Se il cane si annoia… Tutti i rimedi

I nostri impegni e le numerose ore che trascorriamo fuori casa o alla scrivania, riducono il tempo da condividere con il nostro cane. La conseguenza, per l’animale, è la mancanza di stimoli, ansia e stress. La soluzione? Giochi, passeggiate e creatività.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 14/10/2022 Aggiornato il 17/10/2022
cane annoiato

Sveglia la mattina presto, una passeggiata veloce per fare i bisogni e poi la solitudine in casa in attesa del rientro definitivo del proprietario dopo il lavoro: è così che trascorrono la loro giornata molti cani, soprattutto quelli che vivono in città. Ci sono anche quattrozampe, apparentemente più fortunati, che possono stare nel giardino di proprietà: anche per questi, tuttavia, la giornata all’aperto in solitudine si trasforma in una “gabbia dorata”. Il cane è innanzitutto un animale sociale che ha necessità di un riferimento (come avviene nel branco con il suo antenato lupo), rappresentato dal suo compagno umano, di interazione, di gioco e di stimoli: tutti aspetti che si tende a sottovalutare, con la convinzione che sia sufficiente uno spazio verde o qualche breve uscita fuori casa. Le necessità sono, invece, molto più complesse e, se non vengono soddisfatte, possono causare un disagio che si manifesta in varie modalità. Vediamo che cosa può fare il proprietario, quali comportamenti adottare o modificare, prima di ricorrere agli specialisti.

I sintomi che qualcosa non va per il cane

Un cane lasciato molte ore da solo in casa non potrà fare ciò che la sua natura esige: correre, giocare e socializzare. Una breve passeggiata sempre al guinzaglio non gli consentirà di esprimere queste esigenze. Non avendo, quindi, una possibilità di sfogo, cercherà vari modi per scacciare la noia. Un primo segnale di un cane annoiato e stressato sono i danni causati in casa in assenza del proprietario, tra cui pantofole rosicchiate, divani distrutti, bisogni in casa, buche in giardino. La distruttività, tuttavia, può manifestarsi anche verso se stesso, con forme di leccamento e grattamento ossessivo-compulsivo, fino ad arrivare ad autolesionarsi: in questo modo il cane cerca di sfogare le energie in eccesso.

Anche l’ululato in casa da solo, o il continuo e incessante abbaio sono sintomatici di un malessere: il cane cerca di attirare l’attenzione del proprietario anche senza necessità.

Condizione opposta, ma altrettanto preoccupante, un cane letargico e apatico, che non risponde ai richiami, che non obbedisce o interagisce: talvolta questa sorta di “depressione” arriva a provocare anche passività, inattività e inappetenza. Tutte queste condizioni, che si possono definire genericamente come “noia”, rappresentano un problema e richiedono una soluzione. Prima di dover ricorrere all’aiuto di un educatore o un veterinario comportamentalista, infatti, si possono mettere in atto una serie di accorgimenti per cercare di aiutare il cane a distrarsi, a canalizzare le sue energie in maniera positiva e, soprattutto, a soddisfare le sue esigenze etologiche.

