Ricavare due bagni da uno: 4 progetti con diverse soluzioni, planimetrie, foto

Come ricavare doppi servizi dall'unico bagno di casa, magari utilizzando una piccola porzione di un altro ambiente? Progetti da copiare anche per chi ha pochi mq a disposizione.

Giovanna Strino
A cura di Giovanna Strino, Monica Mattiacci
Pubblicato il 11/11/2023Aggiornato il 22/10/2024
ricavare due bagni

L’intervento che da un bagno ne ricava due è quasi sempre previsto nelle ristrutturazioni di appartamenti costruiti prima degli anni ’70, quando più spesso poteva essere previsto un solo locale di servizio anche in case di medie-grandi dimensioni. Per il secondo bagno, in molte zone d’Italia, le norme sono meno restrittive rispetto a quelle che riguardano il bagno principale della casa: sono ammesse dimensioni più contenute e l’aerazione attivata, in sostituzione di una finestra. Si può fare anche a meno del bidet, se c’è un wc a doppia funzione.

5 cose da sapere per avere un bagno in più

1. Che venga ricavato dal frazionamento di uno già esistente (come in questo caso) o sia realizzato in un nuovo locale creato ad hoc, il secondo servizio va progettato seguendo le norme contenute nel Regolamento edilizio del Comune. Per questo motivo non esiste una regola valida in tutte le località perché si riscontrano differenze (anche notevoli) sul territorio nazionale.

2. In molte zone d’Italia sono previste eccezioni (rispetto ai requisiti fissati per il bagno principale della casa) quando si tratta del secondo. Per esempio sono ammesse dimensioni più contenute e, ormai dappertutto, l’aerazione attivata. Talvolta si può fare a meno del bidet.

3. Il secondo, se ricavato vicino a quello principale, ne può sfruttare gli impianti, semplificando i lavori, con conseguente risparmio di tempo (e denaro) nella ristrutturazione.

4. Uno dei vincoli nella realizzazione di un locale di servizio in più è il collegamento del nuovo wc alla colonna di scarico esistente (in una casa ve ne è generalmente una sola). Tanto più ci si allontana da questa, infatti, quanto più servirebbe rialzare la quota di pavimento per posizionare il tubo di connessione con la corretta pendenza (1%).

5. L’aggiunta di un bagno, che valorizza la casa e ne incrementa il valore, è una modifica che va regolamentata: prima di iniziare i lavori con una pratica comunale, e al termine con un aggiornamento della pianta depositata al Catasto.

 

PRIMO PROGETTO

Ricavare il secondo bagno da uno, con doccia passante

Scopo di questo progetto dell’architetto Cinzia Galimberti (Milano, galimberti14@gmail.com, Foto Cristina Fiorentini) è ricavare due bagni da uno, in un locale di 8 mq, con una divisione dello spazio a disposizione fruibile e originale.

progetto ricavare due bagni da uno

In questo progetto che vi presentiamo, che ha permesso di ricavare due bagni da uno, la doccia passante è il fulcro dell’intervento. Un plus, benché easy e informale, che lo rende interessante e lo differenzia dalle solite soluzioni sviluppate su questa tema. Il vano doccia (meno di 1 mq), chiuso sui due lati da porte scorrevoli, è accessibile da entrambi i bagni, dettaglio tutt’altro che banale poiché comporta molti vantaggi, come per esempio la luminosità del locale rimasto senza finestra.

pianta-bagni

dem-e-costr

bagno1

Dalla camera – Si è preferito destinare la porzione più ampia (circa 4 mq, esclusa la doccia) al bagno privato, completo di tutti gli elementi.

 
bagno2

Dal corridoio – Poco più di 3 mq (esclusa la doccia) per il bagno in più. Mantiene l’accesso ma con una nuova porta rototraslante.

