Cani trovatelli: che cosa fare?

Ogni anno, al termine dell’estate, si fa il conto dei cani ritrovati senza un padrone. Tra questi però, spesso, ci sono anche animali che hanno un proprietario che li sta cercando. In tal caso è bene avere tutte le informazioni per fare in modo che la vicenda abbia un lieto fine.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 22/09/2013 Aggiornato il 22/09/2013
cane randagio rosso

La piaga dell’abbandono è ancora molto presente nel nostro Paese, in particolare in alcune zone d’Italia. Tuttavia, non è sempre detto che un cane che vaga da solo per strada, senza guinzaglio né museruola, sia necessariamente abbandonato. Può trattarsi di un animale smarrito con un proprietario che lo sta cercando. In base alla normativa in vigore, chi trova un cane vagante non può portarlo a casa (si tratterebbe di appropriazione indebita) ma deve avvisare le autorità competenti: il Comando dei Vigili Urbani prima di tutto che, a sua volta, provvede a contattare gli enti locali designati al recupero dell’animale. Se poi si verifica che il cane è registrato all’anagrafe canina o ha un tatuaggio, sarà facile riconsegnarlo al padrone.

I primi passi

Se si trova un cane che sembra senza proprietario, prima di tutto accertarsi che non sia di qualche abitante residente in zona ed è solo uscito per la passeggiata. Nel caso risultasse effettivamente vagante, bisogna avvicinarsi all’animale con cautela per verificare se ha una medaglietta oppure un tatuaggio sulla coscia destra o nell’orecchio destro. È importante mostrarsi tranquilli, restare accucciati e prestare attenzione a come si comporta: se l’animale mostra i denti, ringhia o ha pelo irto è meglio non avvicinarsi e far intervenire le persone competenti del canile, della ASL o di una delle tante associazioni di tutela degli animali presenti in tutta Italia.

Se invece il cane si lascia avvicinare si può prima di tutto offrirgli un po’ di acqua e di cibo: un modo anche per cercare di stabilire un primo contatto positivo e benevolo. Se è ferito, magari a causa di un incidente, non bisogna somministrargli alcun farmaco, né cibo, né acqua. In generale è opportuno portare un animale trovato vagante dal veterinario in modo da verificare lo stato di salute (potrebbe aver contratto malattie infettive, aver ingerito sostanze pericolose o aver bisogno di essere reidrarato) e la presenza di un eventuale microchip o di un tatuaggio.

Contattare le autorità

La legge 281 e il Regolamento di Polizia Veterinaria stabiliscono che i canili siano le sole strutture autorizzate al ritiro dei cani vaganti sul territorio sprovvisti di guinzaglio e museruola. Quindi se si trova un cane vagante bisogna consegnarlo al più presto al canile competente sul territorio. Se il rinvenimento avviene negli orari di chiusura della struttura (o in giorni festivi), si deve custodire l’animale fino al giorno dopo. Se l’animale è ferito o gravemente malato si deve avvisare la Polizia Municipale richiedendo di fare intervenire il Servizio Veterinario della ASL (operativo 24 ore su 24) che deve provvedere a far ritirare il cane in canile e a prestargli le cure necessarie. Nel caso in cui il cane non si riesce a prendere o si trova in una condizione di pericolo (o che può causare pericolo) avvertire la Polizia Locale o, se questi non fossero disponibili, il Comando dei Carabinieri di zona. In caso di ritrovamento del cane in prossimità dei binari ferroviari, contattare la Polfer (Polizia Ferroviaria); se il ritrovamento è in autostrada, strade statali o provinciali, contattare la Polstrada (Polizia Stradale). Le Forze dell’Ordine contattate hanno l’obbligo di intervenire richiedendo il servizio di accalappiamento e devono recarsi sul posto entro 20 minuti dalla chiamata (anche se purtroppo non è sempre così…). Infine si deve effettuare la denuncia di ritrovamento presso la Polizia Municipale (Vigili Urbani) del Comune in cui è stato ritrovato il cane.

Ci pensa il canile

Una volta recuperato, il cane sarà portato nel canile sanitario dove rimarrà in osservazione per almeno 10 giorni. Se è sprovvisto di tatuaggio o microchip, viene fatta l’iscrizione all’Anagrafe canina e viene inserito il microchip (obbligatori per legge). Se l’animale ha microchip o tatuaggio, il canile provvederà alla ricerca del proprietario il quale nell’ipotesi migliore avrà già effettuato una denuncia di smarrimento o, viceversa, sarà sottoposto a una sanzione. Se il proprietario non si fa vivo entro 10 giorni si procede con le verifiche (vigili a casa, raccomandata, ricerca sul nuovo domicilio…..) e, se non viene rintracciato, dopo un certo periodo il cane sarà adottabile, solitamente entro dodici mesi dal ritrovamento.

Che cosa possiamo fare noi

Mentre il cane è in canile in attesa di trovare il proprietario nella settimana seguente al ritrovamento, noi possiamo fare qualcosa:

  • affiggere alcuni volantini del cane (possibilmente con foto);
  • diffondere la segnalazione presso ambulatori veterinari;
  • comunicare il ritrovamento anche ai vigili dei comuni limitrofi;
  • segnalare il ritrovamento (con foto) ai siti internet specializzati.

Un’alternativa possibile: a casa nostra

Per evitare al cane lo stress dell’ingresso in canile, si può anche ospitarlo a casa propria solo dopo aver avuto l’autorizzazione dalle autorità preposte per non incorrere nel reato di appropriazione indebita. Ecco qual è l’iter da seguire:

  • comunicare al Comando di Polizia Municipale del Comune il ritrovamento dell’animale con la descrizione, lasciare il proprio indirizzo e i recapiti telefonici;
  • contattare il canile di competenza, lasciando i propri recapiti telefonici, data e luogo del ritrovamento e descrizione del cane;
  • verificare se il cane ha il microchip portandolo dal veterinario.
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