La manutenzione della serra

Anche una piccola serra da terrazzo deve essere controllata e seguita perché funzioni al meglio: bisogna verificare spesso l’umidità e la pulizia, la luce e la temperatura.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 13/02/2014 Aggiornato il 13/02/2014
serra

In questa stagione le nostre piante più delicate sono ancora ben protette dal freddo nelle verande o nelle piccole serre da balcone. Queste strutture sono in grado di garantirne la sopravvivenza fino al ritorno della primavera ma, una volta avviate, devono essere sottoposte a verifiche periodiche per controllare che l’ambiente interno sia sano e idoneo alla vita delle piante e le strutture portanti integre.

L’esposizione

Perché le piante possano godere di temperature miti e, soprattutto, ricevere la migliore e più intensa illuminazione, fattore determinante per la buona riuscita della serra è l’esposizione soleggiata. Perché la luce sia sfruttata al massimo, la superficie deve essere pulita con attenzione, sia fuori sia dentro (cancellando anche gli aloni sui vetri), sia a inizio stagione che adesso utilizzando, dopo il detergente, un disinfettante. Per la stessa ragione evitate di porre vicino alla serra o appoggiati alle pareti oggetti, tipo bancali, tavoli, sedie, vasi. Una volta ogni due settimane, nella verifica periodica alla serra, ruotate i vasi di un quarto di giro così da favorire una più uniforme esposizione alla luce.

Come disporre le piante all’interno

Sul pavimento vanno posti i vasi più grandi mentre quelli più piccoli sulle strutture a scala a più piani o sui bancali con mensole regolabili a diversa altezza. Le scale devono essere rivolte verso l’esterno e non, come di solito accade, verso l’interno. In questo modo tutte le piante godranno della migliore illuminazione. Al centro, a terra, porremo i vasi grandi con piante ad alberello con la chioma concentrata in alto e il piede legnoso che necessita di minor luce. Queste potranno essere sollevate dal terreno appoggiandole su bancali di legno o vasi capovolti che le isoleranno dal fondo più freddo.

Affollata, ma quanto?

Lo spazio non è mai abbastanza e in genere le piccole serre domestiche sono sovraffollate. Per sfruttare ogni centimetro, accostate fra loro le piante senza però che la vegetazione sia compressa e sovrapposta: eventualmente potete raccogliere le foglie verso l’alto con l’aiuto di un cordino di materiale plastico cavo e una cannetta di bambù per fissarlo. Evitate, per quanto possibile, di accostare le foglie alle pareti esterne perché il contatto con le superfici fredde causa facilmente ustioni, ingiallimenti e necrosi. Vasi, sacchi di fertilizzante e attrezzi possono essere riposti sotto i bancali. Il materiale di scarto non deve essere tenuto dentro la serra ma va portato sempre all’esterno.

Due tipologie di serra

La serra riscaldata: le normali serre domestiche con riscaldamento non devono produrre calore sempre. Devono piuttosto mantenere costante la temperatura che noi individuiamo come quella di “benessere” o meglio di “sana sopravvivenza” per le piante. Aumentare artificialmente la temperatura della serra con stufe elettriche o ad altro combustibile rappresenta un costo non indifferente che può essere ridotto usando il calore solare e orientando la serra verso sud, fuori dalla proiezioni d’ombra dei fabbricati o dei sempreverdi. La serra non riscaldata: anche questa struttura è adatta a proteggere le nostre piante. Tuttavia il consiglio è dotarsi di un termometro in grado di registrare temperature massima e minima e valutare come comportarsi. A fronte di previsioni meteo caratterizzate da temperature molto basse è possibile introdurre alcune candele a lunga durata che possono bastare a contenere un’eccessiva discesa del termometro. In aggiunta ai lumini, è consigliato l’utilizzo di teli di materiale plastico di polietilene per isolare, in una sorta di camera interna, le piante più sensibili. Ogni fonte di calore introdotta deve essere posta al centro della serra e mai coperta da oggetti o chiome delle piante.

