Il cane stressato, come aiutarlo

Abbaiare di continuo, fare i bisogni spesso in casa, agitazione al guinzaglio: sono comportamenti giudicati "inappropriati" o, peggio ancora, "dispetti" da punire o correggere. In realtà possono essere segnali che il cane sta vivendo un momento di ansia da non sottovalutare ma, anzi, da comprendere e aiutare a superare.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 12/01/2019 Aggiornato il 12/01/2019
Il cane stressato, come aiutarlo

I tempi serrati per le passeggiate, i rumori, l’impossibilità a muoversi liberamente e correre, l’incontro con altri cani con il limite del guinzaglio, le lunghe ore trascorse in casa da soli rappresentano valide motivazioni che possono rendere il cane stressato. Il cane, infatti, è costretto ad adeguarsi agli orari di lavoro del compagno umano, alla relativa disponibilità al gioco con lui, alla presenza di nuovi membri in famiglia come bambini o altri animali, a cambiamenti repentini quali traslochi o viaggi per vacanze. Per non parlare del nervosismo e dello stato emotivo del proprietario che si riflette sull’animale e che viene percepito.

Tutte situazioni che possono rendere il cane stressato , stato che può tradursi anche in disturbi comportamentali, aggressività o fobie.

Spesso alcuni segnali più o meno impercettibili possono aiutarci a riconoscere un cane stressato. Il problema, purtroppo, è che generalmente sono sintomi sottovalutati o considerati alla stregua di comportamenti da correggere o punire in maniera coercitiva con il risultato che la situazione non può che peggiorare.

Stress nel cane: di che cosa si tratta

Lo stress è la risposta psicofisica dell’organismo agli eventi che accadono. Anche se, in generale, al termine stress viene correlato un significato negativo non è sempre così: esiste uno stress “positivo” (eustress) che rappresenta semplicemente la risposta a situazioni acute e di breve durata, magari di attesa verso qualcosa di piacevole. Diverso è il caso di una condizione che si cronicizza nel tempo e diventa impossibile da gestire o affrontare, causando uno sbilanciamento dell’attività del sistema nervoso autonomo con conseguenze sull’organismo e sulla psiche: ansietà, depressione, fatica, disturbi del sonno, difficoltà di controllo della muscolatura dell’intestino e della vescica, diminuzione nella produzione di endorfine che regolano il senso del dolore e del piacere, ecc. Si parla, allora, di “distress” o stress negativo che causa anche modificazioni ormonali con il rilascio di adrenalina, cortisolo, aldosterone e ormoni sessuali.

Nel cane un esempio molto semplice può essere fornito dal gioco: tirargli una pallina può rappresentare un momento di eccitazione piacevole (eustress) ma se si esagera si può arrivare a distress.

Un’altra situazione che rende il cane stressato può essere quella dell’addestramento: se il cane deve imparare un “comando” ma sa che è una sfida e che a breve riceverà il premio (come ad esempio un bocconcino) vivrà uno stato di stress positivo; viceversa se si esagera con gli esercizi facendolo attendere troppo assocerà l’addestramento a qualcosa di negativo e probabilmente vivrà uno stato d’ansia quando si aspetterà di dover essere sottoposto alla sessione di educazione: l’eustress si trasformerà in agitazione, frustrazione (distress). Uno degli errori più gravi che un proprietario di un cane possa commettere è di trascurare lo stress negativo bollandolo come “comportamento normale o sbagliato”: purtroppo l’atteggiamento ricorrente è proprio quello di sottovalutarlo.

Le cause più frequenti

Il cane è fortemente abitudinario, ha bisogno dei riferimenti del proprio ambiente, odori, e del suo “branco” (il nucleo famigliare): è evidente, quindi, che qualsiasi cambiamento nella vita come un trasloco, l’arrivo o la scomparsa di un membro della famiglia, un cambio nella dieta, possono determinare un cane stressato.