 

Per quanto riguarda i lavori murari, la realizzazione del progetto è stata di facile esecuzione poiché si è trattato di costruire all’interno del locale solo delle spallette, a definizione del box doccia centrale e delle nicchie/contenitori. Unica demolizione: il vano porta per l’accesso diretto dalla camera da letto matrimoniale. Più impegnativo l’aspetto tecnico dell’intervento, che ha richiesto la totale rimozione di tutti i rivestimenti e delle tubazioni dell’impianto idrico-sanitario esistenti. Si è provveduto poi alla posa del nuovo circuito di carico e scarico dell’acqua, con la creazione di cinque punti, più gli attacchi dei due vasi igienici (entrambi correttamente connessi alla braga). Modificati e adattati al nuovo assetto anche l’impianto elettrico e quello di riscaldamento, con l’aggiunta di altri collegamenti.

lavandino-2

Con doppio ingresso: all’interno e all’esterno, compreso il piatto doccia in muratura con scarico laterale, il volume della doccia è rifinito come tutte le pareti dei due ambienti, con le quali si integra perfettamente. È però costruito con materiali diversi: muratura, da un lato – dove serviva realizzare delle nicchie; pannelli in multistrato marino, dall’altro (dove c’è il soffione) – dove era richiesta solo una semplice separazione. È a questi ultimi che si sovrappongono le due lastre scorrevoli di chiusura, in vetro acidato. L’altezza ribassata riporta il box alle giuste proporzioni e permette di sfruttare lo spazio restante in alto per un ripostiglio in quota.

Bagno 1: en suite (bagno in camera), con dettagli di tendenza

vasca

Protagonista la vasca: ampia da 180 x 80 cm è La Belle in Quaryl® di Villeroy & Boch (www.villeroy-boch.it), in versione da incasso, posata nel senso della larghezza del locale. Di qualche cm più lunga dello spazio disponibile, è bastato ridurre leggermente lo spessore della parete per installarla. Sfrutta il sottofinestra che, prolungando la struttura di sostegno, è stato trasformato in piano d’appoggio, anche per la rubinetteria.

Faretti dedicati per la zona lavabo, una luce generale, fonti luminose d’atmosfera per valorizzare la vasca. In bagno l’illuminazione è un mix che pone l’accento sulle diverse aree funzionali.

Materiali: azulejos, ieri e oggi

Eleganti e di antica memoria, ma attualizzati nei decori e nelle tinte, i rivestimenti di vasca e pavimento sono della collezione Azulej di Mutina, http://www.mutina.it (design Patricia Urquiola). In gres porcellanato smaltato, le piastrelle sono realizzate con il sistema “in digitale a freddo”, che consente di decorare in modo diverso e indipendente durante il medesimo ciclo produttivo, per ottenere mix di pattern. Il termine azulejos risale al Trecento quando, in Spagna e in Portogallo, indicava le mattonelle di terracotta con disegni geometrici, ricoperte con smalto opaco. L’evoluzione italiana, a partire dal ‘400, sono le maioliche mediterranee.

lavandino-specchio

Nicchie a incastro: Gli indispensabili vani per contenere sono stati ricavati di fianco alla doccia, disponendo le spallette in muratura in modo da ottenere delle nicchie, all’interno del box passante e all’esterno, dal lato del bagno. Come base per il lavabo, invece che per un mobile, si è potuto optare per un top sospeso, più adatto allo stile e alle dimensioni dell’ambiente. Alcuni di questi vani sono stati chiusi con ante laccate, mentre quelli a giorno sono stati ripartiti con ripiani sempre laccati. Ma sono molti altri i dettagli che entrano in gioco nella definizione estetica del bagno, come la rubinetteria e la placca con i comandi di risciacquo del wc che, in metallo cromato e allineati a parete, hanno valenza decorativa.

bidet

Totalmente a scomparsa: Il collegamento alla camera avviene tramite una nuova apertura, con pannello filomuro, cioè senza profili, a scomparsa nella parete. Tutto grazie al controtelaio Essential di Scrigno (www.scrigno.it).

