizzato.

A. Accesso al terrazzo B. Fontana C. Tavolo allungabile con sedie D. Poltroncina E. Tavolino

A. Accesso al terrazzo B. Fontana C. Tavolo allungabile con sedie D. Poltroncina E. Tavolino

Mettere una fontana sul terrazzo

Accanto all’arredo si potrà sistemare una fontana, bassa e di forma quadrata o rettangolare. Le fontane Feng Shui con meccanismo interno per il ricircolo non hanno vincoli di collocazione; la loro presenza e il loro rumore risintonizzano e donano energia. Una seconda fontana, più piccola, è posta su un tavolino accanto a una poltrona: dà vita a un angolo di relax tranquillo e riparato, schermato dagli equiseti e dal glicine.

Progettare il balcone: primo step, valutare l’orientamento

Il terrazzo, di circa 30 mq, è disposto, secondo la bussola, lungo l’asse Sud-Ovest. Guarda a Ovest il lato sinistro vicino alla portafinestra e a Sud quello opposto, mentre la zona centrale, di maggiore sviluppo in lunghezza, è affacciata in direzione Sud-Ovest. Si possono così definire tre zone con caratteri diversi, che rispondono al differente orientamento e agli elementi che lo caratterizzano secondo il Feng Shui.

Legenda 1. Bosso 2. Borragine 3. Narciso 4. Lavanda 5. Ginepro 6. Garofanini 7. Heuchera 8. Aubretia 9. Agrifoglio Ilex 10. Timo 11. Rosa Love Song 12. Equisetum hyemale 13. Glicine

Legenda 1. Bosso 2. Borragine 3. Narciso 4. Lavanda 5. Ginepro 6. Garofanini 7. Heuchera 8. Aubretia 9. Agrifoglio Ilex 10. Timo 11. Rosa Love Song 12. Equisetum hyemale 13. Glicine

Prima zona dello spazio esterno: elemento Metallo, forma cerchio 

In questa zona del terrazzo, esposta a Ovest (a sinistra sulla pianta), l’elemento dominante è il Metallo, la cui forma è il cerchio. I vasi infatti sono tondeggianti, così come le silhouette degli arbusti scelti e delle piante: bosso (numero 1 sulla pianta), borragine, nella varietà a fiore bianco (numero 2 sulla pianta), e narcisi (numero 3 sulla pianta). Vediamo nel dettaglio bosso e narciso.

Bosso, la pianta più importante

Il bosso topiato, rotondo e in diverse misure, è la pianta più importante; richiede una manutenzione attenta, una cura precisa e puntuale. Necessita di almeno due potature all’anno. Quando la nuova vegetazione emerge dalla sfera e gli conferisce un aspetto leggermente piumoso, prima che invecchi e lignifichi, si provvede a tagliarla di nuovo a filo di quella vecchia, senza scendere. Un taglio troppo profondo, che metta in luce la struttura legnosa, in una pianta come il bosso, di scarsa capacità rigenerativa, può rivelarsi un errore.

Arbusto caro alla tradizione dei giardini italiani, è stato falcidiato dagli attacchi di piralide negli anni scorsi e per questo deve essere attentamente sorvegliato, intervenendo appena compaiono ragnatele, appassimenti e segni di rosura (infestazione).

Al momento dell’acquisto, occorre valutarne bene ogni parte, scegliendo soggetti perfetti, senza fallanze nella vegetazione, che deve apparire folta e continua.  Per verificarne la salute, lasciare scorrere la mano con le dita aperte, come fosse un pettine, nel primo strato della vegetazione. In questo modo si controlla che non vi sia una cascola di foglie importante.

bosso

Bosso

Narciso e borragine per dare colore

Per aggiungere un tocco leggero di colore, riservare un grande contenitore alla fioritura primaverile dei narcisi, scelti fra quelli che uniscono bianco e giallo, colori indicati in questa zona del terrazzo.

Bulbosa resistentissima, capace di vivere per molti anni, riprodursi e accrescere i cespi, il narciso ha corolle resistenti alla pioggia, in genere dolcemente profumate. Quelli a fiore semplice, che ricordano le varietà spontanee, sono i più poetici ed evocativi.

narciso

Narciso

Seconda zona del terrazzo: elemento Terra, forme compatte

Nel lato lungo del terrazzo, al centro, domina l’elemento Terra. Le forme delle erbacee e dei cespugli dovranno essere allineate, orizzontali, con volumi continui e compatti. Le piante scelte sono: ginepro (numero 5 sulla pianta), garofanino bianco (numero 6 sulla pianta), heuchera a foglia argentata (numero 7 sulla pianta), aubretia bianca (numero 8 sulla pianta) agrifoglio (numero 9 sulla pianta), timo (numero 10 sulla pianta). Garofanini, heuchere e aubretie, sono riproposte anche nella terza zona. I vasi, quadrati o rettangolari, non devono formare una barriera continua; conviene invece lasciare libere le zone di fronte alla portafinestra e alle finestre. Vediamo nel dettaglio ginepro e agrifoglio.