Le riparazioni alla struttura

Quando le escursioni termiche sono importanti e alle notti di gelo si alternano giorni di sole intenso, è importante procedere a una veloce ma completa verifica di tutti gli elementi trasparenti: la rottura di un pannello è sempre possibile e ciò permetterebbe l’ingresso di aria fredda in modo continuo a danno delle piante vicine e di quelle poste a terra. Se individuate una rottura o la mancata tenuta di un elemento, provvedete subito a una riparazione temporanea con stucco, silicone, e/o nastro adesivo, sostituendolo poi appena possibile.

Garantire il ricambio d’aria

Se la serra è dotata di riscaldamento, il freddo non è un problema. Il problema può essere, al contrario, evitare che la temperatura interna si alzi troppo e ciò accade nei giorni di sole. Le strutture più avanzate e costose hanno un sistema automatico di ventilazione che provvede ad aprire e chiudere le aperture così da regolare il flusso d’aria dall’esterno. Per le strutture normali, nei giorni di sole si dovrà aprire un poco una porta o una finestra per ovviare a questo problema. Chi non può provvedere a quest’operazione perché assente nelle ore centrali del giorno non dimentichi di farlo nel week-end o si informi sulla possibilità di motorizzare le aperture. Arieggiare l’interno, anche in modo rapido, senza far precipitare la temperatura interna, consente di ridurre l’umidità così che non si creino o si riducano i fenomeni di condensa. Per non aggravare questo problema potenziale, le bagnature devono essere valutate vaso per vaso, così da mantenere il terreno fresco, senza ristagni nei sottovasi. Il consiglio è dividere le piante in due lotti da bagnare in modo alternato per non creare “un picco” di umidità causa di condensa e gocciolamento.

La sorveglianza sanitaria

La serra, umida e calda, presenta le condizioni ideali per la diffusione di molte patologie classiche delle piante da appartamento. La sorveglianza deve sempre essere massima e ogni due settimane procedete a un’ispezione delle piante osservandone lo stato generale: ingiallimenti, marcescenze, macchie e imbrunimenti, la presenza di parassiti sulle foglie. Gli ingiallimenti di qualche foglia, in particolare le più vecchie e le più giovani che non hanno avuto modo di maturare tessuti forti, è un evento normale, così come la cascola di parte delle foglie e dei frutticini degli agrumi. Tagliatele così che non marciscano sulla pianta, e raccogliete tutto il materiale presente sia a terra sia nei vasi. Più preoccupanti sono i fenomeni di rapida marcescenza, di norma a carico di piante erbacee perenni. Eliminate la parte colpita e indagate sulle possibili cause. Verificate che il terriccio non sia inzuppato d’acqua, eliminate il sottovaso e sospendete le bagnature. Un vecchio sistema per favorire l’asciugatura del terriccio senza spostare il vaso in casa è quello di porlo su più fogli di carta di giornale che assorbiranno dai fori di fondo non poca umidità. Quando ad essere bagnato non è il terriccio ma la vegetazione, la causa è il gocciolamento dall’alto dell’umidità in eccesso che si condensa in un punto particolare. Spostate la pianta o, con l’aiuto di un pezzo di nastro adesivo disposto ad arte, spostate il punto di eventuale gocciolamento. Le macchie e gli imbrunimenti non devono essere sottovalutati perché spesso sono riconducibili all’azione di agenti patogeni. Pianta per pianta, consultando un prontuario, controllate se è necessario eseguire trattamenti mirati. La presenza di parassiti è riconducibile di solito all’implacabile cocciniglia, cotonosa o a scudetto, che, dopo essere rimasta in fase di quiescenza durante l’estate, o poco visibile per il rigoglio della vegetazione, torna a infestare le piante: i pelargoni zonali, dove si insedia sul tronco a livello degli internodi, gli oleandri, gli agrumi. Isolate subito le piante, rimuovete i parassiti con cotone e alcool. Se l’infestazione è diffusa trattate anche i vasi, rimuovete il primo strato di terriccio, e trattate con un prodotto specifico dopo aver racchiuso la pianta in un grande sacco di materiale plastico così che i principi attivi restino a contatto dei tessuti vegetali e svolgano appieno la loro azione. Controllate la presenza di danni alle foglie dovute a limacce ancora attive e alle rosicchiature delle bulbose causate dai topi.

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