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Un bagno lungo e stretto spesso è considerato un vincolo, ma può diventare un’occasione per progettare con intelligenza. La difficoltà principale è riuscire a inserire tutti gli elementi necessari (sanitari, lavabo, doccia o vasca, mobile contenitore, lavatrice, magari bidet) senza che lo spazio risulti angusto o che il passaggio sia sacrificato. Le opportunità invece sono che:
- La forma rettangolare consente di disporre gli elementi su una o due pareti lunghe in modo lineare, mantenendo libere le altre pareti per il passaggio.
- Sfruttare le pareti corte per elementi come vasca o box doccia – che “bloccano” lo spazio – può liberare visivamente e fisicamente la parte centrale del vano.
- L’illuminazione naturale e l’uso dei colori e degli specchi possono ampliare la percezione visiva dello spazio.
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Se ristrutturi, 5 strategie per sfruttare bene il bagno lungo e stretto
Queste strategie richiedono modifiche più o meno importanti, magari anche spostare impianti, demolire tramezzi, ridistribuire spazi.
1 Ripensare la distribuzione interna
- Spostare i sanitari verso la parete corta dell’ambiente, se possibile. In un bagno molto lungo, mettere il WC e il bidet o la zona servizi al fondo consente che l’“ingresso” visivo all’ambiente sia più libero.
- Dividere il bagno in zone funzionali: zona lavabo/ lavaggio, zona sanitari, zona vasca o doccia. Ottimizzare ciascuna zona con accessi e passaggi logici.
- Creare nicchie o rientranze: ad esempio per doccia in muratura, per scaffali, ripiani, mobili contenitori incassati.
- Affiancare l’armadio-lavanderia alla doccia, in modo da compattare i due elementi che si sviluppano in altezza.
2 Come sfruttare la zona sotto la finestra
Se la geometria del vano lo consente, posizionare il box doccia sotto la finestra (o meno frequentemente la vasca). Questo libera le pareti lunghe per altri elementi. Dopo l’intervento, inserire vetri trasparenti; le tende minimal possono aiutare. Nel caso del box doccia, può essere conveniente scegliere infissi resistenti a vapori/ spruzzi.
Se la finestra non è troppo alta, la vasca può esser incassata sotto.
3 Cambiare la quota del pavimento / sopraelevazione
Per spostare la posizione del wc o di altri elementi, può essere necessario ricorrere a una pedana o sopraelevazione che aiuti a dare la necessaria pendenza agli scarichi.
Nel caso della vasca incassata: un rialzo può permettere di “sommare” alla vasca una parte del pavimento, rendendone visivamente meno evidente l’ingombro.
4 Ridurre al minimo gli spostamenti impiantistici
Se il wc va lasciato nella posizione originaria per motivi di scarichi, allora tutti gli altri elementi (vasca/doccia, lavabo, lavatrice) vanno organizzati attorno a quello, minimizzando le tubazioni. Gli altri apparecchi hanno infatti scarichi di diametro più piccolo e più flessibili, per cui è logico disporli in funzione della posizione del wc, così da evitare tubazioni troppo lunghe o con troppe curve, che potrebbero causare ristagni o intasamenti.
Ridurre al minimo gli spostamenti impiantistici” è un principio pratico: meno tubazioni da rifare, meno costi e meno problemi futuri.
Impianti condivisi: se si può, ragionare su più bagni confinanti per condividere colonne, scarichi, si riducono i costi.
5 Porte, apertura, accessi
- Porta salvaspazio (scorrevole a scomparsa, a libro… ) per liberare spazio che altrimenti va perso dal battente.
- Se si mantiene la porta a battente, prevedere che apra verso il lato che meno ostacola il passaggio o interferisce con la fruibilità dell’ambiente.
6 Tipologie di box doccia/vasca da preferire
- Doccia walk-in (aperta o con vetro scorrevole) e piatto filo pavimento, per dare continuità visiva, quando possibile sceglierli.
- Chiusura per doccia in nicchia in muratura, da posizionare nella parte terminale del bagno lungo e stretto, anche sotto la finestra.
Se non ristrutturi, gli interventi minimi salvaspazio
Se non è possibile fare una ristrutturazione profonda, esistono molte strategie “leggere”:
1 Quali sanitari scegliere
- Wc con bidet integrato per avere due sanitari in uno.
- Sanitari sospesi, che alleggeriscono visivamente e permettono di pulire più facilmente
- Sanitari poco profondi: ne esistono a profondità ridotta (es: 50-55 cm anziché 65-70).
