Potare e riprodurre il falso gelsomino

Perfetto per creare una quinta verde tutto l’anno, il falso gelsomino si sviluppa bene anche in fioriera. Dato il grande vigore, dopo la profumata fioritura estiva richiede alcune potature di contenimento. E le parti scartate si possono riutilizzare.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 23/08/2021 Aggiornato il 23/08/2021
gelsomino

Trachelospermum jasminoides, il falso gelsomino, è un rampicante molto diffuso perché è pianta rustica e facile da coltivare, che tollera bene il sole, resiste alle basse temperature ed è in grado di dare colore al giardino, anche durante l’inverno grazie alle foglie sempreverdi. Tra maggio e luglio fiorisce con fiori profumati, di forma stellata e colore bianco che ricordano quelli del gelsomino, con petali disposti a spirale. Ora si rende necessaria la seconda potatura della pianta (la prima si effettua a fine inverno), detta anche potatura di contenimento perché se l’esemplare è vigoroso, la crescita è rapida e i rami tendono ad assottigliarsi agli apici.

Tagli di rinforzo

La potatura di contenimento serve per rafforzare la pianta e stimolare l’emissione di nuovi getti basali e laterali. Si effettua accorciando di 10 -15 cm tutti i rami che hanno prodotto fiori e quelli che sono molto lunghi e sottili. Sono da recidere fin dalla base anche i rami che siano attaccati dalla cocciniglia e dalla fumaggine, nel caso il lavaggio con acqua e sapone non abbia dato esito positivo. Utilizzare sempre cesoie ben affilate e disinfettate con alcol, per evitare che eventuali malattie possano essere trasmesse a parti sane della pianta.

Riutilizzare le porzioni scartate per fare le talee

Le parti di fusto eliminate con le potature possono essere utilizzate per riprodurre la pianta con la tecnica della talea, se si tratta di steli sani e vigorosi.

Prelevare dai germogli laterali

1. Prelevare dai germogli laterali delle piante adulte parti di stelo lunghe 15-20 cm. Nella parte basale, eseguire un taglio obliquo, utile per avere una maggiore superficie per la radicazione.

ormone radicante

2. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, spolverare la base dello stelo con ormone radicante e introdurre più talee in un contenitore (vaso o vaschetta) con una miscela formata da torba e sabbia in parti uguali.

Ricoprire il contenitore con un foglio di plastica trasparente

3. Ricoprire il contenitore con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto sorretto da tutori) e sistemare in posizione ombreggiata. Mantenere il terriccio leggermente umido utilizzando acqua a temperatura ambiente e possibilmente non calcarea. Togliere la plastica, regolarmente, per eliminare la condensa e per controllare l’umidità del terreno. L’avvenuta radicazione è segnata dalla comparsa dei primi germogli. Da questo momento togliere la plastica e sistemare i vasi in una zona più luminosa.

Piante pronte per la prossima primavera 

Durante l’inverno mantenere le talee in un luogo luminoso dove non vi sia pericolo di gelate. La prossima primavera le talee radicate saranno pronte per essere messe a dimora nei nuovi vasi e trattate come piante adulte. Preparare i vasi con un substrato costituito da terriccio universale e torba (per acidificare leggermente), predisponendo alla base uno strato di materiale drenante, tipo argilla espansa o ghiaia. Annaffiare le piantine con regolarità, soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo, avendo cura di non far mai seccare il terriccio. Meglio scegliere acqua non dura, ma acidulata. Durante il periodo invernale ridurre le irrigazioni e aspettare che il terriccio sia completamente asciutto in superficie, prima di procedere con l’annaffiatura.

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