Ginepro prostrato, anche per climi freddi

Conifere ad andamento prostrato come i ginepri sono adatte anche a climi freddi, così come Iberis sempervirens dalla fioritura bianca. Juniperus horizontalis, il più diffuso delle specie e varietà prostrate, è originario dell’America nordorientale, ha portamento morbido, fogliame persistente, di colore glauco. Resiste bene sia al freddo sia al caldo e a bagnature diradate.

ginepro

Ginepro prostrato

Agrifoglio in taglia small

Conosciuto come albero da giardino invernale dalle bacche rosse, è disponibile anche in molte varietà di taglia ridotta e a crescita lenta, da coltivare in vaso, dal fogliame coriaceo
e decorativo. Ilex ‘Gem Box’ ha foglie simili a quelle del bosso.

agrifoglio

Agrifoglio

Terza zona: elemento Fuoco, forma appuntita

A dominare qui (zona a destra sulla pianta) è l’elemento Fuoco, caratterizzato nel mondo del verde da piante a crescita verticale, di forma appuntita, con foglie lanceolate e anche con spine (per quanto la visione più ortodossa del Feng Shui non le contempli). Per rispondere a tutte e tre queste caratteristiche, si dispone una bordura utilizzando Equisetum hyemale (numero 12 sulla pianta). Questa specie, come suggerisce il nome “hyemale”, invernale, è sempreverde. Si utilizza la varietà ‘Robustum’ perché vigorosa, di crescita rapida, capace, se ben nutrita, di formare in un solo anno fusti alti fino a 180 cm, uno addossato all’altro, che formano una sorta di cortina “vedo non vedo”. I fusti dopo qualche anno muoiono e saranno sostituiti dalle nuove unità che nel frattempo si formano. Di rapida crescita e molto antico, questo sempreverde è autoctono in gran parte dell’Italia, con fusti eretti tubulosi di 4-6 mm di diametro. Non forma fiori classici, ma si riproduce, come le felci, per spore.

equiseto

Equisetum hyemale ‘Robustum’

I fiori adatti all’elemento fuoco

Quelli idonei per l’elemento Fuoco sono gigli, rose e girasoli. Scartati questi ultimi, perché inadatti alla coltivazione su un terrazzo specialmente se ventoso, e i gigli, perché la loro fioritura dura circa un mese, ci si focalizza su una rosa da porre nell’angolo esterno (numero 12 sulla pianta).

In particolare una varietà rifiorente come ‘Love Song’, color lavanda, ritenuta da molti una “rosa viola”. Le corolle sono piene, dal profumo lieve e agrumato. Adattabile, rustica, ben resistente alle malattie, da porre in sole pieno o parziale, raggiunge i 120 cm di altezza. Di origine americana, ottenuta da Tom Carruth del 2011, è una floribunda (tipica dei rosai a mazzi) sana e vigorosa, capace di continuare a produrre nuove corolle fino all’arrivo del freddo. La durata dei fiori è fra le più lunghe, e il cespuglio è spesso ricolmo di colore.

rosa

Rosa ‘Love Song’

Sempre nella terza zona, contro il muro, un glicine

Sempre lungo il lato Sud, ma contro il muro, si sistema un vaso con un glicine (numero 13 sulla pianta), ombreggiandone il piede e facendolo crescere sopra le finestre, verso la porta. Nell’ottica del Feng Shui, esistono anche piante non consigliabili. Alcune, come potos o ortensie, non corrispondono ai criteri di armonia ed equilibrio. La posizione adottata nei confronti dei rampicanti non è sempre chiara. Generalmente quelli vigorosi, vivaci, a rapida crescita, non sono in linea con i criteri di armonia richiesti, ma non tutti. Rampicante vigoroso dai fusti volubili e dall’incredibile forza, arriva a deformare nel tempo anche strutture metalliche. Le foglie pennate sono composte da foglioline di forma ellittica. I fiori sono riuniti in grappoli pendenti lunghi circa 30 cm. Il glicine assume diverse valenze. Per i fiori portati in grappoli penduli assume un significato di rispetto, preghiera e attenzione, e la sua energia – delicata ma persistente come il suo profumo – si ritiene favorisca il nascere e il perdurare nel tempo di solidi legami familiari, di amore e amicizia. 

glicine

Glicine

Per completare l’angolo

Per completare l’angolo, anche in questa zona si ritrovano garofanino bianco (numero 6 sulla pianta), heuchera a foglia argentata (numero 7 sulla pianta), aubretia bianca (numero 8 sulla pianta).

Una curiosità del Feng Shui sulla camelia 

Una camelia, posta vicino all’ingresso, secondo il Feng Shui, attiverebbe energie positive. Con un balcone così orientato, le specie che non amano il sole intenso troverebbero difficoltà a restare in salute. Se, per la presenza di altre costruzioni o di alberi oppure per la crescita di alcune piante, si venissero a creare condizioni idonee per la coltivazione di una camelia, prediligere varietà di piccolo sviluppo, facili da tenere a regime e coltivare in vaso.

Bellissime idee per progettare il terrazzo

 

 

 

 

 

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