Aceri orientali a foglia rossa

Gli aceri di provenienza orientale sono piccoli, hanno chioma leggera, foglie finemente incise e tonalità rosse insuperabili. In più sono facili da coltivare anche in vaso se si garantiscono ombra e terriccio a reazione acida.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 07/11/2022 Aggiornato il 07/11/2022
aceri in vaso

Gli aceri sono fra gli alberi più diffusi nel nostro pianeta: adattabili, rustici, di rapida crescita. Il genere conta ben 200 specie diverse nella quasi totalità a foglia caduca, coltivati per il legname e la colorazione delle foglie. Le specie del gruppo americano e del gruppo europeo sono piante di grande sviluppo, coltivate per il legno e a rapida crescita.

Le specie del gruppo orientale sono di piccola taglia, coltivabili anche in vaso, apprezzate per il colore e la forma particolarmente decorativa delle foglie. E sono proprio le specie di dimensione ridotta, ideali da coltivare in contenitore, chiamate genericamente aceri giapponesi, quelle che diventano protagoniste in autunno in vaso o in piena terra. Per la maggior parte delle specie, l’andamento stagionale (soprattutto la temperatura) influisce in modo determinante sulla colorazione delle foglie e si può affermare che ogni anno muti, aggiungendo un tocco di piacevole imprevedibilità al giardino.

Acer palmatum, la specie più ornamentale

Conosciuto come acero del Giappone, Acer palmatum è la specie più coltivata a scopo ornamentale per la coltivazione in vaso, con foliage autunnale. Questa specie, originaria del Giappone ma anche delle regioni centrali della Cina, raggiunge un’altezza massima di 4-5 metri e forma una chioma tondeggiante del diametro di 2,5 metri. È un piccolo albero a crescita lenta, con foglie palmate, con un numero di lobi variabile da 5 a 7. Il colore delle foglie nella forma tipica è verde pallido. Non deve essere confuso con Acer japonicum, specie affine, originaria degli stessi luoghi, ma più grande, a crescita medio rapida e portamento compatto, con foglie palmate color verde pastello, con un numero di lobi variabile da 7 a 11. Dalla specie Acer palmatum deriva un gran numero di varietà caratterizzate da foglie di forma e colori speciali. In particolar modo, esiste un gruppo di varietà a foglia sempre rossa, colorata tutto l’anno e non solo in autunno: si tratta di Atropurpureum. Questo gruppo, è solitamente chiamato con il nome popolare “acero rosso del Giappone” e come tale commercializzato, anche se questa denominazione impropria genera confusione.

acer palmatum

Acer palmatum

Quando acquistare un acero?

Gli aceri orientali si trovano in commercio tutto l’anno, ma il momento ideale per acquistarli in vivaio è tra ottobre e novembre. In questo periodo, infatti, l’estate (il momento più critico, quando più facili sono gli stress e le morti improvvise) è passata, e resta ancora del tempo prima dell’inverno, perché la pianta possa ambientarsi nel nuovo luogo di destinazione e assestarsi nel terreno se si decide di rinvasarla. La scelta dell’acquisto autunnale ha il vantaggio di poter valutare, oltre alla forma delle foglie e al portamento della chioma, anche il colore assunto dalla vegetazione. Se si procede all’acquisto in inverno o in primavera, le piante sono spoglie e quindi si può osservare solo la struttura, che deve essere robusta, ben equilibrata e con poche cicatrici da taglio. In ogni caso, occorre sempre scartare soggetti deboli, con rami spezzati, gemme vuote o numerose cicatrici, che indicano successivi interventi per eliminare branche spezzate o malate. Verificare sempre l’integrità della corteccia.

Acer Palmatum Dissectum Viridis

Acer palmatum dissectum ‘Viridis’

Gli aceri più belli

Aceri a foglia porpora

Nel gruppo degli aceri Atropurpureum, il più apprezzato per il colore intenso del fogliame che va dal rosso al bronzo, si trovano moltissime varietà differenti, tutte bellissime.
 La varietà più nota è Acer palmatum Atropurpureum ‘Bloodgood’, con foglie di color rosso intenso che non perdono di intensità sotto il sole estivo e virano verso il cremisi in autunno.

Acer p. Atropurpureum ‘Fire Glow’, creata in Italia da Giordano Gilardelli, ha foglie di color rosso vivace in primavera, bronzo in estate e rosso brillante in autunno, che non bruciano al sole. La varietà ‘Red Flash’ spicca sulle altre cultivar per la colorazione primaverile intensa.

Tra gli Acer palmatum grande diffusione hanno anche le forme ‘dissectum’, caratterizzate da una particolare struttura della foglia: i lobi sono così profondamente incisi da essere separati fino alla base. Acer palmatum dissectum Atropurpureum ‘Crimson Queen’ è apprezzato per il fine fogliame rosso scuro.

Acer palmatum dissectum Atropurpureum ‘Crimson Queen’

Acer palmatum dissectum Atropurpureum ‘Crimson Queen’

Aceri a foglia verde

A fianco degli aceri orientali a foglia rossa, possiamo trovare anche specie e varietà, egualmente decorative, di un altro colore.

Come Acer pictum ‘Usugumo dalle foglie marmorizzate fra il bianco e il verde antico.

Nei toni del giallo-verde invece è Acer shirosawanum ‘Aureum’, che in autunno presenta le foglie dorate, orlate in color ciliegia.

