Molte piante comunemente coltivate hanno poteri curativi, noti da secoli, oggi confermati dalla scienza e utilizzati dalla fitoterapia. Anche durante la stagione invernale può essere utile avere a disposizione qualche piantina da cui ricavare le foglie per ottenere decotti e infusi che possano risolvere piccoli disturbi di stagione. Oltre a essere un piacere e un decoro per il balcone, sarà anche una “dispensa” di benessere. Nella scelta delle piante da coltivare per infusi e tisane, è sempre bene fare riferimento a un erborista o a un esperto, per ottenere indicazioni sulla raccolta e sulla posologia del materiale vegetale a disposizione. Non improvvisare o fare riferimento a fonti poco serie, perché le piante possono anche essere tossiche.
Salvia per problemi allo stomaco
Specie perenne, Salvia officinalis, si distingue per le sue foglie verde grigio, consistenti e rugose, coperte da peluria, ricche di oli aromatici. Molto profumata, è utilizzata nella cucina mediterranea, ma non solo: le sono infatti riconosciute proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che la rendono preziosa per la preparazione di tisane che aiutano a risolvere alcuni problemi di stomaco, anche in caso di reflussi acidi. Le foglie si raccolgono in qualunque periodo dell’anno; non recidere i rametti più lignificati, difficili da far ricrescere.
La melissa è calmante
Melissa officinalis è una erbacea perenne molto resistente al freddo e amica delle api. Le foglie binate ovoidali o cuoriformi hanno il margine dentellato ed emanano, come tutte le parti della pianta, un gradevole sentore di limone. Tutte le parti si possono utilizzare per le proprietà calmanti che favoriscono il sonno, a meno che non vengano assunte in quantità eccessive, perché allora sortirebbero l’effetto opposto. Sconsigliato l’uso in caso di ipotiroidismo.
Alloro per la digestione
Laurus nobilis è una pianta aromatica sempreverde, dalle foglie ovali coriacee verde scuro che, oltre a essere apprezzate in cucina, possono essere usate in infusione per favorire la digestione ed eliminare i fastidiosi gas in eccesso dall’intestino.
Come proteggere dal freddo le erbe curative
I vasi con le erbe curative vanno posti al riparo dalle intemperie e raggruppati in modo da creare il microclima più idoneo al loro benessere. Per evitare che l’apparato radicale geli, sarà bene isolare i vasi ponendoli su una base di polistirolo o sollevandoli da terra; il terriccio andrà protetto con una buona pacciamatura e, se non fosse a disposizione una piccola serra chiusa (anche con teli plastici), la chioma deve essere avvolta in un telo di tnt.
Infusi e decotti (cioè tisane) si preparano così
Chiamati genericamente tisane, infusi e decotti, sono le preparazioni più comuni per estrarre i principi attivi dalle erbe e poterli assumere.
In acqua bollente
Gli infusi sono quelle preparazioni che prevedono di versare acqua bollente sulle parti più tenere delle piante prescelte, al fine di estrarne i principi attivi. Esattamente come il tè, si prepara una determinata quantità di materiale, fresco, essiccato, intero o sminuzzato, secondo le indicazioni di un erborista, e lo si ripone in un contenitore (tazza o teiera). Quindi si versa l’acqua bollente, si copre perché non si disperdano gli oli e si resta in attesa per 10 – 20 minuti. Solitamente, in mancanza di una diversa indicazione, si possono utilizzare 50 grammi di materiale vegetale per 600 ml di acqua. Con un setaccio fine, una pezza di lino pulitissima o un colino, si versa la tisana ottenuta in una tazza separandola dal materiale impiegato e la si consuma tiepida.
In acqua fredda
Al contrario, i decotti servono per estrarre i principi attivi dalle parti più coriacee delle piante. Il materiale vegetale andrà in questo caso messo in acqua fredda e portato lentamente a bollore; poi lo si lascia in ebollizione per un lasso di tempo variabile tra i 5 e i 20 minuti, a seconda delle piante scelte. Al termine, versarlo direttamente in tazza, facendolo passare attraverso un colino a maglie strette, dove verrà lasciato riposare fino a che la temperatura del liquido non ne consentirà l’assunzione.