1. Ante per controsoffitto,
2. Faretto,
3. Porta doccia,
4. Anta laccata,
5. Vani a giorno,
6 Anta a ribalta (contenitore biancheria)

CON RIPOSTIGLIO SOSPESO Il ribassamento in cartongesso del plafone si estende ai lati oltre il box doccia, facendo ricavare un capiente volume per contenere, chiuso con ante. 1. Ante per controsoffitto, 2. Faretto, 3. Porta doccia, 4. Anta laccata, 5. Vani a giorno,6 Anta a ribalta (contenitore biancheria)

1. Finestra,
2. Specchio con bordo contenitore
3. Lavabo sul top
4. Bidet

VOLUMI TECNICI Lungo la parete del lavabo corre un controsoffitto che delinea un aggetto, utile per l’incasso dei faretti. Segna anche lo stacco tra le due finiture applicate alle pareti. 1. Finestra, 2. Specchio con bordo contenitore, 3. Lavabo sul top, 4. Bidet,

Progetto bagno 2: essenziale solo in apparenza

doccia-passante

La muratura disegna nicchie per contenere anche dal lato del secondo bagno. Per quanto piccole, sono di grande utilità: in parte restano a giorno, in parte risultano chiuse con l’anta laccata color verde petrolio e formano una composizione di pieni e vuoti che vivacizza e alleggerisce visivamente la parete.

Il vetro acidato è una soluzione per le porte del bagno. Elegante e di gusto versatile, il materiale così trattato può fare da schermo, pur non venendo meno nella sua principale caratteristica, quella di favorire la luminosità.

Materiali bagno: effetto cemento

Le pareti dei bagni (fino a 226 cm da terra) e tutto il box doccia sono state rivestite con un rasante decorativo, costituito da cementi speciali, resine e additivi (Dekora Finitura di Phoenix, http://www.phoenix-edilizia.com). In opera, a questo premiscelato in polvere si aggiunge acqua (e il pigmento, se si desidera dare colore), ottenendo un impasto cremoso, facile da applicare (anche a pavimento). Il risultato è una finitura di alto valore, protettiva e resistente anche all’acqua e al calpestio. La particolare texture si presta ad abbinamenti di stile differenti. Per esempio, con i raffinati azulejos in nuance forma un mix elegante.

doccia

Nei tre ambienti che si susseguono (bagno 1, vano doccia e bagno 2) il soffitto segue un andamento incostante. Mentre nel primo l’altezza è lasciata a 304 cm, come in origine, ribassamenti a quote diverse sono invece previsti negli altri due. Il vano doccia è alto 210 cm (poco più di quelli di produzione, in vetro) e, sopra, vi è ricavato un ripostiglio. Anche nel bagno 2, infine, un controsoffitto riduce l’altezza a 240 cm e definisce un secondo volume per contenere, accessibile da un’apertura a ribalta posta al centro.

L’ampia doccia è dotata di getti diversificati, tutti comandati dal medesimo miscelatore a tre vie. Due i soffioni: uno ampio e fisso, a soffitto, incassato nel ribassamento; uno a parete su asta saliscendi. A questi si aggiunge un doccino separato.

A PORTATA DI MANO
Anche per il box doccia è stata adottata la soluzione delle nicchie per contenere. Qui i ripiani, però, sono in vetro, adatti al contatto con l’acqua.

1. Scaldasalviette,
2. Wc,
3. Nicchie,
4. Doccia,
5. Anta a ribalta (contenitore biancheria),
6. Wc,
7. Lavabo su top,
8. Vasca

1. Scaldasalviette, 2. Wc, 3. Nicchie, 4. Doccia, 5. Anta a ribalta (contenitore biancheria), 6. Wc, 7. Lavabo su top, 8. Vasca

1. Retro del ripostiglio sospeso,
2. Porta doccia,
3. Anta laccata,
4. Lavabo con base sospesa

TUTTO CALCOLATO! Circa 70 cm distanziano wc e lavabo posti di fronte: ne bastano 10 meno. Mentre l’ingresso alla doccia è largo 60 cm. 1. Retro del ripostiglio sospeso, 2. Porta doccia, 3. Anta laccata, 4. Lavabo con base sospesa

 

SECONDO PROGETTO

Consideriamo ora questa proposta dell’architetto Elisa Coffinardi per quest’unico bagno di partenza, che viene trasformato come vedremo nei due bagni A e B.

prima

Pianta dopo i lavori, con il secondo bagno ricavato dal primo

dopo

Bagno A con antibagno 6,5 mq e bagno B en suite con finestra 4,3 mq

 