Ma i fattori che possono causare il cane stressato non sono solo questi; l’elenco è molto lungo e varia da situazioni più banali e quotidiane che passano inosservate fino a eventi più traumatici. Ecco allora che un cane può stressarsi semplicemente per visite veterinarie o dal toelettatore, fenomeni atmosferici (temporale), eccessiva attività fisica o gioco troppo vivace, viaggi o spostamenti, presenza di altri animali, contatti fisici troppo frequenti o assenti, eccesso o carenza di regole, rumori forti, bambini troppo vivaci, eccessivo affollamento.

Ci sono poi eventi drammatici ma non per questo meno frequenti che inevitabilmente determinano come conseguenza un cane stressato. Tra questi malesseri fisici, litigi in famiglia e tensione nei rapporti tra familiari, l’essere lasciato in pensione, solitudine, isolamento e noia, mancanza di rapporto e comunicazione con il proprietario.

Attenzione ai segnali d’allarme

Anche se non sempre ci si accorge, il cane stressato lancia segnali ben chiari al proprietario del proprio malessere e dell’ansia. Possono essere disturbi fisici, come il vomito o la diarrea che magari vengono attribuiti a qualche patologia; oppure cambiamenti nelle abitudini come il calo di appetito o l’apatia. Altri ancora sembrano comportamenti “da correggere” come l’abbaio continuo o la monta. Infine alcuni vengono scambiati per “normali” come lo sbadiglio continuo o il leccarsi le labbra: in realtà sono segnali “di calma o pacificazione” che il cane invia al medesimo tempo agli altri e a se stesso per cercare di acquietarsi dallo stress (per approfondire, si vedano gli scritti della studiosa del comportamento animale Turid Rugaas).

Per aiutarlo, comprendere le ragioni

Quindi il cane stressato esiste: è importante comprendere quali sono le cause scatenanti e cercare di risolverle. Si può tentare semplicemente di migliorare e intensificare il tempo trascorso con lui: molto spesso, infatti, il cane ha solo bisogno di ricevere la giusta dose di attenzioni, non essere lasciato solo troppe ore o isolato.

Oppure può non gradire un certo tipo di passeggiata, frenetica, in mezzo a troppi cani, rumorosa, affollata: molte persone portano il proprio cane al parco semplicemente con l’idea di lasciarlo “sfogare”, senza osservare il suo comportamento.

Oppure, al contrario, si esagera nel gioco continuando a tirare la pallina avanti e indietro pensando che in questo modo il cane scarichi lo stress non accorgendosi, invece, che lo si sta stressando ed esasperando. Molto meglio fare una bella passeggiata tranquilla, dedicare qualche minuto al lancio della pallina e poi inventare nuovi giochi più rilassanti.

Altre soluzioni

Non è sempre facile capire quale sia la causa del cane stressato. Spesso bisogna procedere per tentativi ed errori, osservare il comportamento del proprio cane, i segnali che manifesta e in quali circostanze o se in presenza di altri animali o persone.

Si tenga presente, poi, che ogni cane ha un carattere individuale diverso da chiunque altro con reazioni differenti di fronte a una situazione di stress: un soggetto estroverso, ad esempio, tenderà a distruggere le cose, mentre un introverso probabilmente rivolgerà l’ansia su di sé in maniera autodistruttiva.

Se si riscontrerà che il cane è realmente affetto da stress (e non da qualche patologia) si potrà tentare di aiutarlo con prodotti specifici quali giochi interattivi che distraggono e scaricano l’ansia (ad esempio il Kong), oppure con tranquillizzanti da spruzzare nell’ambiente (es. Adptil) o, ancora, con rimedi naturali (es. Fiori di Bach).

Nel caso, poi, in cui nessuno di questi sistemi riescano a risolvere il problema si dovrà ricorrere alla consulenza e al sostegno di un comportamentalista specifico per cani.

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