7 cose da fare in balcone a settembre

Al termine della stagione calda, alcune piante necessitano di cure extra, di essere ripulite dalle parti secche e ritrovare un ambiente consono, all’esterno o in casa, per sopravvivere all’inverno senza subire shock.

A cura di Francesca La Rana
Pubblicato il 18/09/2025Aggiornato il 18/09/2025
balcone a settembre

Con la fine dell’estate, a seconda della zona in cui si vive, si inizia a pensare alle piante da mettere al riparo, da sistemare in modo diverso, a seconda del bisogno di luce, tenendo ben conto anche delle temperature, che scenderanno sempre di più. Alcune hanno bisogno di essere riportate in casa, altre spostate o rifugiate in una serretta. Cambiano inoltre le esigenze idriche e ci sono tanti altri accorgimenti che variano a seconda del tipo di pianta.

Cura e pulizia   

Settembre rappresenta un mese di transizione, che segna – a seconda delle zone – la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Un periodo di cambiamenti, che riguardano anche le piante.

Questo è il momento giusto per effettuare alcune operazioni di cura e pulizia. Il caldo estivo lascia spesso sulle piante foglie e rami secchi da rimuovere. Attenzione a non strappare, anche se in genere le foglie molto secche si staccano facilmente. Questa operazione stimolerà nuova vegetazione.

La potatura è un’altra azione molto utile per favorire la crescita della pianta. Particolarmente consigliata per le aromatiche, come basilico, salvia, rosmarino e timo, evitando tuttavia tagli drastici.

Andrà controllato anche il terriccio, che potrebbe risultare impoverito dopo l’estate, quindi è consigliabile aggiungerne di nuovo; eventualmente valutare un rinvaso della pianta.

Per rinforzare le radici, e di conseguenza la pianta stessa, settembre rappresenta un buon momento per la concimazione. Preferire prodotti con potassio e fosforo ma con meno azoto.

Fiori autunnali

Chi desidera un bel balcone fiorito in autunno potrà predisporre dei vasi con alcune delle specie che in questo periodo, ma anche durante quello invernale, regalano petali colorati.

È il caso di gerani e petunie che, se opportunamente puliti dai rami secchi e curati, potranno prolungare la loro fioritura se il clima si mantiene mite.

Leggi come preparare le fioriere per il terrazzo autunnale

Tra le piante resistenti al freddo invece sono consigliabili ciclamini ed eriche, che colorano il balcone con eleganza, ma anche cavoli ornamentali e crisantemi.

Se invece si desidera preparare il balcone alle fioriture primaverili, è consigliabile piantare i bulbi, come narcisi, tulipani e giacinti.

Orto di settembre

Chi dispone di un orto in balcone, potrà sfruttare le ultime settimane di temperature miti per seminare alcuni ortaggi a ciclo breve, come lattuga, rucola, valeriana e spinaci ma anche cime di rapa, ravanelli e radicchi.

Questo è anche il periodo adatto per raccogliere i pomodori tardivi, ma anche peperoni, melanzane e zucchine. Si può anche iniziare a raccogliere grandi quantità di foglie di basilico, così da conservarlo o preparare un pesto fatto in casa.

Scopri come realizzare un orto in balcone fai da te a settembre

Riportare le piante in casa

Le piante da interno, che hanno goduto dello spazio all’aperto durante la stagione estiva, a settembre andranno riportate in casa. Bisogna farlo prima che la temperatura – tenendo conto della minima – si abbassi notevolmente e, soprattutto, repentinamente.

Il momento giusto è quando la temperatura notturna scende sotto i 15°C per più di tre notti consecutive (si tenga presente che si tratta di una regola generale, i possessori di specie particolari dovrebbero informarsi sulle esigenze specifiche della propria pianta). In ogni caso, il rientro deve essere effettuato prima dell’accensione del riscaldamento, lasciando un margine di tempo alle piante per ambientarsi.

Da ricoverare per prime ci sono i Ficus benjamin, la kentia (Howea forsteriana), la Dracaena, le felci, il croton (Codiaeum), la Dieffenbachia, lo Spatiphyllum, la stella di Natale (Euphorbia pulcherrima), la Schefflera, ma anche i Philodendron, il pothos (Scindapsus pictus).

Alcune piante come il falangio (Clorophytum) possono rimanere all’esterno anche in inverno se la temperatura non va sotto lo zero termico e il terreno resta asciutto, e così anche l’Aspidistra che può restare fuori ovunque tranne che sui rilievi alpini (dove è sufficiente porla in una cantina abbastanza luminosa).

Piante grasse

Di solito sono le preferite da coloro che hanno poco tempo da dedicare alla cura delle piante, perché molto resistenti e con poche richieste. Eppure anche le grasse necessitano di alcune attenzioni.

Vanno rimosse le parti secche, aggiungere del terreno se necessario, potare se cresciute troppo e anche per dargli nuovo vigore. A seconda della zona bisogna anche iniziare a pensare di metterle al riparo, magari in una serretta, a causa del possibile rischio di gelate, che provocano lo shock della pianta. In genere, anche se provengono da zone desertiche con forti escursioni termiche, si riportano in casa verso fine ottobre, salvo che non si viva in zone alpine; il substrato dovrà essere asciutto.

Dopo il rientro sono da posizionare, preferibilmente, in un locale dove la temperatura non supera i 15°C, non serve nemmeno annaffiarle. Tollerano comunque anche il riscaldamento e l’aria secca, ma in questo caso vanno bagnate regolarmente una volta al mese.

Protezione

Le piante più delicate da esterno andranno comunque protette dal freddo e dalle intemperie. È dunque consigliabile spostarle nelle aree più riparate, come una tettoia. Eventualmente si potranno coprire, soprattutto in caso di piogge persistenti o grandinate.

Stella di Natale

Può sembrare davvero presto, ma settembre è il momento giustissimo per pensare alla fioritura della stella di Natale, sopravvissuta l’anno prima. Dopo le dovute cure, le sue foglie saranno rigogliose ma verdi. Ora potranno tornare rosse effetto velluto.

Per riuscirci, bisogna creare delle condizioni di oscurità prolungata. Ciò vuol dire che bisogna tenere al buio per circa 12-14 ore al giorno la stella di Natale e per un totale di 8-10 settimane, quindi due mesi o più. Si arriverà in questo modo a ridosso di dicembre, il momento adatto per rimettere in mostra una stella di Natale rigogliosa e, soprattutto, curata con amore.

Leggi il nostro approfondimento su come curare, far rifiorire e durare tutto l’anno la stella di Natale

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