Bagno A, con antibagno e doppio accesso

Demolizioni e costruzioni per 6,5 mq

ricavare due bagni da uno pianta con demolizione.jpg

I lavori
Per raggiungere l’obiettivo dell’intervento, ovvero dotare la casa di doppi servizi, sarebbe bastato dividere il bagno esistente (di ben 8,5 mq) con una nuova parete e aggiungere un accesso. Ma il progetto per ricavare il secondo bagno ha previsto di più, puntando a un livello massimo di comfort e volendo ottimizzare i costi e l’allestimento del cantiere. Ha utilizzato, infatti, anche una porzione dell’ampio ingresso (come spesso se ne trovano nelle abitazioni di un tempo) per annetterla al primo bagno ricavato, quello che rimane il locale di servizio principale. Questo bagno, quindi, risulta ampio e a sua volta sdoppiato in due ambienti separati da una porta a scomparsa. È composto da un antibagno con lavabo e uno spazio con sanitari e vasca. Per rendere ancora più pratico l’utilizzo, l’antibagno ha doppio ingresso per essere accessibile da entrambi i corridoi.

La vasca. Con la larghezza abbondante di 190 cm del locale, è stato possibile inserire una vasca standard di 175 cm. Per ottenere l’effetto “in nicchia”, la differenza (15 cm) è colmata con un muretto laterale che serve anche come utile piano d’appoggio.

Due porte. Per far fronte al layout molto articolato della casa, con tanti ambienti e più spazi di passaggio separati, l’antibagno è accessibile da entrambi i corridoi. Una soluzione non convenzionale e che richiede attenzione alla chiusura delle porte quando si usa il bagno, ma estremamente funzionale.

Il radiatore. È posizionato sulla parete libera di fronte ai sanitari, ed è sufficiente per scaldare anche l’antibagno.bagno a

I sanitari. Nel bagno principale della casa, che quindi è utilizzabile da tutti, sono previsti entrambi. In generale, si preferisce questa soluzione (servono circa 120-140 cm), anche se oggi iniziano a diffondersi i wc-bidet con “due funzioni in un pezzo”.

L’iter burocratico
È possibile realizzare questo tipo di ristrutturazioni solo se si rispettano le prescrizioni previste dal Regolamento edilizio comunale per i locali di servizio. Passare da uno a due bagni è un intervento di manutenzione straordinaria che, se non prevede modifiche strutturali, può essere intrapreso presentando in Comune la pratica edilizia Cila. I lavori possono essere iniziati subito dopo, senza dover attendere alcun permesso. Poiché si modifica la dotazione di servizi della casa e cambia il layout, è necessario provvedere ad aggiornare la mappa catastale, rivolgendosi a un tecnico abilitato (ingegnere, geometra o architetto).

 

  • Antibagno
  • Pietra e legno. Sono i due effetti scelti per rendere l'ambiente sobrio e raffinato allo stesso tempo. A terra si tratta proprio del materiale nobile, con un parquet lavorato Cortec (metodo che riproduce il rilievo della corteccia dell'albero) che fa emergere la parte più dura del legno, rendendo il pavimento resistente. A parete si è optato per il gres che richiama la texture della pietra, ma è decisamente più pratico, economico e facile da posare, soprattutto in formato maxi.

Il vetro che porta la parete divisoria a tutt’altezza permette di avere luce naturale nel bagno cieco, pur garantendo la privacy

Bagno B: en suite, accessibile dalla camera e con finestra

Demolizioni e costruzioni per 4,3 mq

ricavare due bagni da uno pianta con demolizione.jpgI lavori
L’altra porzione risultante dalla divisione del bagno originario è quella con la finestra. A differenza dell’altra, utilizzata per l’ambiente di servizio principale della casa, questa è a uso privato della camera da letto doppia, il cui accesso diretto avviene tramite una nuova apertura. Si tratta di un vero plus per l’abitazione, che in questo modo conquista il comfort cercato e vede aumentare il proprio valore economico.
Questo locale è decisamente più ampio di quanto generalmente richiesto dalla normativa per il secondo bagno ed è dotato di aeroilluminazione naturale, aspetto che lo rende particolarmente funzionale data la comunicazione con la camera. Essendo un bagno en suite, è arredato in maniera personale, tenendo conto delle abitudini dei proprietari. Ecco quindi un’ampia doccia per due, lavabo e wc.