2 Preferire lavabo e mobili piccoli
- Lavabi piccoli o lavamani, magari ad angolo, o lavabi sospesi spesso compatti.
- Mobili bagno piccoli, magari sotto lavabo con cassettoni stretti, a tutta altezza se possibile per sfruttare il volume.
- Mensole sistemate in alto o dove non interferiscano con il passaggio e scaffali poco profondi o alti e stretti.
3 Lavatrice piccola
- Modelli “poco profondi” (poco più di 45-50 cm) con oblò frontale.
- Se possibile lavatrice soprapposta ad asciugatrice o inserita dentro armadi contenitori (armadio lavanderia).
- Lavatrice a carica dall’alto se l’accesso lo consente e se è compatibile con la profondità.
4 Finiture e percezione visiva
- Colori chiari per pareti e pavimenti, ma con un contrappunto di colore o con un elementi décor
- Uso di piastrelle di piccoli formati o mosaici
- Specchi grandi o a tutta parete per dare un effetto di maggiore profondità.
- Rivestimenti verticali o posa delle piastrelle “a corsa” verso l’alto per allungare visivamente l’altezza.
- Illuminazione ben distribuita, magari luci incassate, applique, luce naturale sfruttata.
Configurazioni tipiche che funzionano bene per un bagno lungo e stretto
Layout | Pro | Contro | Quando usarlo |
Parete singola lunga: tutti gli elementi su una delle pareti lunghe (lavabo + mobile, sanitari, lavatrice), lato opposto libero o con un corridoio-di passaggio | Passaggio libero, facilità impianti concentrati, nessun elemento “intrusivo” su due lati | Può sembrare monotono, rischio di corridoio troppo stretto se elemento troppo profondo | Quando la parete è abbastanza lunga e resta una larghezza sufficiente per il passaggio di almeno 70-80 cm |
Pareti opposte (distribuzione a corridoio): arredi e sanitari su entrambe le pareti lunghe | Buon equilibrio visivo, si possono avere lavabo + mobile su un lato, sanitari + box doccia sull’altro, ma in punti diversi (data la profondità ridotta di un bagno lungo e stretto) | Serve almeno larghezza utile (minimo ca. 120-130 mm) | Quando il locale ha larghezza sufficiente e si può gestire la profondità degli elementi scelti |
Vasca sotto finestra / doccia sotto finestra | Consente di mettere quello che “ingombra” su parete corta, così il resto del bagno è più libero; luce naturale sopra il box/vasca | Bisogna fare attenzione agli infissi, all’umidità; potrebbe servire serramento speciale; vista e privacy da curare | Quando c’è finestra su una parete corta |
Nicchie e rientranze | Ottimo per creare zone doccia o vani contenitore senza ridurre lo spazio calpestabile; possono diventare parte estetica dell’ambiente | Serve che la nicchia sia dimensionata bene; spesso richiede lavori di muratura; rischio che diventino zone difficili da pulire se male progettate | Quando la struttura presente prevede già rientranze, quando si può modificare una parete interna o aggiungere contropareti/false murature |
Esempi: tre progetti per bagno lungo e stretto
Anche da un bagno lungo e stretto, poi, si può ricavare un secondo bagno effettuando (ovviamente) lavori di muratura per ingrandirne in genere la larghezza. Vediamo questi esempi che consentono di ottenere:
- due locali di servizio dall’unico esistente
- ricavare un bagno a uso esclusivo della camera da letto
- creare una zona laundry indipendente.
Tutte possibilità che è meglio considerare in fase di ristrutturazione degli interni, poiché implicano opere di adeguamento dell’architettura e degli impianti. Senza dimenticare che i lavori finalizzati a migliorare la qualità abitativa fanno crescere anche il valore dell’immobile.
1) La doccia in un bagno lungo e stretto
Soluzione sempre più richiesta, il bagno in camera è uno spazio che, anche se ridotto nelle dimensioni, regala comfort. E piacere, se esteticamente curato. Questa opzione è molto apprezzata quando si sceglie una nuova abitazione o si ristruttura la propria: privacy, comfort e praticità sono comunque assicurati, anche se si tratta di un ambiente piccolo e la dotazione non è completa. Ma come recuperare i mq necessari, sebbene ne bastino poco più di un paio? Lo spazio va ritagliato da stanze adiacenti o cambiando destinazione a vani accessori (come i ripostigli). Talvolta è sufficiente spostare di qualche centimetro un tramezzo (anche se ha un costo, può valerne la pena)! Serve poi vicino un allaccio all’impianto idrico sanitario, ma non un antibagno.