Come far svagare il cane quando resta da solo

Se il tempo da dedicare al proprio cane è limitato, non resta che cercare di garantirgli un adeguato passatempo durante la propria assenza. In questo senso possono essere d’aiuto i cosiddetti “giochi interattivi”, sempre più diffusi in commercio, che offrono al cane la possibilità di distrarsi: si tratta di giochi che stimolano la sua attività mentale e, al medesimo tempo, lo intrattengono in attesa del rientro del proprietario. Per esempio, esistono ciotole interattive, con vari livelli di difficoltà, nelle quali il cane deve andare “a caccia” della crocchetta, ma è possibile anche improvvisare un “nascondino”, lasciando la leccornia preferita in varie zone della casa che il cane dovrà cercare. Sempre più apprezzato e ormai disponibile in varie forme e dimensioni è il Kong, un gioco che stimola l’attività fisica e la masticazione del cane anche quando è solo e lo tiene “occupato” facendo in modo che non si annoi. È un gioco che diventa ancora più divertente e interessante se viene riempito di cibo rilasciato poco per volta. Se si dispone di un po’ di spazio o, ancor meglio di un giardino, si può acquistare (o creare artigianalmente) una pallina a sonagli posta sull’estremità di una cordicella elastica. La pallina potrà essere appesa a una staccionata o a un albero: a ogni tentativo del cane di recuperarla, la pallina rimbalzerà facendo divertire il cane nelle ore di solitudine.  Ancora una volta un po’ di cibo nascosto all’interno aiuterà a stimolare ulteriormente il gioco. Un vecchio “stratagemma” per fare compagnia al cane nei momenti di solitudine è lasciare accesa la radio o la televisione; anche la possibilità di accedere a un balcone può contribuire a distrarlo. Ovviamente, ogni scelta va sempre valutata caso per caso, cercando di comprendere cosa è più o meno gradito e idoneo per il cane. 

Il cane all’aperto: è importante l’interazione

Il cane è un animale sociale: ha bisogno di interagire con altri compagni, di scoprire odori, di svagarsi con il proprietario correndo e riportando giochi, ma soprattutto di perlustrare e annusare. Se il tempo dedicato alle passeggiate all’aperto non è sufficiente, o si limita a una breve camminata solo per i bisogni, il cane non riesce a esprimere le sue necessità primarie e diventa nervoso, ansioso e infelice. L’ideale è iniziare con una passeggiata di almeno 30 minuti, al mattino prima della giornata lavorativa, preferibilmente al parco o, comunque, in aree cani dove possa interagire con i suoi “amici”, dandosi magari una sorta di appuntamento in modo da farli giocare insieme. Stanco ma soddisfatto, il cane vivrà le ore successive, quando sarà a casa da solo, con maggiore tranquillità e senza stress. Per alcuni cani particolarmente vivaci e attivi sono consigliati anche i percorsi con ostacoli e/o attività di ricerca fatti in un campo cinofilo con professionisti, o in città con ostacoli naturali e ambienti che i parchi possono offrire. Ovviamente, nulla può sostituire una bella passeggiata in campagna, in montagna o nei boschi: è importante, quindi che, almeno saltuariamente, nel fine settimana possa recuperare svagandosi lontano dalla città.

In casa: divertirsi insieme al cane

Oltre alle passeggiate e al gioco all’aperto, è importante che al rientro dal lavoro si possa passare insieme un po’ di tempo di qualità. Cibo e coccole, certamente, ma anche gioco e movimento per fargli sfogare le energie represse della giornata trascorsa in casa, in solitudine. Anche quando si è in casa si possono nascondere leccornie e farle cercare come una vera e propria “caccia al tesoro” guidando l’animale, dicendo “cerca”: il cane “fiuterà” l’ambita preda proprio come un segugio e, una volta trovata, potrà riceverla in premio insieme a lodi e coccole. In alternativa, si può fare un gioco di attivazione mentale “fai da te”. Basta nascondere lo snack sotto una ciotola e proporgliene tre: lui dovrà cercare quella giusta. Oppure, si può ingaggiare una sorta di “tiro alla fune”, utilizzando una corda o una vecchia camicia che verrà tirata da entrambi.

Quando serve il dog-sitter

Nel caso in cui la presenza del proprietario in casa fosse davvero minima, diventa opportuno rivolgersi a un dog-sitter o, comunque, a una persona di fiducia che se ne possa occupare e fargli visita per spezzare la monotonia. Si tratterà, non solo di portarlo a spasso per i consueti bisogni, ma di garantire anche una compagnia adeguata, giochi, distrazioni e svago. Nelle città si stanno diffondendo sempre più gli “asili per cani” (ebbene sì, anche per loro), strutture ben attrezzate dove l’animale viene affidato per alcune ore a persone esperte che provvedono al gioco, alle passeggiate, all’interazione e all’accudimento.

 

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