Carta da parati per il bagno Wall&decò

La carta da parati per il bagno WET System, per la decorazione anche negli ambienti umidi, compie dieci anni.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 19/10/2023 Aggiornato il 19/10/2023
carta da parati per il bagno 2016 Niveum (design Eva Germani) di Wall&decò

Wall&decò presenta la prima collezione di carta da parati per il bagno, adatta agli ambienti umidi, nel 2013. In dieci anni, le pose di questo innovativo prodotto decorativo nelle docce sono state più di 23.600 per l’azienda, in oltre 80 paesi al mondo, dalla Mongolia al Costa Rica, dall’Australia alla Finlandia.

Che carta da parati mettere in bagno?

La carta da parati tradizionale è realizzata con diversi supporti – vinile, tessuto non tessuto TNT, seta per i prodotti più raffinati – ma per il bagno, luogo ad alto tasso di umidità e spesso poco arieggiato, è adatta la fibra di vetro, leggera e idrorepellente. Uno spazio della casa già un decennio fa considerato da vivere e da valorizzare, invece che solo di servizio: è in questa prospettiva che Christian Benini, fondatore e direttore creativo del marchio, ha l’idea, iniziando a sviluppare la nuova carta da parati per il bagno un anno prima della sua commercializzazione. “Il mercato richiedeva un’alternativa alle piastrelle e alla resina, uniche soluzioni presenti in quel periodo. Le prime non consentivano superfici continue, la seconda si dimostrava ancora troppo delicata da gestire nel tempo: serviva un nuovo rivestimento, capace di resistere anche all’utilizzo quotidiano di detergenti anticalcare e igienizzanti particolarmente aggressivi.”

L’intuizione dà vita alla prima collezione WET, carta da parati per il bagno dall’estetica e dalle prestazioni tecniche inedite, che ben presto si amplia in WET System, rivestimento totalmente impermeabile in grado di garantire continuità di superficie, tenuta all’acqua, capacità di adesione anche dopo immersione in ambiente alcalino, ottima resistenza alla fessurazione (e, ovviamente, anche ai detersivi).

Macro immagini, astrattismi, elementi figurativi e geometrie optical entrano nelle stanze da bagno (oltre che in cucine, palestre, spa, studi medici), aprendo inaspettate possibilità creative e di personalizzazione, che oggi, dopo dieci anni, diamo quasi per normalità.

2013 carta da parati per il bagno Viktoria (design Christian Benini) di Wall&decò

Viktoria (design Christian Benini, 2013)

WET System oggi più che una semplice carta da parati per il bagno è, come anticipa il nome, un vero e proprio sistema, costituito da varie componenti: primer, colla specifica, tessuto in fibra di vetro, finiture protettive, per uno spessore finale di soli 1,5 mm. Dimensione che permette rapidi interventi di posa anche su finiture preesistenti. Resistente all’ingiallimento, agli urti, all’abrasione, ai detersivi di uso domestico, è adatto a diverse superfici (cemento, cartongesso, intonaco civile, PVC, vetro, piastrelle) e la tecnologia di stampa prevede inchiostri a base acqua, privi di solventi. Inoltre, ogni soggetto della collezione è personalizzabile nelle dimensioni, nei colori e nello sviluppo grafico.

Foto 10 anni di carta da parati per il bagno WET System

  • Hanamachi (design Eva Germani, 2013)
  • Evanescense (design Eva Germani, 2014)
  • Mystical dream (design Maria Gomez Garcia, 2015)
  • Coralfull (design CTRLZAK, 2016)
  • Badaal (design Debonademeo, 2017)
  • Dimanche (design Maria Gomez Garcia, 2018)
  • Learn to fly (design Enrico Beccari, 2019)
  • Vivido (design Maria Gomez Garcia, 2020)
  • Rhapsody in Japan (design Rva Germani, 2021)
  • Steli (design Alhambretto + Ahm Prod, 2022)
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