La porta. È stata aggiunta con il progetto e permette l’accesso diretto al bagno dalla camera. Data l’ampiezza del locale, è stato possibile installare un’anta a battente.

La finestra. È sempre un grande vantaggio poter disporre dell’aeroilluminazione naturale in bagno. La luce del sole, infatti, aumenta il comfort. Inoltre, in questo caso in particolare, la finestra permette un veloce ed efficace ricambio d’aria che, soprattutto dopo la doccia, si rende necessario per non trasmettere umidità in camera da letto.

Maxi doccia. Sfrutta la larghezza del bagno con un ampio vano di 70 x 190 cm. La chiusura parziale con una lastra fissa in cristallo la rende un modello
walk-in, dall’accesso pratico.

Distanze di sicurezza. Gli elementi d’arredo affiancati devono essere separati tra loro almeno 15-20 cm. È una regola di buona progettazione, diventata praticamente una norma, che garantisce agio nei movimenti e nell’uso degli elementi. Minimo 20 centimetri è anche la distanza laterale corretta del lavabo dalla parete.

bagno BAggiungere un wc
Quando si pensa di aggiungere un bagno, si deve tenere conto di due aspetti tecnici che riguardano il nuovo vaso igienico.
Il primo, che è anche il più vincolante, è relativo alla posizione. Il wc, infatti, deve essere collegato correttamente alla colonna di scarico generale esistente. Tale connessione deve avvenire tramite tubazioni orizzontali inclinate di almeno l’1% (1 centimetro ogni metro), che vanno annegate nel massetto, sotto il pavimento. Quindi, tanto più il wc è posto lontano dalla braga, quanto più il massetto deve essere alto. Ma raramente questo si presenta con uno spessore adeguato e quindi si è costretti a rialzare la quota di pavimento in corrispondenza del vaso, aggiungendo un gradino. Che non sempre è gradito.
Il secondo aspetto tecnico è lo scarico: per contenere il consumo di acqua oggi è obbligatorio installare la cassetta di risciacquo con doppio tasto di erogazione.

 
Nuovo classico. Personale anche nello stile, l'ambiente intimo punta su dettagli classici rivisitati in chiave contemporanea. Come la consolle in metallo cromato per il lavabo sagomato, completata dal maxi specchio al vivo rotondo e dall'applique centrale. Di particolare impatto visivo sono anche i rivestimenti che foderano la stanza con un avvolgente effetto scatola.
Il pavimento è composto da piastrelle in gres di colore nero matt, formato rettangolare. Lo stesso disegno è riproposto a parete, ma in versione brick decor, con piastrelle più piccole e diamantate, sempre in nero opaco. Con carta da parati specifica per il bagno, invece, è rivestita la parete corta della doccia fino alle spalle del wc.

Nuovo classico. Personale anche nello stile, l’ambiente intimo punta su dettagli classici rivisitati in chiave contemporanea. Come la consolle in metallo cromato per il lavabo sagomato, completata dal maxi specchio al vivo rotondo e dall’applique centrale. Di particolare impatto visivo sono anche i rivestimenti che foderano la stanza con un avvolgente effetto scatola. Il pavimento è composto da piastrelle in gres di colore nero matt, formato rettangolare. Lo stesso disegno è riproposto a parete, ma in versione brick decor, con piastrelle più piccole e diamantate, sempre in nero opaco. Con carta da parati specifica per il bagno, invece, è rivestita la parete corta della doccia fino alle spalle del wc.

 

TERZO PROGETTO

Ricavare due bagni da uno

Spesso negli appartamenti di impianto datato, il bagno era uno solo. E con la ristrutturazione occorre ricavarne invece almeno due. Ecco un progetto in cui il locale di servizio di sdoppia, anzi quasi triplica.