Tra gli Acer palmatum, spicca il bicolore ‘Shigitatsu Sawa’, che a primavera si presenta bianco e verde e può sostituire per l’accentuato cromatismo una fioritura; in estate diventa verde chiaro e in autunno si tinge per il foliage di arancione.

Acer palmatum 'Shigitatsu Sawa'

Acer palmatum ‘Shigitatsu Sawa’

Esposizione e terreno per l’acero

Gli aceri orientali sono adatti a essere coltivati anche in grandi contenitori, purché si tenga conto delle loro (poche) esigenze. Gli aceri temono i venti freddi, richiedono una posizione luminosa, ma preferiscono evitare i raggi diretti del sole nelle ore più calde, che possono causare una decolorazione delle foglie. Ideale sarebbe porre le piante in una condizione di ombra luminosa e non fonda, soprattutto se si vive in climi caldi con estate roventi e secche. Le piante in piena terra resistono con successo al freddo invernale anche in montagna, mentre in vaso sono più sensibili. All’arrivo del freddo occorre spostare il vaso a ridosso di una parete della casa e, se ci si trova in zone con inverni gelidi, bisogna anche proteggerlo. Si può pacciamare con terriccio di foglie e torba e poi infilare il vaso all’interno di un contenitore più grande, riempiendo lo spazio libero con paglia, chips di polistirolo, o giornali. Se il vaso che ospita la pianta è troppo pesante per essere sollevato, dopo la pacciamatura può essere fasciato con strati di cartone alveolato rivestito da un foglio di plastica e fermato con corde. Molto pericolose sono le gelate tardive, che possono causare la morte delle gemme o dei giovani germogli. Tale perdita della nuova vegetazione non causa la morte della pianta, ma provoca il disseccamento di alcuni rami e un arresto nello sviluppo che si sconta anche l’anno seguente. Dopo un ragionevole periodo di attesa, la pianta apre nuove foglie e riprende forza. Succede così anche quando, per un colpo di sole o alte temperature con carenza d’acqua, tutte le foglie repentinamente si accartocciano e seccano. Gli aceri prediligono substrati ben drenati e freschi, a reazione acida e ricchi di sostanza organica. Mal sopportano i terreni calcarei e in piena terra ci riescono solo a prezzo di una crescita rallentata e di una vegetazione rada. In questi casi, l’aggiunta di abbondanti quantità di torba e sabbia al terreno da giardino è consigliata (la proporzione è 1:1:2).

Acqua, fertilizzante, manutenzione dell’acero

In estate bisogna bagnare le piante con generosità, ma sempre in modo che non si formi ristagno ed evitando che il terreno resti bagnato troppo a lungo. Distribuire l’acqua in più turni lasciando un tempo d’attesa fra uno e l’altro, sospendendo quando il primo filo d’acqua si allargherà nel sottovaso. Per le piante allevate in vaso, raccogliere l’acqua piovana aiuta ad evitare gli accumuli di calcare nel terreno che rallentano la crescita della pianta e provocano un aspetto sparuto e debole. Le acque dure possono essere acidificate la sera con normale aceto e utilizzate il giorno seguente scartando il fondo. Apprezzati per le dimensioni contenute e la crescita lenta, gli aceri giapponesi non devono essere forzati con generose distribuzioni di fertilizzanti. Basta inglobare nel terreno a primavera la pacciamatura di terriccio di foglie e torba utilizzata in autunno per proteggere la pianta. Evitare nel modo più assoluto di distribuire fertilizzante dopo l’estate, specie se ricco di azoto e prontamente disponibile, perché può indurre una ripresa vegetativa fuori stagione con produzione di tessuti giovanili che saranno danneggiati con facilità dal gelo invernale. L’acero giapponese, per definizione, non si pota mai. I limitati interventi, solo se necessari a eliminare rami troncati, deboli o fuori forma, si eseguono in estate e non a primavera perché, se tagliate prima dell’emissione delle foglie, le piante perdono linfa diminuendo il vigore.

Se è il caso di rinvasare l’acero

È difficile capire quando un albero in contenitore debba essere rinvasato, anche se piccolo. Occorre controllare che le radici non escano dai fori di fondo del vaso e, se è possibile, estrarre la zolla afferrando la pianta alla base del tronco per osservare l’apparato radicale. Quando le radici hanno inglobato tutto il terriccio e sono a contatto delle pareti del vaso, si può procedere, scegliendo un contenitore poco più grande (per una pianta in crescita), oppure ponendolo nello stesso vaso se già della massima dimensione possibile.
Per procedere, porre sul fondo del vaso alcuni centimetri di argilla espansa o ghiaia per il drenaggio, poi terriccio per acidofile fresco su cui adagiare l’acero. Quindi compattare leggermente con le mani.

Le malattie dell’acero

Le cocciniglie e gli afidi sono i nemici più insidiosi degli aceri. Entrambi questi insetti devono essere eliminati a mano, o con un getto d’acqua e solo dopo, se permangono, si può ricorrere a un prodotto specifico. Per gli afidi si può usare un insetticida a base di piretro; contro le cocciniglie, invece, usare un olio bianco minerale.

L’acero si può accostare a…

In terrazzo o in giardino, gli aceri rossi in vaso si possono affiancare ad altri aceri asiatici di colore giallo, ai crisantemi che fioriscono adesso, alle ortensie, a sempreverdi di taglia bassa, a begonie, coleus ed heuchere, con una base di colore verde mela.

 

 

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