Moltiplicare le azalee con la tecnica della propaggine

Per moltiplicare le azalee in autunno bisogna ricorrere alla tecnica della propaggine, che ci permette di ottenere una nuova pianta in un paio d'anni.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 15/09/2019 Aggiornato il 15/09/2019
Moltiplicare le azalee con la tecnica della propaggine

Le azalee sono piante di una bellezza unica, arbusti sempreverdi che regalano una fioritura mozzafiato ogni anno, nel periodo primaverile, di breve durata, ma di effetto strepitoso. Per moltiplicare le azalee si può procedere adesso per via vegetativa (cioè senza l’utilizzo di seme) con la tecnica della propaggine, utilizzando una pianta di partenza adulta, sana e vigorosa. Si tratta di un’operazione facile e poco laboriosa che però richiede un po’ di tempo per concludersi, portando all’ottenimento di una nuova pianta in un paio di anni.

Come si fa

1. Si sceglie un rametto basale, lungo e flessibile, possibilmente semilegnoso. Questo deve essere abbassato fino al livello della superficie del terreno, sulla quale deve essere in grado di adagiarsi comodamente per una lunghezza di circa 15 – 20 cm.

1. Si sceglie un rametto basale dell’azalea, lungo e flessibile, possibilmente semilegnoso. Questo deve essere abbassato fino al livello della superficie del terreno, sulla quale deve essere in grado di adagiarsi comodamente per una lunghezza di circa 15 – 20 cm.

2. Eliminare le foglie nella parte centrale del ramo, quella che sarà interrata, piegarlo senza spezzarlo, e inciderlo delicatamente: questa è la parte da cui si origineranno le radici della nuova piantina. Quindi interrare questa porzione di rametto, entro una buca profonda circa 10 cm, mantenendola salda con un filo di ferro piegato a forcella. La buca viene quindi riempita con terriccio specifico per piante acidofile, misto a sabbia in parti uguali: deve essere morbido e mantenuto sempre abbastanza umido.

2. Eliminare le foglie nella parte centrale del ramo dell’azalea, quella che sarà interrata, piegarlo senza spezzarlo, e inciderlo delicatamente: questa è la parte da cui si origineranno le radici della nuova piantina. Quindi interrare questa porzione di rametto, entro una buca profonda circa 10 cm, mantenendola salda con un filo di ferro piegato a forcella. La buca viene quindi riempita con terriccio specifico per piante acidofile, misto a sabbia in parti uguali: deve essere morbido e mantenuto sempre abbastanza umido.

E dopo?

La “propaggine”, così si chiama il rametto sistemato come appena descritto, rimarrà in queste condizioni fino alla primavera successiva, quando la pianta ricomincerà la sua attività vegetativa e nei suoi tessuti ricomincerà a scorrere la linfa; la stessa che scorre anche all’interno dei tessuti della propaggine, permettendole di radicare e germogliare, emettendo nuove foglie, proprio come in una pianta distinta da quella adulta accanto alla quale si trova.

Dopo due anni dalla realizzazione della propaggine, sempre a primavera, si potrà procedere a separare questa nuova piantina dall’azalea da cui è stata originata, recidendola in prossimità della zona da cui si sono formate le radici, utilizzando una forbice da potare dalle lame ben affilate e pulite.

Dopo due anni dalla realizzazione della propaggine, sempre a primavera, si potrà procedere a separare questa nuova piantina dall’azalea da cui è stata originata, recidendola in prossimità della zona da cui si sono formate le radici, utilizzando una forbice da potare dalle lame ben affilate e pulite.

In vaso e poi in piena terra

A questo punto, l’azalea ottenuta potrà essere messa a dimora in un vaso singolarmente: attenzione a usare sempre il giusto terriccio, che deve essere specifico per piante acidofile. Dopo un breve periodo in vaso, in media tutta la stagione estiva, la nuova pianta potrà essere messa a dimora in piena terra, dove con le cure necessarie, crescerà e si svilupperà. 

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