Il cane: pensione o dog-sitter se non può venire in vacanza con noi

Pensione o dog-sitter sono due soluzioni per lasciare il proprio cane quando si parte per le vacanze. Ma non bisogna scegliere a caso. La pensione deve essere controllata più volte e non solo. Per chi preferisce una persona, meglio affidarsi al passaparola di amici fidati.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 09/07/2013 Aggiornato il 09/07/2013
pensione cani

In alcuni casi non è possibile portare con sé il cane in vacanza: magari per tutelarlo da eventuale stress oppure perché non si è trovata una struttura adeguata. In tal caso si deve scegliere se lasciarlo in una pensione (dopo averla accuratamente scelta) oppure in custodia a persone fidate gratis o a pagamento (un amico o un parente con eventuale rimborso per le spese). La scelta va fatta in base al tipo di animale, all’età e all’indole.

La pensione

Se si lascia il proprio cane in pensione è importante informarsi sulle caratteristiche e le condizioni della struttura. In particolare è fondamentale effettuare una visita alla pensione prima di portare l’animale, non accontentandosi di informazioni ricevute da amici o negozianti. Meglio addirittura che la visita sia improvvisata, per valutare le reali condizioni in cui sono tenuti gli animali. È fondamentale che nella struttura non siano ospitati troppi cani e che esista uno spazio verde recintato nel quale i cani possano giocare e correre: se gli animali non vengono mai fatti uscire è meglio rivolgersi ad altre pensioni. Ogni box deve essere assegnato a un solo cane, al massimo due se sono del medesimo proprietario, devono essere spaziosi, sempre ben puliti (non si deve sentire cattivo odore o vedere escrementi), con una parte coperta, riparata da agenti atmosferici per il riposo (di almeno 2 mq), e una all’aperto esterna, piastrellata o di erba (di almeno 6 mq), in modo che il cane possa sporcare in un posto diverso da dove mangia e dorme. Il gestore della pensione deve consentire di scegliere una dieta personalizzata in modo da rispettare le abitudini alimentari del cane. Deve inoltre essere possibile portare eventuali giochi, ciotole o oggetti dell’animale cui è affezionato. La pensione deve avere un veterinario che regolarmente controlla i cani e che è disponibile per i problemi urgenti.

Per aiutare il cane

Una volta scelta la pensione, è fondamentale testare la reazione del cane lasciandolo solo per un breve periodo, non più di due giorni: il cane capirà che il padrone torna a prenderlo e – se tutto è andato bene – non avrà problemi a tornarci anche per un periodo più lungo. Se il gestore della pensione non lo consente meglio diffidare della struttura. L’ideale è incaricare un amico o conoscente di recarsi a sorpresa a far visita all’animale, per poter verificare che sia in buona salute e che vengano rispettate le condizioni definite alla consegna.

Le condizioni

In pensione devono essere portati solo animali sani, possibilmente in età adulta: devono essere vaccinati e visitati da un veterinario che rilascerà un certificato in cui attesta che il cane è in buona salute. Copia del certificato e del libretto di vaccinazione dovrà essere sempre consegnata al titolare della pensione mentre gli originali andranno custoditi dal proprietario. Salvo casi particolari, è anche utile sottoporre preventivamente l’animale ad un trattamento antiparassitario. Meglio diffidare di chi non chiede le copie dei libretti di vaccinazione: in questo modo infatti potrebbero essere ricoverati animali privi di copertura immunitaria che diffondono malattie. All’atto della consegna del cane chiedere una ricevuta. Prima di partire lasciare sempre un proprio recapito telefonico o di una persona di fiducia in modo che il titolare della pensione possa contattare il proprietario nel caso in cui insorgano problemi di salute. Fare sempre mettere per iscritto anche il costo giornaliero per la pensione e, nel caso venga richiesto un acconto, chiedere una ricevuta con specificato l’importo pagato. Richiedere sempre la ricevuta del pagamento. Non appena il cane viene ritirato portarlo dal veterinario per fargli fare un controllo accurato: nel caso fossero riscontrate malattie o altro richiedere un certificato. Se presenta qualche malattia o ha un problema legato ai giorni di degenza in pensione, mandare una lettera raccomandata ai titolari della pensione entro otto giorni dal momento in cui si viene a conoscenza della malattia o del problema.

Il dog-sitter

Quello che per molte persone inizialmente era solo un hobby si è trasformato in un lavoro vero e proprio e spesso a tempo pieno. Nei parchi, nei negozi per animali, dal veterinario, su internet si possono trovare annunci di persone disponibili ad accudire uno o più cani garantendo passeggiata, pappa, giochi e coccole. Spesso si tratta di persone che offrono anche una sorta di servizio di pensione presso la propria abitazione (se dispongono di spazio verde adeguato) in modo che il cane non debba soffrire il trauma della gabbia oppure si recano direttamente nella casa del proprietario dell’animale. Dal momento che gli annunci sono veramente tanti è bene valutare attentamente la professionalità, la serietà di chi si occuperà del proprio amico a quattro zampe. Ci si può rivolgere ad altri proprietari di cani per farsi consigliare un nominativo oppure al proprio veterinario o al negozio di animali di fiducia e in ogni caso il cane deve poter familiarizzare prima del distacco per alcuni giorni: sarà quindi necessario anche in questo caso un periodo di prova. In alternativa il cane potrà anche essere custodito da un amico, un parente o un conoscente che già conosce ed è fidato: questa persona si occuperà di portarlo a spasso, farlo giocare (è importantissimo), dargli la pappa e controllare che sia sempre in buona salute meglio ancora ospitandolo direttamente nelle propria casa.

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