Riducendo la superficie della cucina, ora aperta sul soggiorno, e sfruttando la vicinanza dei punti di arrivo e di scarico dell’acqua, si è realizzato un secondo bagno ad uso esclusivo della stanza matrimoniale. Obiettivo raggiunto con un minimo intervento murario, votato esclusivamente alla costruzione di una partizione muraria e all’apertura del varco di accesso dalla camera, con rimozione e rifacimento della pavimentazione nel nuovo locale. A contrappunto della regolarità volumetrica e dell’andamento stretto e lungo della pianta, si è optato per rivestimenti ceramici particolarmente espressivi, declinati nei toni caldi del marrone e del tortora. In tal modo, nonostante non ci sia la finestra, l’insieme risulta comunque luminoso, caldo e avvolgente, nonché estremamente personalizzato.
2) Bagno lungo e stretto con lavanderia
Da luogo di passaggio a snodo multifunzionale, un locale secondario – antibagno o disimpegno – può ospitare dotazioni per una lavanderia. Non sempre è possibile avere una stanza interamente dedicata alla pulizia e alla cura degli abiti. Eppure, tutto il necessario – grandi apparecchi, tavola e ferro da stiro, cesti per la biancheria sporca e pulita, detersivi – si può collocare agevolmente sfruttando lo spazio in altezza. Trasformare la zona che introduce il bagno, peraltro obbligatoria se la cucina è a vista, può essere dunque un ottimo éscamotage, soprattutto se si opta per le tante soluzioni compositive disponibili. Che alla flessibilità aggiungono la personalizzazione spinta degli accessori interni e delle finiture.
Data l’esiguità dell’unità immobiliare, il progetto si è focalizzato su un concept votato alla estrema praticità, con aree funzionali indipendenti, senza tuttavia ricorrere a soluzioni d’arredo “trasformabili”. L’idea risolutiva è stata quella di sfruttare l’ingresso per collocarvi la zona notte, cambiando posizione e sviluppo del bagno, regolarizzandone la pianta. In tal modo, con l’ausilio di poche nuove tramezze murarie, anche l’antibagno – obbligatorio, per legge, a fare da filtro al soggiorno con cucina open – diventa un locale di servizio indispensabile. L’armadiatura a tutta altezza che fiancheggia il lavabo è infatti una piccola laundry nascosta, essenziale ma completa, a servizio delle operazioni di lavaggio e asciugatura, oltre che del contenimento degli accessori tessili della casa.
3 Sfruttare bene il bagno lungo e stretto per ricavarne due: quali lavori
La necessità di un secondo servizio diventa l’occasione per una riprogettazione di qualità, anche estetica, dello spazio a disposizione. Riuscire nello sdoppiamento dell’unico bagno, moltiplicando praticità e – perché no – valore della casa, non è poi così complicato, anche quando la situazione di partenza non è particolarmente favorevole. La trasformazione implica un certo numero di opere edili, necessarie sia per la costruzione di nuovi tramezzi sia per gli interventi sull’impianto idrico, compresi quelli sulla pavimentazione. In ogni caso è una trasformazione che vale la pena di considerare, anche se il locale ottenibile sarà di taglia mini. In aiuto arrivano lavabi e sanitari di misure ridotte: sebbene compatti, sono ugualmente funzionali e belli.
Grazie al layout distributivo iniziale, si è potuto ottimizzare il raddoppio sfruttando la posizione ottimale del vecchio bagno, dalla pianta allungata. I nuovi ambienti, ottenuti modificando le partizioni murarie della zona notte, si sviluppano in modo da sfruttare tutta la superficie disponibile. E soprattutto è stato possibile limitare i lavori edili e sull’impianto idrico, mantenendo pressoché inalterati gli attacchi di adduzione e di scarico dell’acqua.
Si sono così potute ricavare, nel bagno più grande riservato alla stanza matrimoniale, un’ampia doccia e una zona lavabo con grande piano d’appoggio, entrambe in nicchia. Mentre per il nuovo bagno si è ridotta al minimo la dotazione tecnica necessaria. Il blocco dei servizi include anche un utile vano lavanderia, protetto alla vista da ante scorrevoli su misura.






























