Nel progetto che vi proponiamo l’abitazione dispone in origine di una zona notte con tre camere ma un’unica stanza da bagno, raggiungibile dal corridoio. La ristrutturazione prevede la divisione di questa in due distinti servizi: uno è a uso esclusivo delle due camere, ma con accessi indipendenti, mentre l’altro mantiene l’ingresso originario.

Il bagno più grande (8,3 mq) gode di aeroilluminazione naturale ed è organizzato in modo simmetrico, con i lavabi e le due docce ai lati degli ingressi. Al centro, separabili da porte scorrevoli, i sanitari. L’area è stata rialzata, in modo da poter collegare il vaso alla colonna di scarico: i tubi hanno così la giusta pendenza. Il secondo bagno (7,6 mq) è a uso comune. Si distingue per la vasca incassata in nicchia. Altre due rientranze sono occupate dal mobile lavabo e dai sanitari.

Planimetria prima della ristrutturazione del bagno

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Planimetria casa dopo la ristrutturazione

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Il progettobagno-soluz-7-ok-sp-2012-progetto

1 Bagno – 2 Lavabo – 3 Sanitari – 4 Vasca – 5 Secondo bagno – 6 Doccia

 

 

QUARTO PROGETTO

Dal bagno lungo e stretto, ottenerne due

Un bagno “difficile” viene trasformato in due vani di servizio separati dall’architetto Barbara Piccinno (studio Patetta – http://www.studiopatetta.wix.com/studio). Così, in tre varianti, al bagno originario si aggiunge una nuova funzione, diversa di volta in volta. Qui trovate la prima.

Una penalità della casa può diventare una risorsa: sfruttando la lunghezza di un bagno, il locale difficile viene trasformato in due vani di servizio separati.
bagno-stretto-lungo-demolizioni2Con un gioco di volumi a incastri, il bagno esistente viene duplicato e, nella stessa superficie di uno, si ricavano invece doppi servizi. Uno è quello per la camera grande; l’altro ha invece ingresso nel disimpegno e serve tutta la casa. La chiave risolutiva della proposta sta nella precisione al centimetro dell’organizzazione dello spazio del bagno: praticamente una progettazione a misura dell’arredo, che va scelto a priori. E così, a partire dalle due docce affiancate, si stabilisce la posizione dei divisori da aggiungere, ma anche quella della porta in camera. E persino la dimensione dei due locali, privilegiando quello con la finestra che è destinato a due persone. Nella pratica, la parte più onerosa dell’intervento riguarda gli impianti, che sono da raddoppiare.

Bagno completo, di 4 mq

Nel bagno rinnovato sono arredate entrambe le pareti lunghe; i pezzi – scelti con profondità contenuta – sono sistemati in modo sfalsato così da avere sempre abbastanza spazio per passare. Invece della vasca, il box doccia si rivela la scelta migliore per l’ambiente di queste dimensioni, facendolo sembrare più grande e spazioso e offrendo praticità e comfort. La porta all’estremità della parete è funzionale anche all’organizzazione della camera da letto, perché si ha più superficie continua per l’appoggio dei mobili. E, ricorrendo anche in questo caso a un modello scorrevole interno-muro, si evita l’ingombro del battente, anche se richiede una spesa più alta.

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Doccia in nicchia

bagno-stretto-lungo-doccia-nicchiaIn entrambi i bagni i box sono in muratura e a filo pavimento. È una scelta soprattutto estetica, perché la continuità del pavimento aiuta a fare sembrare lo spazio più ampio. Ma anche pratica, perché si accede all’interno della doccia con maggiore facilità. Alla doccia in nicchia basta aggiungere solo la chiusura. In questi casi, pratica, comoda e sicura, oltre che a ingombro azzerato, si rivela quella a libro (detta anche a soffietto) che si raccoglie lateralmente all’interno del box. Sono differenti invece le pareti di fondo: quella del bagno cieco è in vetro colorato che fa passare la luce e garantisce sufficiente privacy.

Il guardaroba per la camera

La possibilità di ricavare un vano contenitore all’ingresso della casa permette di utilizzare diversamente il ripostiglio, un vero e proprio locale di 3 mq. In questo caso è destinato a cabina armadio per la camera doppia, spostando la porta e tamponando il vecchio ingresso.

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Progetti per ricavare il secondo bagno

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