Il barboncino: cane giocherellone, sensibile e vivace

Una volta considerato un cane "snob", oggi il barboncino si rivela, invece, un cane di grande compagnia, sensibile e vivace.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 30/06/2016 Aggiornato il 30/06/2016
barboncino

Conosciuto anche come cane Barbone, è una razza tipica francese. Il Barboncino Nano viene anche chiamato, in Francia, Caniche: un nome che trae origine dalla parola “canard” cioè anatra selvatica. In tempi passati, infatti, questo cane era utilizzato per la caccia alle anatre grazie all’ottimo fiuto e alla predilezione per l’acqua.
Secondo altre teorie, invece, l’origine potrebbe essere tedesca: in tedesco (“Pudel”) e in inglese (“poodle”) il nome deriverebbe dall’arcaico tedesco “pudeln” che significa letteralmente “lanciarsi nell’acqua”.
A partire dal XVII secolo, gli fu attribuita l’etichetta di cane “aristocratico” soprattutto perché venne apprezzato come cane da compagnia presso le case patrizie e, in particolar modo, dalle nobildonne dell’epoca.
La regina Anna d’Inghilterra, ad esempio conobbe questi animali quando le vennero mostrati barboni addestrati che si posizionavano sulle zampe posteriori saltellando e roteando. Durante il regno di Luigi XVI, in Francia il barboncino venne ospitato nei palazzi reali, lanciando una sorta di moda seguita da tutta la nobiltà dell’epoca. Un‘etichetta dura a morire che, ancora oggi, ha lasciato nell’immaginario collettivo l’idea generale di “cane di lusso”.

Barboncino vivace, attivo, apprende con facilità

A partire dagli inizi dell’Ottocento, soprattutto in Francia, i barboncini sono apparsi sempre più spesso nel circo per eseguire sorprendenti numeri acrobatici e di intelligenza. La grande propensione di questi cani all’apprendimento, l’agilità e la devozione per il proprietario hanno fatto sì che nessun altro cane sia stato così tanto impiegato negli spettacoli e nelle esibizioni.
Il barboncino è, senza ombra di dubbio, un cane particolarmente intelligente e facile da addestrare: lo dimostra anche il fatto che per un certo periodo questa razza venne utilizzata come cane-guida per i ciechi (in seguito fu sostituito dal Pastore tedesco semplicemente per la maggiore robustezza e una più alta propensione alla difesa).
Attenzione, però. Per quanto abile all’apprendimento, è comunque un cane pieno di iniziativa e dotato di un pizzico di furbizia: per questa ragione non obbedirà mai a un comando che ritiene assurdo o privo di senso.

Affettuoso, è sensibile all’umore dei famigliari

Tutt’altro che snob, la devozione del barboncino ne fa un cane molto affettuoso e con un grande senso della famiglia. Per nulla aggressivo (e quindi inadatto alla guardia o alla difesa) adora correre, giocare anche con i bambini. Per questa ragione ha bisogno di presenza e affetto costanti, mentre soffre particolarmente la solitudine e l’isolamento fino a perdere del tutto la vitalità.
Estremamente sensibile percepisce stati d’animo e umori delle persone che lo circondano e reagisce in maniera empatica al punto da diventare triste e malinconico o allegro e giocoso a seconda delle condizioni che stanno vivendo i componenti della famiglia.

Passeggiate e gioco per lo spirito e il corpo

In generale piuttosto longevo, il barboncino può presentarsi in quattro diverse taglie:
grande mole va dai 45 ai 58 centimetri al garrese
taglia media va dai 35 ai 45 centimetri al garrese
nano va dai 28 ai 35 centimetri al garrese
toy va dai 24 a 28 centimetri al garrese.
Al di là della taglia, comunque, il barboncino è un cagnolino piuttosto goloso: è importante, quindi, non farlo mangiare troppo e mantenerlo in forma con ore di passeggiate e qualche corsa in libertà, utili non solo per la sua linea ma anche per il suo carattere vivace e giocoso.

Una folta pelliccia che richiede cure non troppo impegnative

Testa riccioluta (da qui il nomignolo di “cane pecora“), un manto soffice e vaporoso: il barboncino è sicuramente un cane unico e particolare. Nonostante la folta pelliccia, però, non ha il sottopelo, come la maggior parte degli altri cani, e perciò non presenta periodi di muta. Il suo pelo non cade mai ma anzi cresce continuamente: non si corre, quindi, il rischio di ritrovarsi ciuffi di peli sparsi per la casa! Perciò è importante avere cura del suo manto, spazzolando il pelo più volte alla settimana per mantenerlo lucido e, al medesimo tempo, dedicare attenzioni a questo cagnolino così sensibile e desideroso di contatto.
I colori standard ammessi per la pelliccia sono il nero, il grigio, il bianco, il marrone, l’albicocca e il rosso. Alcuni esemplari di barbone presentano il pelo cordato anziché riccioluto, sebbene questa varietà sia oggi molto rara.

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